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<blockquote data-quote="Linomar" data-source="post: 545356" data-attributes="member: 34116"><p>Un saluto a tutti, ed anche a Lucia, che invito a riflettere sui molti consigli "saggi" ricevuti su questo argomento, dai vari Agenti Immobiliari Concordo assolutamente con quanti sconsigliano un impegno così gravoso ed al "limite", specie in periodi come questi. Sono lieto che abbiate degli ottimi stipendi statali, ma posso citarti personalmente un esempio capitato a me circa 2 anni fa: avevo posto in vendita una villa (seconda casa poco usata) e tra i richiedenti (oltre tanti curiosi e perditempo) due persone serie presentate da un mio vicino avvocato, due dirigenti con ottimi stipendi, innamorati dell'immobile e desiderosi di passare da un tricamere a circa 400 mq, ecc. dopo una serie di trattative (tra privati..semiconoscenti) hanno deciso di formalizzare lasciando un assegno a caparra di 70.000 € ed il resto (o quasi), sarebbe stato ....mutuo. Buon per loro che io non l'ho accettato (conoscendo per motivi professionali il mondo bancario/creditizio) e gli ho garantito per un paio di mesi (sulla parola, quindi) la "prelazione". Infatti al marito non veniva più concesso il mutuo ed alla moglie (sempre dirigente, ma di una multinazionale apparsa sulla cronaca per licenziamenti e pesanti risoluzioni) veniva dato il .."benservito". A loro è rimasta solo la telefonata al sottoscritto (con la cenere in testa)..." ingegnere ci dispiace ma non siamo più in grado di acquistare, ecc..". Pensaci Lucia, e la casa deve essere un traguardo abbastanza sereno e raggiungibile, non un incubo. (guarda il bollettino delle aste immobiliari). Per quanto concerne le provvigioni (ma parlo ...da cliente) non credo che ci sia uno standard assoluto, ma un range (minimo/massimo) e comunque valgono le consuetudini della CCIAA locale. Io, ad esempio, di solito tratto sul 2/2,5%, qualche volta al 3%. però non stresso i professionisti, non faccio perdere tempo (insomma o si, oppure no) e capita che lavoriamo più volte (e quindi il caffè si ripete). Ma il mutuo è già stato deliberato e quindi approvato o solo...fattibile e "promesso"? Occhio perché potrebbe cambiare la vita. Comunque io adotto un insegnamento di un mio professore all'università: "comprati quello che puoi permetterti di ricomprarti un minuto dopo averlo perso o distrutto". (diciamo che pure io lo uso solo..per le auto, comunque...)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Linomar, post: 545356, member: 34116"] Un saluto a tutti, ed anche a Lucia, che invito a riflettere sui molti consigli "saggi" ricevuti su questo argomento, dai vari Agenti Immobiliari Concordo assolutamente con quanti sconsigliano un impegno così gravoso ed al "limite", specie in periodi come questi. Sono lieto che abbiate degli ottimi stipendi statali, ma posso citarti personalmente un esempio capitato a me circa 2 anni fa: avevo posto in vendita una villa (seconda casa poco usata) e tra i richiedenti (oltre tanti curiosi e perditempo) due persone serie presentate da un mio vicino avvocato, due dirigenti con ottimi stipendi, innamorati dell'immobile e desiderosi di passare da un tricamere a circa 400 mq, ecc. dopo una serie di trattative (tra privati..semiconoscenti) hanno deciso di formalizzare lasciando un assegno a caparra di 70.000 € ed il resto (o quasi), sarebbe stato ....mutuo. Buon per loro che io non l'ho accettato (conoscendo per motivi professionali il mondo bancario/creditizio) e gli ho garantito per un paio di mesi (sulla parola, quindi) la "prelazione". Infatti al marito non veniva più concesso il mutuo ed alla moglie (sempre dirigente, ma di una multinazionale apparsa sulla cronaca per licenziamenti e pesanti risoluzioni) veniva dato il .."benservito". A loro è rimasta solo la telefonata al sottoscritto (con la cenere in testa)..." ingegnere ci dispiace ma non siamo più in grado di acquistare, ecc..". Pensaci Lucia, e la casa deve essere un traguardo abbastanza sereno e raggiungibile, non un incubo. (guarda il bollettino delle aste immobiliari). Per quanto concerne le provvigioni (ma parlo ...da cliente) non credo che ci sia uno standard assoluto, ma un range (minimo/massimo) e comunque valgono le consuetudini della CCIAA locale. Io, ad esempio, di solito tratto sul 2/2,5%, qualche volta al 3%. però non stresso i professionisti, non faccio perdere tempo (insomma o si, oppure no) e capita che lavoriamo più volte (e quindi il caffè si ripete). Ma il mutuo è già stato deliberato e quindi approvato o solo...fattibile e "promesso"? Occhio perché potrebbe cambiare la vita. Comunque io adotto un insegnamento di un mio professore all'università: "comprati quello che puoi permetterti di ricomprarti un minuto dopo averlo perso o distrutto". (diciamo che pure io lo uso solo..per le auto, comunque...) [/QUOTE]
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