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Testo
<blockquote data-quote="CheCasa!" data-source="post: 447486" data-attributes="member: 56079"><p>ciao kleanthes ,</p><p>cercherò di risponderti partendo da un presupposto.</p><p>La percentuale di intervento stabilita per legge sul credito fondiario <em>"è pari al'80 per cento del <strong>valore</strong> dei beni ipotecati o del <strong>costo</strong> delle opere da eseguire sugli stessi. Tale percentuale può essere elevata fino al 100 per cento, qualora vengano prestate garanzie integrative, rappresentate da fideiussioni bancarie e assicurative, polizze di compagnie di assicurazione, cessioni di annualità o contributi a carico dello Stato o di enti pubblici, fondi di garanzia e da altre idonee garanzie, secondo i criteri previsti dalla Banca d'Italia"</em></p><p><em></em></p><p>Questo è ciò che stabilisce la legge riferendosi ovviamente al concetto di "valore" che deriva evidentemente da una stima e non di "prezzo" che risulta invece legato all'effettivo costo pagato per l'acquisto.</p><p></p><p>Messa da parte la legge che è comunque alla base delle politiche creditizie di tutti gli istituti, deve però evidenziarsi che ogni banca utilizza propri criteri di valutazione delle pratiche che possono essere più o meno restrittivi rispetto alla normativa vigente.</p><p></p><p>Potrai quindi trovare istituti che finanziano l'80% del valore di perizia senza guardare il prezzo dichiarato in atto ed istituti che finanziano il minore tra l'80% del valore di perizia e l'80% del prezzo di acquisto.</p><p></p><p>Altri istituti che prendono in considerazione l'80% del valore di pronto realizzo (che è ovviamente meno dell''80% del valore di mercato).</p><p></p><p>Altri ancora che finanziano il minore tra l'80% del valore di perizia ed il 100% del prezzo di acquisto.</p><p></p><p>Per sapersi orientare all'interno del sistema bisognerebbe disporre di una mappa.</p><p>Un tempo questa mappa era in mano ai mediatori creditizi che possono ancora oggi, benchè il loro ruolo sia stato ridimensionato, rappresentare un valido aiuto per il cliente mutuatario, in cambio di una retribuzione che, per le pratiche più complesse, potrebbe aggirarsi tra l'1% ed il 2% delle somme erogate.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CheCasa!, post: 447486, member: 56079"] ciao kleanthes , cercherò di risponderti partendo da un presupposto. La percentuale di intervento stabilita per legge sul credito fondiario [I]"è pari al'80 per cento del [B]valore[/B] dei beni ipotecati o del [B]costo[/B] delle opere da eseguire sugli stessi. Tale percentuale può essere elevata fino al 100 per cento, qualora vengano prestate garanzie integrative, rappresentate da fideiussioni bancarie e assicurative, polizze di compagnie di assicurazione, cessioni di annualità o contributi a carico dello Stato o di enti pubblici, fondi di garanzia e da altre idonee garanzie, secondo i criteri previsti dalla Banca d'Italia" [/I] Questo è ciò che stabilisce la legge riferendosi ovviamente al concetto di "valore" che deriva evidentemente da una stima e non di "prezzo" che risulta invece legato all'effettivo costo pagato per l'acquisto. Messa da parte la legge che è comunque alla base delle politiche creditizie di tutti gli istituti, deve però evidenziarsi che ogni banca utilizza propri criteri di valutazione delle pratiche che possono essere più o meno restrittivi rispetto alla normativa vigente. Potrai quindi trovare istituti che finanziano l'80% del valore di perizia senza guardare il prezzo dichiarato in atto ed istituti che finanziano il minore tra l'80% del valore di perizia e l'80% del prezzo di acquisto. Altri istituti che prendono in considerazione l'80% del valore di pronto realizzo (che è ovviamente meno dell''80% del valore di mercato). Altri ancora che finanziano il minore tra l'80% del valore di perizia ed il 100% del prezzo di acquisto. Per sapersi orientare all'interno del sistema bisognerebbe disporre di una mappa. Un tempo questa mappa era in mano ai mediatori creditizi che possono ancora oggi, benchè il loro ruolo sia stato ridimensionato, rappresentare un valido aiuto per il cliente mutuatario, in cambio di una retribuzione che, per le pratiche più complesse, potrebbe aggirarsi tra l'1% ed il 2% delle somme erogate. [/QUOTE]
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