Letizia Labanti

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Privato Cittadino
Buon giorno,

può suonare strana la domanda ma inerisce ad una mia esperienza personale. Ho acquistato un piccolo appartamento circa 9 anni fa con un impianto di riscaldamento centralizzato, dichiarato nell'atto di vendita, che si è poi rivelato del tutto abusivo, mai denunciato e, quindi, inesistente. Quando ho scoperto questo fatto e quindi trovandomi a dover fare l'impianto di riscaldamento ex novo mi sono arrabbiata e ho pensato che l'immobile mi è stato venduto ad un valore eccessivo, data la situazione. Vorrei sapere se posso far causa al venditore per questa "truffa" e se ci sono dei termini temporali. La scoperta purtroppo è recente, di un anno fa. Ho chiesto di potermi scollegare per mettermi a norma ma me lo hanno impedito e lo fanno tutt'ora. Attendo l'ordinanza del Comune ma non mi va giù di aver pagato una casa con un impianto che invece non ha, con quello che mi costa ora doverlo rifare.
Se avete consigli o sapete come stanno le cose a questo soggetto io li accetto volentieri

Un cordiale saluto
 

Letizia Labanti

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Buon giorno,

può suonare strana la domanda ma inerisce ad una mia esperienza personale. Ho acquistato un piccolo appartamento circa 9 anni fa con un impianto di riscaldamento centralizzato, dichiarato nell'atto di vendita, che si è poi rivelato del tutto abusivo, mai denunciato e, quindi, inesistente. Quando ho scoperto questo fatto e quindi trovandomi a dover fare l'impianto di riscaldamento ex novo mi sono arrabbiata e ho pensato che l'immobile mi è stato venduto ad un valore eccessivo, data la situazione. Vorrei sapere se posso far causa al venditore per questa "truffa" e se ci sono dei termini temporali. La scoperta purtroppo è recente, di un anno fa. Ho chiesto di potermi scollegare per mettermi a norma ma me lo hanno impedito e lo fanno tutt'ora. Attendo l'ordinanza del Comune ma non mi va giù di aver pagato una casa con un impianto che invece non ha, con quello che mi costa ora doverlo rifare.
Se avete consigli o sapete come stanno le cose a questo soggetto io li accetto volentieri

Un cordiale saluto
No, c'e una caldaia, dei termosifoni, tutto installato dal primo proprietario 40 anni fa ma senza essere mai stato denunciato alla USL, senza una dichiarazione di conformità, senza certificati di collaudo, non era rispettata neppure la norma anti-incendio ( la caldaia è a legna ed è di 50 KW). Probabilmente è stata installata quando la casa apparteneva tutta alla famiglia del venditore. Poi i figli hanno venduto i loro appartamentini dichiarando appunto l'impianto di riscaldamento. Ho chiesto di avere copia dei documenti relativi all'impianto e hanno iniziato a dirmi di che m'impicciavo. Sono tornata alla carica con la nuova legge sui ripartitori, niente. Purtroppo ho deciso di vendere e quindi avevo bisogno di risposte. E' per questo che scavando scavando è saltatao fuori che l'impianto non fu mai denunciato, non è a norma in nessuna sua parte, non ha mai avuto i collaudi annuali, in pratica, non esiste. Ma che mi vendevano un appartamento con "impianto di riscaldamento centralizzato" in quelle condizioni lo sapevano e io avevo tutto il diritto di " impicciarmi", non crede?
 

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Non è che l'impianto "non esiste" è semplicemente che non è a norma. E' probabilmente necessario adeguarlo.
Nella compravendita non è obbligatorio che gli impianti siano a norma, sarebbe bene che le parti fossero al corrente dello stato degli stessi, però.
Potresti sentire un legale per capire se hai gli estremi per chiedere un rimborso/riduzione del prezzo, anche se dopo 9 anni non so se ti convenga.
 

Letizia Labanti

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Privato Cittadino
puoi spiegare meglio? Vuoi dire che c'era una caldaia comune e che il tuo appartamento non poteva essere collegato? Di che anno è l'immobile?

Mi spiace che la cosa sia molto complicata ma di fatto lo è, per cui provo a spiegare di nuovo: l'immobile è del 1955 e si compone di 4 appartamenti in cui risiedevano tutti familiari. I due appartamenti del primo e ultimo piano sono stati acquistati uno da me l'altro da un'altra famiglia circa 9 anni fa. Nell'atto di vendita si fa menzione che la casa è dotata è di impianto di riscaldamento a legna che serve tutti gli appartamenti di cui, come proprietaria, ho ripetutamente chiesto di avere copia del certificato di conformità etc. al responsabile dell'impianto che è anche chi mi ha venduto la casa e risiede nell'appartamento a piano terra. Non mi sono mai stati dati i documenti richiesti adducendo che non capivano di che mi preoccupavo, era tutto a norma, di che m'impicciavo. Anche quando è uscita la norma sui ripartitori non hanno voluto procede dicendo che l'impianto a legna ne era esente. Avere informazioni e notizie è molto difficile, ma io, che ho intenzione di vendere il mio appartamento, non potevo certo più acconterami della loro parola circa la conformità e regolarità dell'impianto. Così mi sono messa in moto fino a che in agosto, a seguito di una ispezione della USL, è stato verificato che detto impianto non solo non era a norma ma non era mai stato neppure denunciato configurandosi quindi un problema igienico-sanitario e la necessità di una ordinanza. A detta degli stessi tecnici è da considerarsi abusivo e di fatto da chiudere e i residenti devono dotarsi, se ne hanno la necessità, di un nuovo impianto di riscaldmento, individuale o collettivo, da progettare, pensare e realizzare come Ex novo e secondo le più attuali normative e disposizioni di legge. Adesso quindi mi ritrovo a dover spendere una montagna di soldi per un impianto che non è solo da mettere " a norma" montando un pomello, ma richiede un progetto che va approvato, un nuvo layout, nuovo componenti tra cui la caldaia, nuovo vaso di espansione, nuovo impianto elettrico, nuova canna fumaria...insomma si parte da zero come se l'impianto non ci fosse.
Questo il motivo della mia domanda. Ho letto i codici civili che riguardano la vendita con vizi e anche io sono perplessa per il tempo trascorso ma di fatto solo un pezzo di carta, un'ordinanza appunto, rende ufficiale e incontrovertibile il fatto che la casa mi è stata venduta con un impianto abusivo centralizzato e che ora devo quindi ripagarmelo.
 
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Letizia Labanti

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Privato Cittadino
ma la normativa vigente nel 1955 che documenti indicava come necessari?

Non so quali documenti fossero necessari ma una caldaia a biomassa non denunciata nonostante le leggi e i regolamenti che sono usciti negli ultimi 15 anni è una cosa gravissima. Esiste un obbligo preciso di seguire le normative vigenti sopratutto per caldaie superiori a 35 kw...in questi 9 anni, se fosse successo qualcosa, non solo ne avrei dovuto rispondere economicamente ma anche penalmente. Un abuso è un abuso e qui ne va anche della sicurezza di cose e persone. Una casa non puoi buttarla giù e ricostruirla ma, nei limiti del possibile, deve essere tenuta a rispettare le norme vigenti. Anche l'impianto elettrico non era a norma, ma era in casa mia, l'ho visto, ho pagato, l'ho messo a norma, nei limiti imposti dalla legge per edifici costruiti prima di una certa data, ma l'ho messo a norma. Anche se per la mia casa era necessario "solo" utilizzare un contatore di ultima generazione, fili di un determinato colore e diametro e la presa a terra...non potevo comunque esimermi dal farlo perché se fosse scoppiato un incendio o qualcuno fosse rimasto fulminato io adesso stavo in galera. Giustamente. Se una persona decide di mettere in casa propria una caldaia e non rispetta le norme per la fuoriuscita dei fumi, ne risponde personalmente, rischia, gli va bene, bene, gli va male, paga. Ma qui pagavamo tutti, tutti coinvolti in un illecito che ha risvolti anche penali. Lo stesso succede per le auto. Inquinano, esce la legge che dice modifica o va fuori uso, lo devi fare, non puoi appellarti al fatto che era a "norma" e accetatta quando l'hai comprata nel 2000, altrimenti qui nessuno sarebbe obbligato a nulla. Peccato che quando un immobile lo vendi, ora, non solo devi avere tutti gli impianti a norma e certificati, ma devi avere la dichiarazione di agibilità, la certificiazione termica...insomma anche se la tua casa è stata costruita negli anni 50. Il primo venditore poteva vendere l'appartamento con gli impianti interni non a norma, è il secondo venditore che poi si deve impegnare a ripristinare lo stato di conformità dell'appartamento, ma un impianto centralizzato, su cui il singolo non ha potere né di verifica né di controllo, quello non può essere abusivo pena la non esistenza del medesimo con tutto quello che comporta. Un comportamento onesto del venditore doveva essere: "l'appartamento è ora collegato ad un impianto centralizzato che non è a norma, non lo abbiamo mai denunciato ma eravamo una sola famiglia, per cui ci andava bene. Quindi di fatto l'impianto di riscaldamento, in via provvisoria, puoi continuare ad usarlo, ma appena puoi sappi che devi crearti un impianto di riscaldamento tuo per metterti in regola. Un impianto di riscaldamento, collegandoti al bombolone di GPL costa circa 8000 €, per cui l'appartamento, considerando i costi e i fastidi che dovrai affrontare OBBLIGATORIAMENTE fa si che l'apparamento, da una valutazione XX diventa XY. Prima lo fai e meglio è perché sei stata informata del fatto e se succede qualcosa ne diventi corresponsabile" Questo sarebbe stato corretto e leale, questo avrebbe anche potuto disincentivarmi all'acquisto. In questo modo invece ho acquistato un appartamento pagandolo oltre il suo valore, mi ritrovo comunque a dover rifare l'impianto di riscaldamento e, oltre il danno...la beffa...ho pure rischiato la galera.
 

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