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Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Sentenza n. 18135 del 16/09/2015
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Testo
<blockquote data-quote="giannelmo" data-source="post: 519031" data-attributes="member: 66927"><p>Con l'ultima delibera della Giunta Capitolina è rateizzabile, ma l'importo quello è.</p><p>Nelle pagine precedenti avavamo calcolato gli importi, in alcuni casi in cui eravamo a conoscenza di tutti i dati necessari, secondo la metodologia contenuta nell'allegato della delibera 40 del commissario Tronca. Il metodo di calcolo è discutibilissimo, perché, semplfificando:</p><p>1) considera il valore effettivo attuale del terreno edificabile, che è elevatissimo rispetto al valore che aveva al momento dell'esproprio, perché allora era terreno agricolo, spesso incolto, mentre ora è terreno urbanizzato, con tutti i servizi ecc.., cosa che è stata pagata dagli attuali proprietari tramite gli oneri di urbanizzazione: eppure nel calcolo dell'importo da pagare gli oneri di urbanizzazione non possono essere portati a detrazione!</p><p>2) Considera il prezzo pagato per il solo terreno, all'epoca dell'esproprio, rivalutato ad oggi secondo l'indice ISTAT, mentre considera il valore attuale del terreno, da cui detrarre gli importi pagati riportati sulla convenzione (risalente spesso a 30 anni fa), come quello attuale di mercato, che è molto ma molto più alto del semplive valore primitivo rivalutato. E questo è ingiusto per le stesse considerazioni espresse al p.to precedente.</p><p>Basta considerare gli oneri di urbanizzazione nel calcolo per abbatare considerevolmente l'importo da pagare per l'affranazione, mentre rivalutando allo stesso modo costo primitivo del terreno (quello del terreno agricolo di 30 anni fa) e costo attuale, l'importo per l'affrancamento calerebbe ulteriormente.</p><p>Ma non basta, i valori venali dei terreni, base di tutti i calcoli di affrancamento e di trasformazione, così come sono calcolati nella delibera 40 di Tronca, sono del tutto illegittimi, un quanto contravvengono a tutta una serie di leggi. </p><p>Una, immediatamente percettibile, fra tutte: il valore venale delle aree residenziali DEVE essere una percentuale del valore venale delle aree commerciali, invece in alcuni PdZ il valore delle aree commerciali è inferiore a quello delle aree residenziali!</p><p>Insomma, il comune sta tentando di truffarci 3 volte:</p><p>1) nella determinazione del valore venale dei terreni;</p><p>2) nel calcolo dei corrispettivi di affrancamento e di trasformazione;</p><p>3) nel pretendere il pagamento SIA della trasformazione del dell'affrancamento, quando la legge dice chiaramente che passati 20 anni dalla convezione originale per la cessione delle aree in diritto di superficie, se si trasforma tale diritto in diritto di proprietà, decadono automaticamente tutti i vincoli, senza bisogno di pagare un'altra volta per l'affrancamento.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giannelmo, post: 519031, member: 66927"] Con l'ultima delibera della Giunta Capitolina è rateizzabile, ma l'importo quello è. Nelle pagine precedenti avavamo calcolato gli importi, in alcuni casi in cui eravamo a conoscenza di tutti i dati necessari, secondo la metodologia contenuta nell'allegato della delibera 40 del commissario Tronca. Il metodo di calcolo è discutibilissimo, perché, semplfificando: 1) considera il valore effettivo attuale del terreno edificabile, che è elevatissimo rispetto al valore che aveva al momento dell'esproprio, perché allora era terreno agricolo, spesso incolto, mentre ora è terreno urbanizzato, con tutti i servizi ecc.., cosa che è stata pagata dagli attuali proprietari tramite gli oneri di urbanizzazione: eppure nel calcolo dell'importo da pagare gli oneri di urbanizzazione non possono essere portati a detrazione! 2) Considera il prezzo pagato per il solo terreno, all'epoca dell'esproprio, rivalutato ad oggi secondo l'indice ISTAT, mentre considera il valore attuale del terreno, da cui detrarre gli importi pagati riportati sulla convenzione (risalente spesso a 30 anni fa), come quello attuale di mercato, che è molto ma molto più alto del semplive valore primitivo rivalutato. E questo è ingiusto per le stesse considerazioni espresse al p.to precedente. Basta considerare gli oneri di urbanizzazione nel calcolo per abbatare considerevolmente l'importo da pagare per l'affranazione, mentre rivalutando allo stesso modo costo primitivo del terreno (quello del terreno agricolo di 30 anni fa) e costo attuale, l'importo per l'affrancamento calerebbe ulteriormente. Ma non basta, i valori venali dei terreni, base di tutti i calcoli di affrancamento e di trasformazione, così come sono calcolati nella delibera 40 di Tronca, sono del tutto illegittimi, un quanto contravvengono a tutta una serie di leggi. Una, immediatamente percettibile, fra tutte: il valore venale delle aree residenziali DEVE essere una percentuale del valore venale delle aree commerciali, invece in alcuni PdZ il valore delle aree commerciali è inferiore a quello delle aree residenziali! Insomma, il comune sta tentando di truffarci 3 volte: 1) nella determinazione del valore venale dei terreni; 2) nel calcolo dei corrispettivi di affrancamento e di trasformazione; 3) nel pretendere il pagamento SIA della trasformazione del dell'affrancamento, quando la legge dice chiaramente che passati 20 anni dalla convezione originale per la cessione delle aree in diritto di superficie, se si trasforma tale diritto in diritto di proprietà, decadono automaticamente tutti i vincoli, senza bisogno di pagare un'altra volta per l'affrancamento. [/QUOTE]
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