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Requisiti legale rappresentante società di mediazione immobiliare
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Testo
<blockquote data-quote="DAVIDE RISACCA" data-source="post: 88161" data-attributes="member: 20291"><p>Ciao Susi,</p><p>è vero è un bel passo ma dopo 8 anni il rapporto di fiducia e tale che si è deciso riconoscere il potere di rappresentare la società sopratutto in ragione del fatto che la rappresentanza (in termini di immagine professionale che si mostra verso i terzi)già opera di "fatto" nei gestione dei rapporti con i clienti nel ramo di attività di cui occupo(non la mediazione in senso stretto).</p><p>In termini generali non credo sia "singolare" rappresentare la società per specifiche attività o atti. Si pensi, sempre in via generale ad un procuratore speciale, a cui la società conferisce la rappresentanza anche per il compimento di un singolo atto specifico. Il procuratore potrebbe ache essere un soggetto completamente estraneo all'azienda purchè naturalmente vi sia un rapporto di fiducia.</p><p>Tornando invece alla mia domanda, è mio parere che in una soc. che abbia nel proprio oggetto sociale, tra l'altro, l'attività di mediazione immobiliare, sia sufficiente che uno solo dei rappresentanti legali sia iscritto al ruolo (o ex ruolo in attesa che la recente riforma trovi la sua disciplina definitiva). Una volta assolto tale requsito minimo e necessario, non vedo controindicazioni al fatto che venga conferita la rappresentanza legale ad altro soggetto che, ove non abbia "il patentino", potrà rappresentare la società in tutte le altre attività svolte dalla stessa senza però, ad es. poter sottoscrivere un contratto di mediazione.</p><p>Oserei spingermi anche oltre nell'ipotizzare che il secondo rappresentante (quello senza patentino per intenderci), potrebbe essere addirittura il presidente del CDA o l'AD, ove la società avesse un Consiglio d'Amministrazione anziché un Amministratore Unico, purchè via sia sempre almeno un rappresentante legale con "il patentino". Naturalmente, stando sempre all'esempio, il Presidente o l'AD non potrebbe mai rappresentare la società nelle attività di mediazione in senso stretto.</p><p>Sono molto curioso di conoscere il parere di qualcuno che abbia conoscenze legali o di diritto societario applicato alla mediazione esercitata tramite persone giuridiche.</p><p>Vi ringrazio in anticipo per il parere che vorrete fornire alla discussione.</p><p>Davide</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="DAVIDE RISACCA, post: 88161, member: 20291"] Ciao Susi, è vero è un bel passo ma dopo 8 anni il rapporto di fiducia e tale che si è deciso riconoscere il potere di rappresentare la società sopratutto in ragione del fatto che la rappresentanza (in termini di immagine professionale che si mostra verso i terzi)già opera di "fatto" nei gestione dei rapporti con i clienti nel ramo di attività di cui occupo(non la mediazione in senso stretto). In termini generali non credo sia "singolare" rappresentare la società per specifiche attività o atti. Si pensi, sempre in via generale ad un procuratore speciale, a cui la società conferisce la rappresentanza anche per il compimento di un singolo atto specifico. Il procuratore potrebbe ache essere un soggetto completamente estraneo all'azienda purchè naturalmente vi sia un rapporto di fiducia. Tornando invece alla mia domanda, è mio parere che in una soc. che abbia nel proprio oggetto sociale, tra l'altro, l'attività di mediazione immobiliare, sia sufficiente che uno solo dei rappresentanti legali sia iscritto al ruolo (o ex ruolo in attesa che la recente riforma trovi la sua disciplina definitiva). Una volta assolto tale requsito minimo e necessario, non vedo controindicazioni al fatto che venga conferita la rappresentanza legale ad altro soggetto che, ove non abbia "il patentino", potrà rappresentare la società in tutte le altre attività svolte dalla stessa senza però, ad es. poter sottoscrivere un contratto di mediazione. Oserei spingermi anche oltre nell'ipotizzare che il secondo rappresentante (quello senza patentino per intenderci), potrebbe essere addirittura il presidente del CDA o l'AD, ove la società avesse un Consiglio d'Amministrazione anziché un Amministratore Unico, purchè via sia sempre almeno un rappresentante legale con "il patentino". Naturalmente, stando sempre all'esempio, il Presidente o l'AD non potrebbe mai rappresentare la società nelle attività di mediazione in senso stretto. Sono molto curioso di conoscere il parere di qualcuno che abbia conoscenze legali o di diritto societario applicato alla mediazione esercitata tramite persone giuridiche. Vi ringrazio in anticipo per il parere che vorrete fornire alla discussione. Davide [/QUOTE]
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