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Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Sentenza n. 18135 del 16/09/2015
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<blockquote data-quote="Santi60" data-source="post: 560568" data-attributes="member: 67090"><p>[USER=73118]@MatteoPix[/USER] senza ripetere quanto hanno correttamente già evidenziato [USER=65709]@Nicestar[/USER] ed [USER=62231]@EmiVal[/USER] , mi permetto di non concordare quanto ti è stato detto dai Funzionari del Comune. Infatti, la nota tra parentesi sotto il titolo dell'art. 3 dello schema di convenzione serve proprio in fase di preparazione e stipula della Convenzione di Affrancazione per adattare lo stesso schema caso per caso e, in particolare, per quei PdZ per i quali sia già noto il prezzo definitivo, la Convenzione dovrebbe indicare la "non applicabilità" di tale articolo e, in più, nel conteggio di Affrancazione, dovrebbe essere esplicitata la quota di corrispettivo che serve a compensare il "conguaglio" e, la restante parte, che serve come effettivo "canone di affrancazione". In pratica, dovrebbe essere seguita la falsariga di quanto era stato fatto in passato per le "Trasformazioni" dei 14 PdZ e cioe', veniva calcolato il corrispettivo di "Trasformazione", in base ai valori venali stabiliti seguendo la procedura prevista dal comma 48 dell'art. 31 della Legge 448/1998, quindi veniva calcolato il "conguaglio", in base al costo definitivo dell'area riferendosi alla relativa "Determinazione Dirigenziale" relativa al PdZ, infine veniva calcolata la differenza fra i due valori anzidetti, in modo da indicare in modo chiaro ed inequivocabile nel conteggio sia la quota da versare a titolo di "conguaglio" che, a questo punto, dopo il pagamento del corrispettivo di Trasformazione, sarebbe risultata già versato e non poteva essere più richiesto dal Comune né al corrente proprietario ne ai suoi "aventi causa", sia la quota relativa alla Trasformazione (cioè la differenza anzidetta). Adesso, come ci si fa a fidare di quanto dicono i Funzionari del Comune considerando che chiedono di effettuare l'Affrancazione anche a chi ha già Trasformato il diritto di superficie in diritto di proprietà (quindi sicuramente il "conguaglio" se dovuto lo ha già pagato) imponendo di firmare una nuova inutile Convenzione di Affrancazione in cui viene rimesso in ballo (anche se, a loro dire, solo formalmente) un fantomatico "conguaglio". Inoltre se proprio non hanno voglia di "mettere in moto il cervello" per adattare caso per caso la Convenzione di Affrancazione (nonostante lo schema sia stato preparato proprio in quest'ottica di "personalizzazione" come risulta evidente dalla nota fra parentesi sotto il titolo dell'art. 3), dovrebbero, quantomeno, prendersi la doverosa responsabilità di "quietanzare" l'avvenuto versamento del "conguaglio" (come quota del corrispettivo di Affrancazione già versato esonerando, contestualmente, il notaio che stipulerà il futuro atto di compravendita dall'obbligo di inserire un impegno per l'acquirente ed i futuri aventi causa di accettare, senza poter opporsi, l'obbligo di un fantomatico conguaglio che, alla luce dei fatti, non potrà mai essere chiesto né dall'attuale né dalle future Amministrazioni comunali ....</p><p>Se mi trovassi io nella condizione di acquirente di un alloggio già affrancato e facente parte di un PdZ di cui sono già noti i costi di acquisizione dell'area, pretenderei da parte del Comune un documento ufficiale di quietanza del "conguaglio" (versato nel odo anzidetto come quota del corrispettivo di Affrancazione) e da parte del Notaio di evitare di riportare nel rogito di compravendita un obbligo di conguaglio poiché sarebbe una inutile e dannosa "propagazione" di un errore dell'atto di Affrancazione!</p><p>Poi ognuno e' libero di fare come vuole e di fidarsi di quello che "dicono" i Funzionari del Comune senza prendersi alcuna responsabilità' di un atto scritto (da firmare a cura di qualcuno che ne abbia ufficialmente il potere!).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Santi60, post: 560568, member: 67090"] [USER=73118]@MatteoPix[/USER] senza ripetere quanto hanno correttamente già evidenziato [USER=65709]@Nicestar[/USER] ed [USER=62231]@EmiVal[/USER] , mi permetto di non concordare quanto ti è stato detto dai Funzionari del Comune. Infatti, la nota tra parentesi sotto il titolo dell'art. 3 dello schema di convenzione serve proprio in fase di preparazione e stipula della Convenzione di Affrancazione per adattare lo stesso schema caso per caso e, in particolare, per quei PdZ per i quali sia già noto il prezzo definitivo, la Convenzione dovrebbe indicare la "non applicabilità" di tale articolo e, in più, nel conteggio di Affrancazione, dovrebbe essere esplicitata la quota di corrispettivo che serve a compensare il "conguaglio" e, la restante parte, che serve come effettivo "canone di affrancazione". In pratica, dovrebbe essere seguita la falsariga di quanto era stato fatto in passato per le "Trasformazioni" dei 14 PdZ e cioe', veniva calcolato il corrispettivo di "Trasformazione", in base ai valori venali stabiliti seguendo la procedura prevista dal comma 48 dell'art. 31 della Legge 448/1998, quindi veniva calcolato il "conguaglio", in base al costo definitivo dell'area riferendosi alla relativa "Determinazione Dirigenziale" relativa al PdZ, infine veniva calcolata la differenza fra i due valori anzidetti, in modo da indicare in modo chiaro ed inequivocabile nel conteggio sia la quota da versare a titolo di "conguaglio" che, a questo punto, dopo il pagamento del corrispettivo di Trasformazione, sarebbe risultata già versato e non poteva essere più richiesto dal Comune né al corrente proprietario ne ai suoi "aventi causa", sia la quota relativa alla Trasformazione (cioè la differenza anzidetta). Adesso, come ci si fa a fidare di quanto dicono i Funzionari del Comune considerando che chiedono di effettuare l'Affrancazione anche a chi ha già Trasformato il diritto di superficie in diritto di proprietà (quindi sicuramente il "conguaglio" se dovuto lo ha già pagato) imponendo di firmare una nuova inutile Convenzione di Affrancazione in cui viene rimesso in ballo (anche se, a loro dire, solo formalmente) un fantomatico "conguaglio". Inoltre se proprio non hanno voglia di "mettere in moto il cervello" per adattare caso per caso la Convenzione di Affrancazione (nonostante lo schema sia stato preparato proprio in quest'ottica di "personalizzazione" come risulta evidente dalla nota fra parentesi sotto il titolo dell'art. 3), dovrebbero, quantomeno, prendersi la doverosa responsabilità di "quietanzare" l'avvenuto versamento del "conguaglio" (come quota del corrispettivo di Affrancazione già versato esonerando, contestualmente, il notaio che stipulerà il futuro atto di compravendita dall'obbligo di inserire un impegno per l'acquirente ed i futuri aventi causa di accettare, senza poter opporsi, l'obbligo di un fantomatico conguaglio che, alla luce dei fatti, non potrà mai essere chiesto né dall'attuale né dalle future Amministrazioni comunali .... Se mi trovassi io nella condizione di acquirente di un alloggio già affrancato e facente parte di un PdZ di cui sono già noti i costi di acquisizione dell'area, pretenderei da parte del Comune un documento ufficiale di quietanza del "conguaglio" (versato nel odo anzidetto come quota del corrispettivo di Affrancazione) e da parte del Notaio di evitare di riportare nel rogito di compravendita un obbligo di conguaglio poiché sarebbe una inutile e dannosa "propagazione" di un errore dell'atto di Affrancazione! Poi ognuno e' libero di fare come vuole e di fidarsi di quello che "dicono" i Funzionari del Comune senza prendersi alcuna responsabilità' di un atto scritto (da firmare a cura di qualcuno che ne abbia ufficialmente il potere!). [/QUOTE]
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