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Se l'acquirente e il venditore si tirano indietro dopo la firma della proposta ...
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<blockquote data-quote="cm181" data-source="post: 48991" data-attributes="member: 11636"><p>Grazie per il chiarimento.</p><p></p><p>La mia considerazione "che la proposta d'acquisto sia una scrittura superficiale e quasi inutile" (tanto per capirci) è a conseguenza di quanto letto su questo thread:</p><p><a href="http://www.immobilio.it/f19/quando-ha-diritto-provvigione-sentenza-70-8-1-2009-a-2072/" target="_blank">http://www.immobilio.it/f19/quando-ha-diritto-provvigione-sentenza-70-8-1-2009-a-2072/</a></p><p></p><p>è lì che il giudice pare abbia sancito: (QUOTO)</p><p><em>La Corte d'Appello di Roma ha precisato che le operazioni appena descritte non fanno di per sé nascere il diritto dell'agenzia alla provvigione, se non sono accompagnate dalla conclusione di un vero e proprio accordo, giuridicamente vincolante tra le parti, che assuma inequivocabilmente la forma di un contratto, quanto meno di un preliminare.</em></p><p><em></em></p><p><em>Più nel dettaglio ... la Corte d'Appello di Roma mette in evidenza che la nozione di "conclusione dell'affare", dalla quale discende il diritto alla provvigione del mediatore, postula l'esistenza di un accordo giuridicamente rilevante tra le parti e, pertanto, tra loro vincolante.</em></p><p><em></em></p><p><em>La proposta irrevocabile, che l'agenzia fa firmare all'ipotetico acquirente, non ha tanto la funzione di esprimere al venditore una inequivocabile volontà di acquistare l'immobile, quanto quella di manifesta al mediatore un serio interesse ed impegno di trattare l'affare in vista della conclusione del contratto. Tale dichiarazione scritta, infatti, non è rivolta direttamente al venditore, ma è rilasciata nelle mani del mediatore.</em></p><p><em></em></p><p><em>Ne deriva che, in mancanza della stipula di un vero e proprio contratto, preliminare o definitivo, concluso tra alienante e acquirente presenti, all'agenzia non basta allegare la proposta irrevocabile sottoscritta dal potenziale compratore ed un’accettazione firmata dal venditore al fine di ottenere la provvigione, ma è necessaria, altresì, la prova che proposta e accettazione siano pervenute a conoscenza dei rispettivi destinatari, così da potersi reputare effettivamente esistente un accordo contrattuale vincolante tra le parti.</em></p><p><em></em></p><p><em></em></p><p></p><p>una domanda che non vuole assolutamente essere maliziosa: (davvero)</p><p>Umberto, tu sei un agente, non sei un avvocato, vero?</p><p>Mi pare di capire che nessuno di voi che siete intervenuti è un avvocato, ma siete tutti degli agenti, o sbaglio?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="cm181, post: 48991, member: 11636"] Grazie per il chiarimento. La mia considerazione "che la proposta d'acquisto sia una scrittura superficiale e quasi inutile" (tanto per capirci) è a conseguenza di quanto letto su questo thread: [url]http://www.immobilio.it/f19/quando-ha-diritto-provvigione-sentenza-70-8-1-2009-a-2072/[/url] è lì che il giudice pare abbia sancito: (QUOTO) [I]La Corte d'Appello di Roma ha precisato che le operazioni appena descritte non fanno di per sé nascere il diritto dell'agenzia alla provvigione, se non sono accompagnate dalla conclusione di un vero e proprio accordo, giuridicamente vincolante tra le parti, che assuma inequivocabilmente la forma di un contratto, quanto meno di un preliminare. Più nel dettaglio ... la Corte d'Appello di Roma mette in evidenza che la nozione di "conclusione dell'affare", dalla quale discende il diritto alla provvigione del mediatore, postula l'esistenza di un accordo giuridicamente rilevante tra le parti e, pertanto, tra loro vincolante. La proposta irrevocabile, che l'agenzia fa firmare all'ipotetico acquirente, non ha tanto la funzione di esprimere al venditore una inequivocabile volontà di acquistare l'immobile, quanto quella di manifesta al mediatore un serio interesse ed impegno di trattare l'affare in vista della conclusione del contratto. Tale dichiarazione scritta, infatti, non è rivolta direttamente al venditore, ma è rilasciata nelle mani del mediatore. Ne deriva che, in mancanza della stipula di un vero e proprio contratto, preliminare o definitivo, concluso tra alienante e acquirente presenti, all'agenzia non basta allegare la proposta irrevocabile sottoscritta dal potenziale compratore ed un’accettazione firmata dal venditore al fine di ottenere la provvigione, ma è necessaria, altresì, la prova che proposta e accettazione siano pervenute a conoscenza dei rispettivi destinatari, così da potersi reputare effettivamente esistente un accordo contrattuale vincolante tra le parti. [/I] una domanda che non vuole assolutamente essere maliziosa: (davvero) Umberto, tu sei un agente, non sei un avvocato, vero? Mi pare di capire che nessuno di voi che siete intervenuti è un avvocato, ma siete tutti degli agenti, o sbaglio? [/QUOTE]
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