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Proposta d'acquisto, ma la casa non si vende
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Testo
<blockquote data-quote="Kira" data-source="post: 208477" data-attributes="member: 15686"><p>Ringrazio tutti per le risposte,</p><p>sono il diretto interessato (ho preso in prestito l'account di mia cognata).</p><p> </p><p></p><p> </p><p>Non sono sicuro di aver capito bene.</p><p>Nella mia proposta di acquiso era indicato che io avevo emesso un assegno intestato alla parte venditrice a titolo di acconto da valere quale caparra confirmatoria della proposta che sarebbe dovuta considerarsi come contratto preliminare al momento dell'accettazione.</p><p>Inoltre era indicato che avrei dovuto versare un'ulteriore somma di denato contestualmente alla sottoscrizione di successiva scrittura privata il 03/12/2011.</p><p>Infine era indicato che la restante parte di denaro sarebbe stata versato al rogito notarile da stipulare entro il 30/04/2011 (l'anno indicato è errato, 2011 invece di 2012).</p><p>Come detto in precedenza la scrittura privata non è stata effettuata perchè il notaio aveva richiesto che fossero presenti all'atto anche le sorellastre (richiesta mai accolta).</p><p> </p><p><strong>La proposta di acquisto dunque è nulla?</strong></p><p><strong>Se fosse nulla, il venditore ha diritto a trattenersi la caparra in virtù della invalidità della proposta?</strong></p><p><strong>Se così non fosse, deve restituirmi il valore della caparra o il doppio, avendo lui vendunto la casa ad una terza persona il 29/03/2012?</strong></p><p><strong>A cosa potrebbe appellarsi per non farlo?</strong></p><p> </p><p>Scusatemi se pongo tutte queste domande, ma prima di fare causa vorrei essere rassicurato che ho tutte le ragioni, non vorrei lanciarmi in una causa persa...</p><p>oltre al danno anche la beffa... <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/disappointed.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":disappunto:" title="Disappunto :disappunto:" data-shortname=":disappunto:" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Kira, post: 208477, member: 15686"] Ringrazio tutti per le risposte, sono il diretto interessato (ho preso in prestito l'account di mia cognata). Non sono sicuro di aver capito bene. Nella mia proposta di acquiso era indicato che io avevo emesso un assegno intestato alla parte venditrice a titolo di acconto da valere quale caparra confirmatoria della proposta che sarebbe dovuta considerarsi come contratto preliminare al momento dell'accettazione. Inoltre era indicato che avrei dovuto versare un'ulteriore somma di denato contestualmente alla sottoscrizione di successiva scrittura privata il 03/12/2011. Infine era indicato che la restante parte di denaro sarebbe stata versato al rogito notarile da stipulare entro il 30/04/2011 (l'anno indicato è errato, 2011 invece di 2012). Come detto in precedenza la scrittura privata non è stata effettuata perchè il notaio aveva richiesto che fossero presenti all'atto anche le sorellastre (richiesta mai accolta). [B]La proposta di acquisto dunque è nulla?[/B] [B]Se fosse nulla, il venditore ha diritto a trattenersi la caparra in virtù della invalidità della proposta?[/B] [B]Se così non fosse, deve restituirmi il valore della caparra o il doppio, avendo lui vendunto la casa ad una terza persona il 29/03/2012?[/B] [B]A cosa potrebbe appellarsi per non farlo?[/B] Scusatemi se pongo tutte queste domande, ma prima di fare causa vorrei essere rassicurato che ho tutte le ragioni, non vorrei lanciarmi in una causa persa... oltre al danno anche la beffa... :wall: [/QUOTE]
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