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<blockquote data-quote="sfilasto" data-source="post: 185969" data-attributes="member: 948"><p>In merito alla "consuetudine" così citata dall'ill.mo Avv. De Valeri, mi permetto di dissentire.</p><p>Non è affatto una consuetudine, perchè con detto termine si intende una fonte del diritto.</p><p></p><p>In realtà la prassi di non chiedere provvigione a chi vende è una modalità di acquisizione dei clienti che - a mio modesto avviso - rientra in una pratica commerciale scorretta, oltre che di concorrenza sleale, se si inserisce in un contesto di intermediazione. Del resto questa prassi è applicata da una minoranza di operatori, di solito poco qualificati.</p><p></p><p>Sono felice di constatare che la lettrice che ha postato il quesito si sia domandata la liceità e affidabilità dell'offerta dell'agente, in quanto ciò ci dà la possibilità di affrontare la questione.</p><p></p><p>Per comprendere a quali storture si presta un incarico di mediazione conferito con rinuncia alla provvigione dal parte del mediatore, è sufficiente porsi le seguenti domande:</p><p></p><p>- Il mediatore che viene pagato da una sola parte, quale tenderà a favorire?</p><p>- Se il compenso proviene dalla sola parte acquirente, quel mediatore sarà disponibile a collaborare con altri colleghi per propiziare la vendita oppure farà affidamento sulle sue sole risorse?</p><p>- Sarà quel mediatore incline a profondere il massimo impegno ed il maggior investimento possibile per la promozione della vendita, avendo rinunciato preventivamente ad una parte del suo ricavo?</p><p></p><p>Gentile Signora, La ringrazio a nome mio e dei colleghi che fedelmente si adoperano come mediatori per aver postato il suo quesito.</p><p></p><p>Lei è nel pieno diritto di chiedere qualunque cosa, prima di affidarsi ad un operatore del mercato, in quanto rappresentante di quel patrimonio prezioso che si chiama Clientela e che è sempre meritevole della massima tutela e del massimo rispetto, perchè fonte del nostro lavoro.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sfilasto, post: 185969, member: 948"] In merito alla "consuetudine" così citata dall'ill.mo Avv. De Valeri, mi permetto di dissentire. Non è affatto una consuetudine, perchè con detto termine si intende una fonte del diritto. In realtà la prassi di non chiedere provvigione a chi vende è una modalità di acquisizione dei clienti che - a mio modesto avviso - rientra in una pratica commerciale scorretta, oltre che di concorrenza sleale, se si inserisce in un contesto di intermediazione. Del resto questa prassi è applicata da una minoranza di operatori, di solito poco qualificati. Sono felice di constatare che la lettrice che ha postato il quesito si sia domandata la liceità e affidabilità dell'offerta dell'agente, in quanto ciò ci dà la possibilità di affrontare la questione. Per comprendere a quali storture si presta un incarico di mediazione conferito con rinuncia alla provvigione dal parte del mediatore, è sufficiente porsi le seguenti domande: - Il mediatore che viene pagato da una sola parte, quale tenderà a favorire? - Se il compenso proviene dalla sola parte acquirente, quel mediatore sarà disponibile a collaborare con altri colleghi per propiziare la vendita oppure farà affidamento sulle sue sole risorse? - Sarà quel mediatore incline a profondere il massimo impegno ed il maggior investimento possibile per la promozione della vendita, avendo rinunciato preventivamente ad una parte del suo ricavo? Gentile Signora, La ringrazio a nome mio e dei colleghi che fedelmente si adoperano come mediatori per aver postato il suo quesito. Lei è nel pieno diritto di chiedere qualunque cosa, prima di affidarsi ad un operatore del mercato, in quanto rappresentante di quel patrimonio prezioso che si chiama Clientela e che è sempre meritevole della massima tutela e del massimo rispetto, perchè fonte del nostro lavoro. [/QUOTE]
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