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<blockquote data-quote="Laura C" data-source="post: 129346" data-attributes="member: 14385"><p>Come già detto la dichiarazione di rispondenza non è il certificato di conformità. Quindi come scritto nel compromesso, dovrete spostare la data per effettuare i lavori (che saranno a carico esclusivamente della parte venditrice) necessari ad ottenere una conformità che ti verrà consegnata al rogito, perchè il venditore ha dichiarato che gli impianti sono a norma secondo la normativa 'attuale', non degli anni '90. Punta i piedi su questo fatto, non solo per l'impianto elettrico, ma per tutti gli impianti. Anche perchè il prezzo (come hai detto tu stessa) è stato determinato su questa 'regolarità' di impianti, non sulla necessità di fare nuovi lavori.</p><p></p><p>Per quanto riguarda Dia e Docfa, immagino ci fossero delle difformità tra lo stato concessionato e la situazione reale. E' giusto che la parte venditrice risolva tutto in modo che le planimetrie che obbligatoriamente vanno allegate al rogito siano corrispondenti allo stato di fatto e tra di loro (cioè tra planimetria in Comune e planimetria catastale): in questo non ci vedo nulla di scorretto, anzi, visto che tu hai sottoscritto un compromesso per un immobile che hai visto nello stato di fatto e lui lo sta 'regolarizzando'.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Laura C, post: 129346, member: 14385"] Come già detto la dichiarazione di rispondenza non è il certificato di conformità. Quindi come scritto nel compromesso, dovrete spostare la data per effettuare i lavori (che saranno a carico esclusivamente della parte venditrice) necessari ad ottenere una conformità che ti verrà consegnata al rogito, perchè il venditore ha dichiarato che gli impianti sono a norma secondo la normativa 'attuale', non degli anni '90. Punta i piedi su questo fatto, non solo per l'impianto elettrico, ma per tutti gli impianti. Anche perchè il prezzo (come hai detto tu stessa) è stato determinato su questa 'regolarità' di impianti, non sulla necessità di fare nuovi lavori. Per quanto riguarda Dia e Docfa, immagino ci fossero delle difformità tra lo stato concessionato e la situazione reale. E' giusto che la parte venditrice risolva tutto in modo che le planimetrie che obbligatoriamente vanno allegate al rogito siano corrispondenti allo stato di fatto e tra di loro (cioè tra planimetria in Comune e planimetria catastale): in questo non ci vedo nulla di scorretto, anzi, visto che tu hai sottoscritto un compromesso per un immobile che hai visto nello stato di fatto e lui lo sta 'regolarizzando'. [/QUOTE]
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