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<blockquote data-quote="Graf" data-source="post: 266496" data-attributes="member: 9824"><p>Senza sapere niente sul passato di Mario Monti se non le quattro cose trasmesse nei telegiornali o lette sui quotidiani, appena egli fu eletto, nel novembre del 2011, alla carica di Presidente del Consiglio, non dal popolo italiano in regolari elezioni democratiche ma, con lo strumento della cooptazione, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dalla Cancelliera teutonica Angela Merkel, dal Fondo Monetario, dalla BCE, dall'Unione Europea, da Wall Street e da chissà quale altro organismo internazionale, ebbi subito l'impressione viva e netta, ancorché non basata su elementi razionali ed oggettivi, di un Capo del Governo che avrebbe solo peggiorato nettamente la situazione economica e sociale della nostra Nazione che già versava in cattive acque.</p><p>Quella flemma dottorale, quel distacco accademico, quella freddezza raziocinante, quell'asetticità comunicativa, istintivamente non mi convincevano per nulla. Facevano, secondo me, di Mario Monti un tecnico troppo distante dalla vita pulsante e brulicante che appartiene alla stragrande maggioranza dei comuni mortali. Un professore lontano mille miglia dai drammi umani che si consumano quotidianamente nelle nostre città, nelle nostre campagne, nelle nostre aziende, nei nostri uffici, dentro le nostre famiglie.</p><p>Quelle caratteristiche facevano, del senatore a vita Mario Monti, un politico che viaggiava sopra una nuvola rosa invece che dentro un auto blu.</p><p>Passati quattordici mesi, sto ancora cercando qualche labile elemento indiziario che mi convinca di avere avuto torto...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Graf, post: 266496, member: 9824"] Senza sapere niente sul passato di Mario Monti se non le quattro cose trasmesse nei telegiornali o lette sui quotidiani, appena egli fu eletto, nel novembre del 2011, alla carica di Presidente del Consiglio, non dal popolo italiano in regolari elezioni democratiche ma, con lo strumento della cooptazione, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dalla Cancelliera teutonica Angela Merkel, dal Fondo Monetario, dalla BCE, dall'Unione Europea, da Wall Street e da chissà quale altro organismo internazionale, ebbi subito l'impressione viva e netta, ancorché non basata su elementi razionali ed oggettivi, di un Capo del Governo che avrebbe solo peggiorato nettamente la situazione economica e sociale della nostra Nazione che già versava in cattive acque. Quella flemma dottorale, quel distacco accademico, quella freddezza raziocinante, quell'asetticità comunicativa, istintivamente non mi convincevano per nulla. Facevano, secondo me, di Mario Monti un tecnico troppo distante dalla vita pulsante e brulicante che appartiene alla stragrande maggioranza dei comuni mortali. Un professore lontano mille miglia dai drammi umani che si consumano quotidianamente nelle nostre città, nelle nostre campagne, nelle nostre aziende, nei nostri uffici, dentro le nostre famiglie. Quelle caratteristiche facevano, del senatore a vita Mario Monti, un politico che viaggiava sopra una nuvola rosa invece che dentro un auto blu. Passati quattordici mesi, sto ancora cercando qualche labile elemento indiziario che mi convinca di avere avuto torto... [/QUOTE]
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