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L'Esperto Immobiliare Risponde
Locazione Comodato Nuda Proprietà e Usufrutto
Si può affittare un appartamento mantenendovi la residenza del proprietario?
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Testo
<blockquote data-quote="desmo" data-source="post: 346632" data-attributes="member: 50294"><p>Posto un piccolo aggiornamento di natura pratica che può essere utile a chi si ritrovi ad affrontare il problema. Il responsabile dell'ufficio anagrafe del mio comune mi ha fatto notare un paio di cose, che mi stanno facendo riflettere. Il primo, di natura legale, ma che esula dalle mie competenze, verte sul dubbio se, anche se in una abitazione ci fossero più famiglie anagrafiche di cui all''art. 4 del D.P.R. 223/89, potrebbe accadere che una famiglia anagrafica con problemi economici venga pignorata delle proprie cose all'interno dell'abitazione, quindi la grana n. 1 sarebbe riuscire a dimostrare che certe cose sono di Tizio, piuttosto che di Caio, per evitare di farsi portar via delle cose ingiustamente. La seconda è di natura fiscale, e riguarda l'immondizia. A chi arriva la fattura, ad una, all'altra, ad entrambe per metà, o ad entrambe per intero? Mi fanno notare che una situazione di questo genere manderebbe in tilt, almeno nel mio comune, l'ufficio ragioneria. L'ideale è sfruttare la generalità della normativa prima casa che non impone un tempo minimo di residenza nel comune ove è situato l'immobile ai fini dell'avvallo dei requisiti, quindi in teoria, anche dopo un giorno, la residenza si potrebbe cambiare nuovamente. Resto alla ricerca di giurisprudenza di merito che abbia già sentenziato casi simili, o di qualche utente che ci è già passato e ha trovato delle sentenze, per risolvere un qualcosa che credo capiti con buona frequenza a tutti noi, non ritenendo sia il caso di lasciar perdere ogni volta che ci capita un caso simile proprio per la frequenza con cui questa situazione si presenta.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="desmo, post: 346632, member: 50294"] Posto un piccolo aggiornamento di natura pratica che può essere utile a chi si ritrovi ad affrontare il problema. Il responsabile dell'ufficio anagrafe del mio comune mi ha fatto notare un paio di cose, che mi stanno facendo riflettere. Il primo, di natura legale, ma che esula dalle mie competenze, verte sul dubbio se, anche se in una abitazione ci fossero più famiglie anagrafiche di cui all''art. 4 del D.P.R. 223/89, potrebbe accadere che una famiglia anagrafica con problemi economici venga pignorata delle proprie cose all'interno dell'abitazione, quindi la grana n. 1 sarebbe riuscire a dimostrare che certe cose sono di Tizio, piuttosto che di Caio, per evitare di farsi portar via delle cose ingiustamente. La seconda è di natura fiscale, e riguarda l'immondizia. A chi arriva la fattura, ad una, all'altra, ad entrambe per metà, o ad entrambe per intero? Mi fanno notare che una situazione di questo genere manderebbe in tilt, almeno nel mio comune, l'ufficio ragioneria. L'ideale è sfruttare la generalità della normativa prima casa che non impone un tempo minimo di residenza nel comune ove è situato l'immobile ai fini dell'avvallo dei requisiti, quindi in teoria, anche dopo un giorno, la residenza si potrebbe cambiare nuovamente. Resto alla ricerca di giurisprudenza di merito che abbia già sentenziato casi simili, o di qualche utente che ci è già passato e ha trovato delle sentenze, per risolvere un qualcosa che credo capiti con buona frequenza a tutti noi, non ritenendo sia il caso di lasciar perdere ogni volta che ci capita un caso simile proprio per la frequenza con cui questa situazione si presenta. [/QUOTE]
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