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<blockquote data-quote="CheCasa!" data-source="post: 579604" data-attributes="member: 56079"><p>Non te lo mettono per iscritto quando il mutuo viene declinato per rinuncia del cliente. E normalmente si usa fare così per evitare che si debbano attendere i tempi necessari affinchè il rifiuto iscritto in CRIF determini la possibilità di istruire una nuova pratica nell'immediato.</p><p></p><p>Quando però la pratica subisce un declino formale, viene rilasciata una lettera. In sostituzione qualsiasi direttore può prendersi la briga di scrivere due righe per attestare che il mutuo non sia andato a buon fine.</p><p></p><p>E' evidente che, a tutela del venditore, non si debba essere costretti a fidarsi del proponente in base alla sua sola parola. La pratica potrebbe non essere stata evasa anche solo perchè incompleta per colpa dell'acquirente, ad esempio, o su sua sollecitazione in quanto non più interessato a procedere con l'acquisto.</p><p></p><p>Una situazione del genere, ovvero senza che si formalizzi il diniego, può andare bene quando si attendono 20/30 giorni ma se la subordinazione, come può capitare, arrivi a superare i 90 giorni, è corretto che la fiducia concessa dal venditore venga ripagata almeno con un pezzo di carta scritto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CheCasa!, post: 579604, member: 56079"] Non te lo mettono per iscritto quando il mutuo viene declinato per rinuncia del cliente. E normalmente si usa fare così per evitare che si debbano attendere i tempi necessari affinchè il rifiuto iscritto in CRIF determini la possibilità di istruire una nuova pratica nell'immediato. Quando però la pratica subisce un declino formale, viene rilasciata una lettera. In sostituzione qualsiasi direttore può prendersi la briga di scrivere due righe per attestare che il mutuo non sia andato a buon fine. E' evidente che, a tutela del venditore, non si debba essere costretti a fidarsi del proponente in base alla sua sola parola. La pratica potrebbe non essere stata evasa anche solo perchè incompleta per colpa dell'acquirente, ad esempio, o su sua sollecitazione in quanto non più interessato a procedere con l'acquisto. Una situazione del genere, ovvero senza che si formalizzi il diniego, può andare bene quando si attendono 20/30 giorni ma se la subordinazione, come può capitare, arrivi a superare i 90 giorni, è corretto che la fiducia concessa dal venditore venga ripagata almeno con un pezzo di carta scritto. [/QUOTE]
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