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<blockquote data-quote="ConteFracchia" data-source="post: 784131" data-attributes="member: 87163"><p>escamotage è un trucco; opzione alternativa è una legittima scelta </p><p></p><p></p><p></p><p>In una visione liberale dello stato e del libero mercato, fermo restando la trasparenza verso tutte le parti (da non indurre in errore), è una variante che agevola accesso all'acquisto di fasce di popolazione che ne sarebbero escluse e di venditori con immobili meno liquidi. </p><p></p><p>La visione ove vi sia una modalità "normale" e "non normale" suona molto statalista. Se lecita e non in danno di alcuna parte (ripeto, ben informata) nè in violazione di normative penali (ivi inclusa normativa antiriciclaggio) è una soluzione banale che non capisco perché non possa venir implementata.</p><p></p><p></p><p></p><p>Perché il valore dell'immobile non è puntale ma un range (un intervallo) di valori potenziali e quindi, all'interno di quel margine, il prezzo di riserva del venditore può incorporare nella funzione obiettivo altri fattori (ad esempio bisogno di liquidità, diversa incidenza fiscale, necessità di divisione quote tra eredi, elevati costi di gestione dell'immobile vivendo lontano, aspettative diverse tra compratore e venditore sul valore futuro degli immobili in zona). 100 periti daranno 100 valori diversi in un intervallo che ben può essere 10% del valore dell'immobile. </p><p></p><p>Quindi ci sono innumerevoli ragioni che la teoria economica ci fornisce per poter spiegare un prezzo di riserva non puntuale e diverso da persona a persona in base alle condizioni soggettive dello stesso.</p><p>Prezzi puntuali esistono in mercati come quelli delle commodities (e.g. petrolio etc...) quotati. Già nel OTC ciò non avviene ed il real estate è interamente OTC.</p><p></p><p>Possiamo quindi concordare che la domanda sul "valore" corretto di un immobile non ha molto senso e che le perizie valgono come opinioni qualificate ma non come verità incontrovertibile?</p><p></p><p>le perizie dei CTU dei tribunali nelle aste vi risultano tutte coerenti ed affidabili? non credo.</p><p></p><p></p><p>l'ipotesi che debba esser "accomodante" implica già una connivenza ed una accordo implicito tra le parti che non ritengo necessario dover esistere visti i motivi sopra.</p><p></p><p></p><p>può essere che si consideri la questione un discorso di "convenzione" e "costume", totalmente slegato dalla analisi economica della transazione?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ConteFracchia, post: 784131, member: 87163"] escamotage è un trucco; opzione alternativa è una legittima scelta In una visione liberale dello stato e del libero mercato, fermo restando la trasparenza verso tutte le parti (da non indurre in errore), è una variante che agevola accesso all'acquisto di fasce di popolazione che ne sarebbero escluse e di venditori con immobili meno liquidi. La visione ove vi sia una modalità "normale" e "non normale" suona molto statalista. Se lecita e non in danno di alcuna parte (ripeto, ben informata) nè in violazione di normative penali (ivi inclusa normativa antiriciclaggio) è una soluzione banale che non capisco perché non possa venir implementata. Perché il valore dell'immobile non è puntale ma un range (un intervallo) di valori potenziali e quindi, all'interno di quel margine, il prezzo di riserva del venditore può incorporare nella funzione obiettivo altri fattori (ad esempio bisogno di liquidità, diversa incidenza fiscale, necessità di divisione quote tra eredi, elevati costi di gestione dell'immobile vivendo lontano, aspettative diverse tra compratore e venditore sul valore futuro degli immobili in zona). 100 periti daranno 100 valori diversi in un intervallo che ben può essere 10% del valore dell'immobile. Quindi ci sono innumerevoli ragioni che la teoria economica ci fornisce per poter spiegare un prezzo di riserva non puntuale e diverso da persona a persona in base alle condizioni soggettive dello stesso. Prezzi puntuali esistono in mercati come quelli delle commodities (e.g. petrolio etc...) quotati. Già nel OTC ciò non avviene ed il real estate è interamente OTC. Possiamo quindi concordare che la domanda sul "valore" corretto di un immobile non ha molto senso e che le perizie valgono come opinioni qualificate ma non come verità incontrovertibile? le perizie dei CTU dei tribunali nelle aste vi risultano tutte coerenti ed affidabili? non credo. l'ipotesi che debba esser "accomodante" implica già una connivenza ed una accordo implicito tra le parti che non ritengo necessario dover esistere visti i motivi sopra. può essere che si consideri la questione un discorso di "convenzione" e "costume", totalmente slegato dalla analisi economica della transazione? [/QUOTE]
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