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Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Sentenza n. 18135 del 16/09/2015
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Testo
<blockquote data-quote="EmiVal" data-source="post: 583349" data-attributes="member: 62231"><p>Vedo che siamo ancora a discutere delle colpe dei "venditori" e degli "acquirenti", di temi che dovrebbero essere "chiusi", ormai, da mesi.</p><p></p><p>A questo punto, se non siamo in grado di tornare ad essere <strong>cittadini</strong>, prima ancora che venditori o acquirenti, la colpa di quello che accade è solo nostra.</p><p></p><p>E' penoso stare ancora a parlare di questa roba: abbiamo compreso mesi e mesi fa che chi ha venduto era in totale buona fede e chi ha comprato era in totale buona fede.</p><p></p><p>Le responsabilità le abbiamo individuate, ormai: in molti casi hanno anche un nome e un cognome.</p><p></p><p>Ma se non torniamo ad essere cittadini, allora l'etica e la giustizia di cui parliamo, che valgono solo quando siamo colpiti direttamente, rimangono categorie vuote, un'etica e una giustizia da quattro soldi.</p><p></p><p>E' una battaglia etica che vale <u>solo</u> se siamo colpiti in prima persona: se siamo acquirenti rimasti col cerino in mano allora siamo povere vittime e chi ci ha venduto senza affrancare è un selvaggio speculatore; se siamo venditori cui è giunta una richiesta di ripetizione dell'indebito versato, allora siamo povere vittime di sciacalli speculatori.</p><p></p><p>A tutti gli altri (il 99,9% delle persone) che, solo per puro caso o perché non se ne sono ancora accorti, non sono per ora coinvolti in questa roba, non gliene frega una mazza.</p><p></p><p>Non funziona così: solo incidentalmente chi è venditore non è acquirente, e chi non è acquirente non è diventato venditore a sua volta.</p><p>Allora, chissenefrega se sei venditore o acquirente, e chissenefrega se non devi vendere.</p><p></p><p>Su centinaia di migliaia di persone coinvolte <u>direttamente</u> in questo assurdo problema, negli ultimi tre anni ne avrò conosciute una decina che hanno interesse a risolverlo per se stessi, per coloro che stanno subendo disagi in genere, per coloro che (venditori o acquirenti) non dormono più la notte e per i propri figli.</p><p></p><p>Se continuiamo a pensare all'etica solo per i cavoli nostri, solo perché siamo acquirenti o venditori all'interno dei dieci anni di prescrizione, non otterremo mai niente: è in questa nullità sociale che si colloca la battaglia tra venditori e acquirenti.</p><p>Nel silenzio delle istituzioni, di cui siamo tutti gravemente complici, uno cerca di tutelarsi come può, spesso mettendo da parte un'etica che non esiste.</p><p></p><p>A nessuno frega niente di questa situazione, perché "tanto non devo vendere": ma cosa vi aspettate, se il grado di senso civico imperante è questo? Ancora parlate di finto perbenismo?</p><p></p><p>A Torraccia, dove ci siamo incontrati diverse volte con poche decine di cittadini, solo un centinaio di persone hanno scelto di far causa al comune per riconoscere il diritto a non affrancare: dove sono le altre migliaia di proprietari che potrebbero agire legalmente?</p><p></p><p>Quando abbiamo deciso di impugnare la delibera 46/2017 col cdq Vigne Nuove, ho appeso qui nel mio quartiere i volantini che pubblicizzavano il ricorso al Presidente della Repubblica.</p><p>In diversi casi, me li hanno strappati via: qualcuno mi ha anche accusato di impaurire le persone.</p><p></p><p>Da qualche settimana è nata l'Unione dei Comitati dei Piani di Zona: quanti si sono iscritti? Quanti stanno partecipando agli incontri? A chi interessa.</p><p></p><p>Non parlate di etica o di perbenismo, questa roba ce la meritiamo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="EmiVal, post: 583349, member: 62231"] Vedo che siamo ancora a discutere delle colpe dei "venditori" e degli "acquirenti", di temi che dovrebbero essere "chiusi", ormai, da mesi. A questo punto, se non siamo in grado di tornare ad essere [B]cittadini[/B], prima ancora che venditori o acquirenti, la colpa di quello che accade è solo nostra. E' penoso stare ancora a parlare di questa roba: abbiamo compreso mesi e mesi fa che chi ha venduto era in totale buona fede e chi ha comprato era in totale buona fede. Le responsabilità le abbiamo individuate, ormai: in molti casi hanno anche un nome e un cognome. Ma se non torniamo ad essere cittadini, allora l'etica e la giustizia di cui parliamo, che valgono solo quando siamo colpiti direttamente, rimangono categorie vuote, un'etica e una giustizia da quattro soldi. E' una battaglia etica che vale [U]solo[/U] se siamo colpiti in prima persona: se siamo acquirenti rimasti col cerino in mano allora siamo povere vittime e chi ci ha venduto senza affrancare è un selvaggio speculatore; se siamo venditori cui è giunta una richiesta di ripetizione dell'indebito versato, allora siamo povere vittime di sciacalli speculatori. A tutti gli altri (il 99,9% delle persone) che, solo per puro caso o perché non se ne sono ancora accorti, non sono per ora coinvolti in questa roba, non gliene frega una mazza. Non funziona così: solo incidentalmente chi è venditore non è acquirente, e chi non è acquirente non è diventato venditore a sua volta. Allora, chissenefrega se sei venditore o acquirente, e chissenefrega se non devi vendere. Su centinaia di migliaia di persone coinvolte [U]direttamente[/U] in questo assurdo problema, negli ultimi tre anni ne avrò conosciute una decina che hanno interesse a risolverlo per se stessi, per coloro che stanno subendo disagi in genere, per coloro che (venditori o acquirenti) non dormono più la notte e per i propri figli. Se continuiamo a pensare all'etica solo per i cavoli nostri, solo perché siamo acquirenti o venditori all'interno dei dieci anni di prescrizione, non otterremo mai niente: è in questa nullità sociale che si colloca la battaglia tra venditori e acquirenti. Nel silenzio delle istituzioni, di cui siamo tutti gravemente complici, uno cerca di tutelarsi come può, spesso mettendo da parte un'etica che non esiste. A nessuno frega niente di questa situazione, perché "tanto non devo vendere": ma cosa vi aspettate, se il grado di senso civico imperante è questo? Ancora parlate di finto perbenismo? A Torraccia, dove ci siamo incontrati diverse volte con poche decine di cittadini, solo un centinaio di persone hanno scelto di far causa al comune per riconoscere il diritto a non affrancare: dove sono le altre migliaia di proprietari che potrebbero agire legalmente? Quando abbiamo deciso di impugnare la delibera 46/2017 col cdq Vigne Nuove, ho appeso qui nel mio quartiere i volantini che pubblicizzavano il ricorso al Presidente della Repubblica. In diversi casi, me li hanno strappati via: qualcuno mi ha anche accusato di impaurire le persone. Da qualche settimana è nata l'Unione dei Comitati dei Piani di Zona: quanti si sono iscritti? Quanti stanno partecipando agli incontri? A chi interessa. Non parlate di etica o di perbenismo, questa roba ce la meritiamo. [/QUOTE]
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