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<blockquote data-quote="Mil" data-source="post: 435508" data-attributes="member: 11414"><p>beh, però il comparare al nuovo non è l'unico criterio, bisogna valutare cosa cercano le persone. Se il nuovo in zona consiste in monolocali con le camere in soffitta collegate da una fantastica scala-liana, oppure stanze che rispettano i criteri minimi di legge ma sono comunque percepite come buchi gli agenti immobiliari fanno oggettivamente fatica a valorizzarne le caratteristiche e a trasmettere agli acquirenti questo innamoramento da colpo d'occhio per il nuovo. I proprietari del vecchio (illudendosi a loro volta) possono godere a volte di un vantaggio competitivo che può apparire assurdo che è la normalità di una casa. Hanno la banalità in mano insomma, cose come il bagno con la finestra, una cucina, delle camere dove la gente intende posizionare cose come un armadio...Quello che cercano il 90% degli acquirenti. E questo incide sulla valutazione.</p><p>I proprietari del vecchio pensano di poter vendere a cifre in ogni caso folli ma non certo solo perchè confrontate con il nuovo, ma semplicemente in valore assoluto. Per assurdo il confronto con lo sconfortante panorama del nuovo rischia oggi come oggi di illudere ancor di più i venditori che possono vantare il possesso di qualcosa che nel nuovo non c'è.</p><p></p><p></p><p></p><p>mahh, dipende...sono molto più depresse e orribili le periferie di grandi metropoli deturpate dall'immigrazione e da tassi elevatissimi di disoccupazione che paesini dimenticati che non hanno mai subito realmente la bolla immobiliare. Se è vero come è vero che i prezzi devono scendere è altrettanto vero che la percezione degli acquirenti è che debbano scendere ovunque, magari delle stesse percentuali. In verità dipende da fino a che punto la bolla ha colpito e fatto sganciare dalla realtà ogni ragionevole criterio di valutazione. I dogmi oggi non valgono più.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mil, post: 435508, member: 11414"] beh, però il comparare al nuovo non è l'unico criterio, bisogna valutare cosa cercano le persone. Se il nuovo in zona consiste in monolocali con le camere in soffitta collegate da una fantastica scala-liana, oppure stanze che rispettano i criteri minimi di legge ma sono comunque percepite come buchi gli agenti immobiliari fanno oggettivamente fatica a valorizzarne le caratteristiche e a trasmettere agli acquirenti questo innamoramento da colpo d'occhio per il nuovo. I proprietari del vecchio (illudendosi a loro volta) possono godere a volte di un vantaggio competitivo che può apparire assurdo che è la normalità di una casa. Hanno la banalità in mano insomma, cose come il bagno con la finestra, una cucina, delle camere dove la gente intende posizionare cose come un armadio...Quello che cercano il 90% degli acquirenti. E questo incide sulla valutazione. I proprietari del vecchio pensano di poter vendere a cifre in ogni caso folli ma non certo solo perchè confrontate con il nuovo, ma semplicemente in valore assoluto. Per assurdo il confronto con lo sconfortante panorama del nuovo rischia oggi come oggi di illudere ancor di più i venditori che possono vantare il possesso di qualcosa che nel nuovo non c'è. mahh, dipende...sono molto più depresse e orribili le periferie di grandi metropoli deturpate dall'immigrazione e da tassi elevatissimi di disoccupazione che paesini dimenticati che non hanno mai subito realmente la bolla immobiliare. Se è vero come è vero che i prezzi devono scendere è altrettanto vero che la percezione degli acquirenti è che debbano scendere ovunque, magari delle stesse percentuali. In verità dipende da fino a che punto la bolla ha colpito e fatto sganciare dalla realtà ogni ragionevole criterio di valutazione. I dogmi oggi non valgono più. [/QUOTE]
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