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Testo
<blockquote data-quote="Letizia Labanti" data-source="post: 561762" data-attributes="member: 73499"><p>Non so quali documenti fossero necessari ma una caldaia a biomassa non denunciata nonostante le leggi e i regolamenti che sono usciti negli ultimi 15 anni è una cosa gravissima. Esiste un obbligo preciso di seguire le normative vigenti sopratutto per caldaie superiori a 35 kw...in questi 9 anni, se fosse successo qualcosa, non solo ne avrei dovuto rispondere economicamente ma anche penalmente. Un abuso è un abuso e qui ne va anche della sicurezza di cose e persone. Una casa non puoi buttarla giù e ricostruirla ma, nei limiti del possibile, deve essere tenuta a rispettare le norme vigenti. Anche l'impianto elettrico non era a norma, ma era in casa mia, l'ho visto, ho pagato, l'ho messo a norma, nei limiti imposti dalla legge per edifici costruiti prima di una certa data, ma l'ho messo a norma. Anche se per la mia casa era necessario "solo" utilizzare un contatore di ultima generazione, fili di un determinato colore e diametro e la presa a terra...non potevo comunque esimermi dal farlo perché se fosse scoppiato un incendio o qualcuno fosse rimasto fulminato io adesso stavo in galera. Giustamente. Se una persona decide di mettere in casa propria una caldaia e non rispetta le norme per la fuoriuscita dei fumi, ne risponde personalmente, rischia, gli va bene, bene, gli va male, paga. Ma qui pagavamo tutti, tutti coinvolti in un illecito che ha risvolti anche penali. Lo stesso succede per le auto. Inquinano, esce la legge che dice modifica o va fuori uso, lo devi fare, non puoi appellarti al fatto che era a "norma" e accetatta quando l'hai comprata nel 2000, altrimenti qui nessuno sarebbe obbligato a nulla. Peccato che quando un immobile lo vendi, ora, non solo devi avere tutti gli impianti a norma e certificati, ma devi avere la dichiarazione di agibilità, la certificiazione termica...insomma anche se la tua casa è stata costruita negli anni 50. Il primo venditore poteva vendere l'appartamento con gli impianti interni non a norma, è il secondo venditore che poi si deve impegnare a ripristinare lo stato di conformità dell'appartamento, ma un impianto centralizzato, su cui il singolo non ha potere né di verifica né di controllo, quello non può essere abusivo pena la non esistenza del medesimo con tutto quello che comporta. Un comportamento onesto del venditore doveva essere: "l'appartamento è ora collegato ad un impianto centralizzato che non è a norma, non lo abbiamo mai denunciato ma eravamo una sola famiglia, per cui ci andava bene. Quindi di fatto l'impianto di riscaldamento, in via provvisoria, puoi continuare ad usarlo, ma appena puoi sappi che devi crearti un impianto di riscaldamento tuo per metterti in regola. Un impianto di riscaldamento, collegandoti al bombolone di GPL costa circa 8000 €, per cui l'appartamento, considerando i costi e i fastidi che dovrai affrontare OBBLIGATORIAMENTE fa si che l'apparamento, da una valutazione XX diventa XY. Prima lo fai e meglio è perché sei stata informata del fatto e se succede qualcosa ne diventi corresponsabile" Questo sarebbe stato corretto e leale, questo avrebbe anche potuto disincentivarmi all'acquisto. In questo modo invece ho acquistato un appartamento pagandolo oltre il suo valore, mi ritrovo comunque a dover rifare l'impianto di riscaldamento e, oltre il danno...la beffa...ho pure rischiato la galera.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Letizia Labanti, post: 561762, member: 73499"] Non so quali documenti fossero necessari ma una caldaia a biomassa non denunciata nonostante le leggi e i regolamenti che sono usciti negli ultimi 15 anni è una cosa gravissima. Esiste un obbligo preciso di seguire le normative vigenti sopratutto per caldaie superiori a 35 kw...in questi 9 anni, se fosse successo qualcosa, non solo ne avrei dovuto rispondere economicamente ma anche penalmente. Un abuso è un abuso e qui ne va anche della sicurezza di cose e persone. Una casa non puoi buttarla giù e ricostruirla ma, nei limiti del possibile, deve essere tenuta a rispettare le norme vigenti. Anche l'impianto elettrico non era a norma, ma era in casa mia, l'ho visto, ho pagato, l'ho messo a norma, nei limiti imposti dalla legge per edifici costruiti prima di una certa data, ma l'ho messo a norma. Anche se per la mia casa era necessario "solo" utilizzare un contatore di ultima generazione, fili di un determinato colore e diametro e la presa a terra...non potevo comunque esimermi dal farlo perché se fosse scoppiato un incendio o qualcuno fosse rimasto fulminato io adesso stavo in galera. Giustamente. Se una persona decide di mettere in casa propria una caldaia e non rispetta le norme per la fuoriuscita dei fumi, ne risponde personalmente, rischia, gli va bene, bene, gli va male, paga. Ma qui pagavamo tutti, tutti coinvolti in un illecito che ha risvolti anche penali. Lo stesso succede per le auto. Inquinano, esce la legge che dice modifica o va fuori uso, lo devi fare, non puoi appellarti al fatto che era a "norma" e accetatta quando l'hai comprata nel 2000, altrimenti qui nessuno sarebbe obbligato a nulla. Peccato che quando un immobile lo vendi, ora, non solo devi avere tutti gli impianti a norma e certificati, ma devi avere la dichiarazione di agibilità, la certificiazione termica...insomma anche se la tua casa è stata costruita negli anni 50. Il primo venditore poteva vendere l'appartamento con gli impianti interni non a norma, è il secondo venditore che poi si deve impegnare a ripristinare lo stato di conformità dell'appartamento, ma un impianto centralizzato, su cui il singolo non ha potere né di verifica né di controllo, quello non può essere abusivo pena la non esistenza del medesimo con tutto quello che comporta. Un comportamento onesto del venditore doveva essere: "l'appartamento è ora collegato ad un impianto centralizzato che non è a norma, non lo abbiamo mai denunciato ma eravamo una sola famiglia, per cui ci andava bene. Quindi di fatto l'impianto di riscaldamento, in via provvisoria, puoi continuare ad usarlo, ma appena puoi sappi che devi crearti un impianto di riscaldamento tuo per metterti in regola. Un impianto di riscaldamento, collegandoti al bombolone di GPL costa circa 8000 €, per cui l'appartamento, considerando i costi e i fastidi che dovrai affrontare OBBLIGATORIAMENTE fa si che l'apparamento, da una valutazione XX diventa XY. Prima lo fai e meglio è perché sei stata informata del fatto e se succede qualcosa ne diventi corresponsabile" Questo sarebbe stato corretto e leale, questo avrebbe anche potuto disincentivarmi all'acquisto. In questo modo invece ho acquistato un appartamento pagandolo oltre il suo valore, mi ritrovo comunque a dover rifare l'impianto di riscaldamento e, oltre il danno...la beffa...ho pure rischiato la galera. [/QUOTE]
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