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Quell' odioso "difetto" di dimenticarsi di pagare la provvigione al mediatore
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<blockquote data-quote="pensoperme" data-source="post: 157630" data-attributes="member: 17838"><p>Il problema nasce anche dalla natura dell'obbligazione. Al professionista è riconosciuto il diritto al compenso per la nascita di una obbligazione di mezzi: il solo rivolgersi allo stesso genera l'obbligazione, egli ha diritto perchè ha i mezzi e li mette a disposizione, i mezzi sono la conoscenza e la specializzazione acquisita tramite un percorso di studi preciso e chiaro, con varie specializzazioni. Poi c'è l'obbligazione di risultato, quella alla quale è sottoposto il cliente dell'agenzia immobiliare. Il risultato è la conclusione dell'affare con una controparte. Questo genera la confusione e la scarsa comprensione della funzione dell'agente, perché le parti tendono a pensare (quando ignorano) che in fondo il lavoro lo fanno loro, essendo loro a dover rinunciare a qualcosa (psicologicamente quasi sempre le parti sentono di aver CONCESSO e non OTTENUTO), ecco che magicamente pensano che in fondo anche senza il mediatore tutto sarebbe andato a posto e sopratutto che il lavoro dello stesso è inutile (rimuovono la ragione per la quale si sono incontrati), ancor di più se c'è un cartello fuori dell'immobile con il numero del proprietario ecc., perché vedono il fatto di esser dovuti passare dall'agenzia come una "sfortuna" pensando "CASSO! C'era il cartello! Se passavo da solo..."; o il caso in cui magari a vendere la casa è il tuo collega di ufficio, quello che non conosci benissimo ma che comunque conosci, che se "magari me lo avesse detto prima che vendeva casa... anzi, mi pareva me l'avesse detto am non ha insistito abbastanza!" Chiaro che sono tutti meccanismi mentali contorti, privi di qualsiasi logica, simili al senno di poi. Poi ci sono i casi però che rendono, nella testa di qualche cliente, il comportamento illegittimo e disonesto quasi una difesa legittima contro le agenzie, che con i loro incarichi in esclusiva, superi e schiavitù nei confronti dei proprietari (però poi vogliono i soldi da chi compra) rendono il mercato non libero, come nel caso in cui uno vede una casa con agenzia A che gli piace, gira un altro mesetto e poi decide di tornare dall'agenzia per fare una offerta e questa gli dice che l'immobile oramai è in esclusiva con l'agenzia B, però loro (Agenzia A) se lo compra vogliono i soldi (anche giustamente) e l'agenzia B ha preso l'esclusiva allo0% e non vuole collaborare. Sai cosa, io vado dal proprietario e gli faccio l'offerta, poi aspettiamo che si concluda l'esclusiva alla quale manda disdetta immediata per non incappare nel rinnovo tacito e poi si rogita, dopo, aspettando che gli agenti rompiballe, che ci ostacolano nella compravendita, se ne accorgano.</p><p>In quest'ultimo caso, non assomiglia al pizzo? (non mi aiuti a comprare, non mi dai soluzioni, pretendi soldi) <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/wink.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Occhiolino ;)" data-shortname=";)" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="pensoperme, post: 157630, member: 17838"] Il problema nasce anche dalla natura dell'obbligazione. Al professionista è riconosciuto il diritto al compenso per la nascita di una obbligazione di mezzi: il solo rivolgersi allo stesso genera l'obbligazione, egli ha diritto perchè ha i mezzi e li mette a disposizione, i mezzi sono la conoscenza e la specializzazione acquisita tramite un percorso di studi preciso e chiaro, con varie specializzazioni. Poi c'è l'obbligazione di risultato, quella alla quale è sottoposto il cliente dell'agenzia immobiliare. Il risultato è la conclusione dell'affare con una controparte. Questo genera la confusione e la scarsa comprensione della funzione dell'agente, perché le parti tendono a pensare (quando ignorano) che in fondo il lavoro lo fanno loro, essendo loro a dover rinunciare a qualcosa (psicologicamente quasi sempre le parti sentono di aver CONCESSO e non OTTENUTO), ecco che magicamente pensano che in fondo anche senza il mediatore tutto sarebbe andato a posto e sopratutto che il lavoro dello stesso è inutile (rimuovono la ragione per la quale si sono incontrati), ancor di più se c'è un cartello fuori dell'immobile con il numero del proprietario ecc., perché vedono il fatto di esser dovuti passare dall'agenzia come una "sfortuna" pensando "CASSO! C'era il cartello! Se passavo da solo..."; o il caso in cui magari a vendere la casa è il tuo collega di ufficio, quello che non conosci benissimo ma che comunque conosci, che se "magari me lo avesse detto prima che vendeva casa... anzi, mi pareva me l'avesse detto am non ha insistito abbastanza!" Chiaro che sono tutti meccanismi mentali contorti, privi di qualsiasi logica, simili al senno di poi. Poi ci sono i casi però che rendono, nella testa di qualche cliente, il comportamento illegittimo e disonesto quasi una difesa legittima contro le agenzie, che con i loro incarichi in esclusiva, superi e schiavitù nei confronti dei proprietari (però poi vogliono i soldi da chi compra) rendono il mercato non libero, come nel caso in cui uno vede una casa con agenzia A che gli piace, gira un altro mesetto e poi decide di tornare dall'agenzia per fare una offerta e questa gli dice che l'immobile oramai è in esclusiva con l'agenzia B, però loro (Agenzia A) se lo compra vogliono i soldi (anche giustamente) e l'agenzia B ha preso l'esclusiva allo0% e non vuole collaborare. Sai cosa, io vado dal proprietario e gli faccio l'offerta, poi aspettiamo che si concluda l'esclusiva alla quale manda disdetta immediata per non incappare nel rinnovo tacito e poi si rogita, dopo, aspettando che gli agenti rompiballe, che ci ostacolano nella compravendita, se ne accorgano. In quest'ultimo caso, non assomiglia al pizzo? (non mi aiuti a comprare, non mi dai soluzioni, pretendi soldi) ;) [/QUOTE]
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