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Revoca cedolare secca e adeguamento ISTAT
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Testo
<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 246601" data-attributes="member: 6214"><p>@Pennylove</p><p>Giusto per rendere coerente e corretto l'incrocio delle domande mie al #4 e di Lind, non avevi inteso correttamente il mio suplemento di domanda: non mi riferivo infatti alla eventualità che nel corso d'anno fiscale siano presenti due periodi con diversa tassazione (IRPEF e cedolare). La mia domanda riguardava l'istat, cioè proprio la portata di quanto <em>inspiegabilmente</em> Befera ha aggiunto riguardo all'istat con </p><p></p><p>Personalmente non ne trovo spiegazione nel testo di legge: Il comma 11 dell'art. 3 del D.lgs indica solo che l'aggiornamento è sospeso <em>per il periodo corrispondente alla durata dell'opzione</em>. Non dice nulla sul prolungamento d'effetto in caso di revoca della opzione nella seconda annualità. Comunque letteralmente il penultimo capoverso del paragrafo 2.3 della circ. 26 non lascerebbe adito a dubbi.</p><p> </p><p>Quanto poi a quanto tu hai riportato nell'es. b:</p><p></p><p>mi chiedo da chi e su quali basi vengano le obiezioni. Sul punto non è detto nulla nel decreto, nè sulle due circolari direttoriali. Se qualche impiegato delle entrate contesta l'approccio esemplificato dal tuo esempio b, secondo me lo fa senza alcuna base normativa.</p><p> </p><p>Attualizzare ad es. nel 2015 il canone che dal 2011 al 2015 è rimasto invariato, non significa affatto intaccare il criterio che durante la cedolare non si può aumentare il canone: indicizzare dal 9/2011 al 9/2015 non significa applicare l'aumento in modo retroattivo. Tutto ciò mi ricorda l'ostracismo per il calcolo della variazione assoluta, quando si applicava (e si applica ancora per il commerciale, credo) il 75% della variazione istat: si è dovuti arrivare ad una pronuncia della cassazione.</p><p>Vedo dalla chiusa che anche tu ritieni logica l'attualizzazione integrale del canone, nel caso si pervenga alla revoca. Questo a prescindere da ragioni di opportunità contingente nei rapporti tra locatore e conduttore: nel senso che se il mercato va al ribasso il locatore potrebbe decidere di non richiedere alcun aggiornamento, ma per sua decisione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 246601, member: 6214"] @Pennylove Giusto per rendere coerente e corretto l'incrocio delle domande mie al #4 e di Lind, non avevi inteso correttamente il mio suplemento di domanda: non mi riferivo infatti alla eventualità che nel corso d'anno fiscale siano presenti due periodi con diversa tassazione (IRPEF e cedolare). La mia domanda riguardava l'istat, cioè proprio la portata di quanto [I]inspiegabilmente[/I] Befera ha aggiunto riguardo all'istat con Personalmente non ne trovo spiegazione nel testo di legge: Il comma 11 dell'art. 3 del D.lgs indica solo che l'aggiornamento è sospeso [I]per il periodo corrispondente alla durata dell'opzione[/I]. Non dice nulla sul prolungamento d'effetto in caso di revoca della opzione nella seconda annualità. Comunque letteralmente il penultimo capoverso del paragrafo 2.3 della circ. 26 non lascerebbe adito a dubbi. Quanto poi a quanto tu hai riportato nell'es. b: mi chiedo da chi e su quali basi vengano le obiezioni. Sul punto non è detto nulla nel decreto, nè sulle due circolari direttoriali. Se qualche impiegato delle entrate contesta l'approccio esemplificato dal tuo esempio b, secondo me lo fa senza alcuna base normativa. Attualizzare ad es. nel 2015 il canone che dal 2011 al 2015 è rimasto invariato, non significa affatto intaccare il criterio che durante la cedolare non si può aumentare il canone: indicizzare dal 9/2011 al 9/2015 non significa applicare l'aumento in modo retroattivo. Tutto ciò mi ricorda l'ostracismo per il calcolo della variazione assoluta, quando si applicava (e si applica ancora per il commerciale, credo) il 75% della variazione istat: si è dovuti arrivare ad una pronuncia della cassazione. Vedo dalla chiusa che anche tu ritieni logica l'attualizzazione integrale del canone, nel caso si pervenga alla revoca. Questo a prescindere da ragioni di opportunità contingente nei rapporti tra locatore e conduttore: nel senso che se il mercato va al ribasso il locatore potrebbe decidere di non richiedere alcun aggiornamento, ma per sua decisione. [/QUOTE]
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