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Proposta irrevocabile d'acquisto per un immobile con difformità catastali
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<blockquote data-quote="fabrice" data-source="post: 134056" data-attributes="member: 32351"><p>Ho sottoscritto una proposta irrevocabile d'acquisto per una villetta trilivello appena costruita. Tale villetta al piano rialzato (peraltro quello che in base al tipo di costruzione dovrebbe essere l'unico con destinazione d'uso abitativa) prevedeva nel progetto originario un salone con angolo cottura, un bagno, una camera ed un locale accessorio (adiacente alla camera da letto) esterno all'appartamento. Attualmente la casa ha il locale accessorio annesso all'appartamento, ed in esso il costruttore ha predisposto l'angolo cottura. Tale locale accessorio per di più ha un'ampiezza di 1 metro per 2 e necessariamente non può ospitare una cucina! All'atto della sottoscrizione della proposta, nessuno (nè agenzia, nè in seguito il costruttore) alle mie domande e perplessità circa lo spostamento del muro per ospitare la cucina ed alla sua regolarità mi ha informato della necessità di una DIA per regolarizzare la cosa. Oltre a questo, mi è stato fortemente tenuto nascosto anche il fatto che nel salone il costruttore non aveva predisposto nessun attacco per l'angolo cottura e che comunque anche facendo una DIA non avrei mai potuto regolarizzare lo spostamento del muro del locale accessorio perchè i mq abitativi per quella proprietà erano terminati e che tale spostamento comunque avrebbe portato alla diminuzione dell'unica camera da letto presente nel piano (e visto il tipo di costruzione, anche l'unica esistente) al di sotto dei 14mq necessari per definirla tale e, quindi, tale variazione non sarebbe mai stata approvata. In base anche al dl 78/2010 avrei quindi dovuto prendermi la responsabilità dell'abuso edilizio del costruttore con tutte le conseguenze del caso. Considerato ciò, sentendomi raggirato, non mi sono voluto prendere carico di quanto mi è stato abilmente tenuto nascosto e, prima della firma del compromesso, ho firmato un accordo bilaterale di risoluzione del contratto con il costruttore che prontamente mi ha ridato la caparra versata.</p><p>Qui sorgono i problemi.</p><p>L’agenzia sostiene che il loro lavoro di mediazione può ritenersi concluso e pretendono la provvigione pattuita. Per quanto mi riguarda, credo di essere stato raggirato da entrambi, in quanto ho sottoscritto una proposta con evidenti vizi del consenso, in quanto in essa sono stati riportati i dati dell’immobile come risultano da progetto (quindi salone con A/C ecc…) mentre in realtà lo stato di fatto dei locali è difforme ed inoltre non sono stato informato (né dal costruttore, né dall’agenzia che sapeva di tali irregolarità in quanto sono state vendute altre tre villette come quella in questione tramite il loro intervento) della mancanza dell’angolo cottura nel salone né tantomeno dell’impossibilità futura di regolarizzare le difformità esistenti, perché, se avessi saputo ciò, non avrei mai avanzato una proposta d’acquisto.</p><p>Ovviamente il mio non è un ripensamento sull’acquisto, ma una chiara posizione in merito al non voler prendermi carico di irregolarità insanabili e delle relative conseguenze.</p><p>Il mio quesito ora è sapere se posso tutelarmi nei confronti dell’agenzia per aver omesso queste irregolarità appellandomi appunto a dei vizi nel consenso? C’è qualcosa che posso fare?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="fabrice, post: 134056, member: 32351"] Ho sottoscritto una proposta irrevocabile d'acquisto per una villetta trilivello appena costruita. Tale villetta al piano rialzato (peraltro quello che in base al tipo di costruzione dovrebbe essere l'unico con destinazione d'uso abitativa) prevedeva nel progetto originario un salone con angolo cottura, un bagno, una camera ed un locale accessorio (adiacente alla camera da letto) esterno all'appartamento. Attualmente la casa ha il locale accessorio annesso all'appartamento, ed in esso il costruttore ha predisposto l'angolo cottura. Tale locale accessorio per di più ha un'ampiezza di 1 metro per 2 e necessariamente non può ospitare una cucina! All'atto della sottoscrizione della proposta, nessuno (nè agenzia, nè in seguito il costruttore) alle mie domande e perplessità circa lo spostamento del muro per ospitare la cucina ed alla sua regolarità mi ha informato della necessità di una DIA per regolarizzare la cosa. Oltre a questo, mi è stato fortemente tenuto nascosto anche il fatto che nel salone il costruttore non aveva predisposto nessun attacco per l'angolo cottura e che comunque anche facendo una DIA non avrei mai potuto regolarizzare lo spostamento del muro del locale accessorio perchè i mq abitativi per quella proprietà erano terminati e che tale spostamento comunque avrebbe portato alla diminuzione dell'unica camera da letto presente nel piano (e visto il tipo di costruzione, anche l'unica esistente) al di sotto dei 14mq necessari per definirla tale e, quindi, tale variazione non sarebbe mai stata approvata. In base anche al dl 78/2010 avrei quindi dovuto prendermi la responsabilità dell'abuso edilizio del costruttore con tutte le conseguenze del caso. Considerato ciò, sentendomi raggirato, non mi sono voluto prendere carico di quanto mi è stato abilmente tenuto nascosto e, prima della firma del compromesso, ho firmato un accordo bilaterale di risoluzione del contratto con il costruttore che prontamente mi ha ridato la caparra versata. Qui sorgono i problemi. L’agenzia sostiene che il loro lavoro di mediazione può ritenersi concluso e pretendono la provvigione pattuita. Per quanto mi riguarda, credo di essere stato raggirato da entrambi, in quanto ho sottoscritto una proposta con evidenti vizi del consenso, in quanto in essa sono stati riportati i dati dell’immobile come risultano da progetto (quindi salone con A/C ecc…) mentre in realtà lo stato di fatto dei locali è difforme ed inoltre non sono stato informato (né dal costruttore, né dall’agenzia che sapeva di tali irregolarità in quanto sono state vendute altre tre villette come quella in questione tramite il loro intervento) della mancanza dell’angolo cottura nel salone né tantomeno dell’impossibilità futura di regolarizzare le difformità esistenti, perché, se avessi saputo ciò, non avrei mai avanzato una proposta d’acquisto. Ovviamente il mio non è un ripensamento sull’acquisto, ma una chiara posizione in merito al non voler prendermi carico di irregolarità insanabili e delle relative conseguenze. Il mio quesito ora è sapere se posso tutelarmi nei confronti dell’agenzia per aver omesso queste irregolarità appellandomi appunto a dei vizi nel consenso? C’è qualcosa che posso fare? [/QUOTE]
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