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Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Sentenza n. 18135 del 16/09/2015
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<blockquote data-quote="Vincenzog" data-source="post: 497984" data-attributes="member: 64945"><p>Ho scritto al messaggero, questo è il testo della mia email: </p><p>Buongiorno, volevo esporre il mio caso che, peraltro, accomuna tante persone che hanno acquistato a libero mercato immobili peep costruiti su diritto di superficie.</p><p>Nell’anno 2008 ho acquistato dal primo assegnatario della cooperativa, per un importo di <strong>euro 183.000,00</strong>, un piccolo appartamento (circa 47 mq) ad Ostia (comune di Roma), per tale acquisto ho acceso un mutuo di circa 165.000 euro.</p><p>Nell’anno 2015, per motivi logistici ho intrapreso delle trattative per la vendita ricevendo anche un assegno in garanzia.</p><p>Tuttavia, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione n. 18135 del 16.09.2015 il mio appartamento, come tutti quelli in diritto di superficie, è stato di fatto considerato invendibile a prezzo di libero mercato ovvero cedibile entro il prezzo massimo di cessione che nel caso di specie si aggira intorno ai <strong>52.000 euro.</strong></p><p>In ragione di ciò ho dovuto restituire l’assegno all’acquirente.</p><p>In merito a tale complessa situazione, il Comune di Roma ha emanato una prima delibera (n. 33/2015 del 28.12.2015) con la quale ha stabilito che gli immobili in parola possono essere venduti a libero mercato corrispondendo al Comune di Roma una somma da determinare per l’affrancazione dal vincolo del prezzo massimo di cessione.</p><p>Ad oggi, nulla non vi è stato alcun provvedimento esecutivo in merito alla predetta delibera e quindi tutte le compravendite di questi immobili sono di fatto bloccate perché è naturale che una famiglia come la mia non possa vendere l’unico appartamento che ha pagato 183.000 euro nel 2008 a 52.000 euro.</p><p>Peraltro, l’atto di compravendita stipulato nel 2008, secondo diversi pareri, è da ritenersi parzialmente nullo in quanto ceduto smisuratamente oltre il prezzo massimo di cessione.</p><p>Vi chiedo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica questa situazione che ha messo in ginocchio tante famiglie e per la quale le Istituzioni fino ad ora hanno fatto poco e niente.</p><p>Come è stato possibile consentire certe situazioni anche a ridosso di una sentenza che ha completamente stravolto questa tipologia di mercato.</p><p>A Roma sono state presentate circa 70000 domande per affrancare il vincolo del prezzo massimo di cessione che ha messo in ginocchio tante famiglie ma per ora le nostre piccole speranze sono state disattese.</p><p></p><p>Per eventuali ulteriori chiarimenti potete contattarmi al mio cellulare <a href="https://www.immobilio.it/tel:3385459819" target="_blank">338</a>.....</p><p></p><p></p><p>Cordiali Saluti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Vincenzog, post: 497984, member: 64945"] Ho scritto al messaggero, questo è il testo della mia email: Buongiorno, volevo esporre il mio caso che, peraltro, accomuna tante persone che hanno acquistato a libero mercato immobili peep costruiti su diritto di superficie. Nell’anno 2008 ho acquistato dal primo assegnatario della cooperativa, per un importo di [B]euro 183.000,00[/B], un piccolo appartamento (circa 47 mq) ad Ostia (comune di Roma), per tale acquisto ho acceso un mutuo di circa 165.000 euro. Nell’anno 2015, per motivi logistici ho intrapreso delle trattative per la vendita ricevendo anche un assegno in garanzia. Tuttavia, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione n. 18135 del 16.09.2015 il mio appartamento, come tutti quelli in diritto di superficie, è stato di fatto considerato invendibile a prezzo di libero mercato ovvero cedibile entro il prezzo massimo di cessione che nel caso di specie si aggira intorno ai [B]52.000 euro.[/B] In ragione di ciò ho dovuto restituire l’assegno all’acquirente. In merito a tale complessa situazione, il Comune di Roma ha emanato una prima delibera (n. 33/2015 del 28.12.2015) con la quale ha stabilito che gli immobili in parola possono essere venduti a libero mercato corrispondendo al Comune di Roma una somma da determinare per l’affrancazione dal vincolo del prezzo massimo di cessione. Ad oggi, nulla non vi è stato alcun provvedimento esecutivo in merito alla predetta delibera e quindi tutte le compravendite di questi immobili sono di fatto bloccate perché è naturale che una famiglia come la mia non possa vendere l’unico appartamento che ha pagato 183.000 euro nel 2008 a 52.000 euro. Peraltro, l’atto di compravendita stipulato nel 2008, secondo diversi pareri, è da ritenersi parzialmente nullo in quanto ceduto smisuratamente oltre il prezzo massimo di cessione. Vi chiedo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica questa situazione che ha messo in ginocchio tante famiglie e per la quale le Istituzioni fino ad ora hanno fatto poco e niente. Come è stato possibile consentire certe situazioni anche a ridosso di una sentenza che ha completamente stravolto questa tipologia di mercato. A Roma sono state presentate circa 70000 domande per affrancare il vincolo del prezzo massimo di cessione che ha messo in ginocchio tante famiglie ma per ora le nostre piccole speranze sono state disattese. Per eventuali ulteriori chiarimenti potete contattarmi al mio cellulare [URL='https://www.immobilio.it/tel:3385459819']338[/URL]..... Cordiali Saluti. [/QUOTE]
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