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<blockquote data-quote="Alessandro Bica" data-source="post: 612517" data-attributes="member: 76439"><p>Salve a tutti, vorrei raccontarvi di una situazione che mi si è presentata e che a me pare alquanto strana, vorrei avere vostre opinioni in merito a come ho agito.</p><p>Parliamo dunque di un immobile di altissimo pregio a Roma, dopo un anno di appuntamenti mi chiama questa signora che sostiene di essersi innamorata della casa e che manderà la figlia con il nipote (consulente di famiglia in quanto CEO di una grossa società edile) a visionarla e a formulare una proposta, fin qui nulla di strano, avviamo la trattativa, liscia come l'olio la cifra va più che bene i tempi sono quelli giusti neanche mi hanno chiesto lo sconto sulla provvigione.. Già sognavo... Arriva il momento di redigere la proposta, mi dicono che non possono lasciarmi assegni ma che vogliono convalidarla tramite bonifico proveniente da un fondo estero, mettiamo tutto per iscritto e fin qui non c'è problema, la figlia mi dice che faranno il bonifico entro martedì (da intendersi 12/03/2019), è passata una settimana, del bonifico neanche l'ombra in compenso noi abbiamo chiamato tutti i giorni sia la figlia che la madre per capire, ci hanno sempre risposto in maniera molto sbrigativa che è loro intensione farlo, il problema è che parlare con loro per telefono sembra impossibile, mi scrive infine il nipote riconfermando il loro interesse, sostenendo che il ritardo è dovuto ad impegni lavorativi, e dicendomi di inviargli la proposta controfirmata dal proprietario, io gli rispondo che senza un titolo la proposta non è valida e che non posso chiedere al proprietario di firmare l'accettazione della proposta senza bonifico, da qui non ho aggiornamenti perchè nessuno ha riposto. </p><p>Come la interpretate? Ho agito bene rompendogli un po' le scatole durante questa settimana di ritardo? Voi lascereste perdere o tentereste ulteriori mosse? se sì quali?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alessandro Bica, post: 612517, member: 76439"] Salve a tutti, vorrei raccontarvi di una situazione che mi si è presentata e che a me pare alquanto strana, vorrei avere vostre opinioni in merito a come ho agito. Parliamo dunque di un immobile di altissimo pregio a Roma, dopo un anno di appuntamenti mi chiama questa signora che sostiene di essersi innamorata della casa e che manderà la figlia con il nipote (consulente di famiglia in quanto CEO di una grossa società edile) a visionarla e a formulare una proposta, fin qui nulla di strano, avviamo la trattativa, liscia come l'olio la cifra va più che bene i tempi sono quelli giusti neanche mi hanno chiesto lo sconto sulla provvigione.. Già sognavo... Arriva il momento di redigere la proposta, mi dicono che non possono lasciarmi assegni ma che vogliono convalidarla tramite bonifico proveniente da un fondo estero, mettiamo tutto per iscritto e fin qui non c'è problema, la figlia mi dice che faranno il bonifico entro martedì (da intendersi 12/03/2019), è passata una settimana, del bonifico neanche l'ombra in compenso noi abbiamo chiamato tutti i giorni sia la figlia che la madre per capire, ci hanno sempre risposto in maniera molto sbrigativa che è loro intensione farlo, il problema è che parlare con loro per telefono sembra impossibile, mi scrive infine il nipote riconfermando il loro interesse, sostenendo che il ritardo è dovuto ad impegni lavorativi, e dicendomi di inviargli la proposta controfirmata dal proprietario, io gli rispondo che senza un titolo la proposta non è valida e che non posso chiedere al proprietario di firmare l'accettazione della proposta senza bonifico, da qui non ho aggiornamenti perchè nessuno ha riposto. Come la interpretate? Ho agito bene rompendogli un po' le scatole durante questa settimana di ritardo? Voi lascereste perdere o tentereste ulteriori mosse? se sì quali? [/QUOTE]
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