Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Servizi
Nuova Discussione
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Chi siamo
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Mondo Immobiliare
Mercato Immobiliare
The real life of the property market
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="Graf" data-source="post: 81867" data-attributes="member: 9824"><p>Una testimonianza di prima mano, un’attestazione che vale più d tante ipotesi di scuola e di teorie virtuali. Il mio condominio, qui a Roma, in zona Appio Latino, quartiere Caffarella, è alto sette piani ed è suddiviso in quattro appartamenti per piano, per un totale di trenta unità abitative, considerando anche le due del piano terra.</p><p>Io ho comprato qui casa nel 1997 e mi sono avvalso degli impeccabili servizi di mediazione di una nota società di Torino. Tutto è andato liscio e non ci sono stati problemi di nessun tipo.</p><p>Dal 1997 in poi, ci sono state altri cinque trasferimenti di proprietà nel condominio in questione.</p><p>Ma SOLO una compravendita si è realizzata con l'intervento di un mediatore.</p><p>Tra l’altro, era una vendita di solo nuda proprietà e l’anziana proprietaria (ora deceduta) che l’alienava, si è voluta tutelare da eventuali sorprese ed inghippi, ricorrendo alla professionalità e all’esperienza di un’agenzia immobiliare romana specializzata in nude proprietà.</p><p>Dopo questo affare ci sono stati, nel mio condominio, fino ad oggi, altre quattro compravendite, ma nessuna di essa è stata intermediata da agenzia: una è avvenuta tra colleghi di lavoro ( entrambi dipendenti Alitalia), un'altra tra confinanti di appartamenti, un'altra ancora, tra vecchi amici d’ infanzia, l’ultima tra cugini. E, attenzione, nessuno condomino ha mai saputo niente, nessuno ha avuto sentore di colloqui, mercanteggiamenti, trattative in corso, se non ad affare concluso. Questi i fatti, nudi e crudi.</p><p> C’è da aggiungere che la portiera del mio palazzo è un tipo riservato e non le passa certamente per la testa di mettersi a fare la mediatrice abusiva, né di fare la “segnalatrice” per nessuna agenzia. L’amministratore, poi, abita, addirittura, 40 km fuori Roma.</p><p>Riepilogando: dal 1997 al 2010, nel mio condominio di 30 unità abitative, sono passati di mano 6 appartamenti, tra i quali il mio, ma, solo in 2 casi, è intervenuto il mediatore professionista. La percentuale è del 33%.</p><p>Un microcosmo, un caso tra un milione, una semplice testimonianza che non fa statistica.</p><p>Certamente un semplice caso non fa statistica, ma qui emerge, in modo chiaro, comunque, una tendenza italiana molto forte e specifica: la propensione di fare tutto in famiglia, di affidarsi alla solida rete di relazione dei parenti, dei consanguinei ,degli amici e di tenere fuori dai propri affari gli “altri”, considerati alla stregua di impiccioni, fossero pure i mediatori immobiliari di professione.</p><p></p><p>La grande, solida e positiva tradizione familliare italiana, un ulteriore ostacolo al lavoro degli agenti immobiliari?</p><p>Cosa ne pensate?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Graf, post: 81867, member: 9824"] Una testimonianza di prima mano, un’attestazione che vale più d tante ipotesi di scuola e di teorie virtuali. Il mio condominio, qui a Roma, in zona Appio Latino, quartiere Caffarella, è alto sette piani ed è suddiviso in quattro appartamenti per piano, per un totale di trenta unità abitative, considerando anche le due del piano terra. Io ho comprato qui casa nel 1997 e mi sono avvalso degli impeccabili servizi di mediazione di una nota società di Torino. Tutto è andato liscio e non ci sono stati problemi di nessun tipo. Dal 1997 in poi, ci sono state altri cinque trasferimenti di proprietà nel condominio in questione. Ma SOLO una compravendita si è realizzata con l'intervento di un mediatore. Tra l’altro, era una vendita di solo nuda proprietà e l’anziana proprietaria (ora deceduta) che l’alienava, si è voluta tutelare da eventuali sorprese ed inghippi, ricorrendo alla professionalità e all’esperienza di un’agenzia immobiliare romana specializzata in nude proprietà. Dopo questo affare ci sono stati, nel mio condominio, fino ad oggi, altre quattro compravendite, ma nessuna di essa è stata intermediata da agenzia: una è avvenuta tra colleghi di lavoro ( entrambi dipendenti Alitalia), un'altra tra confinanti di appartamenti, un'altra ancora, tra vecchi amici d’ infanzia, l’ultima tra cugini. E, attenzione, nessuno condomino ha mai saputo niente, nessuno ha avuto sentore di colloqui, mercanteggiamenti, trattative in corso, se non ad affare concluso. Questi i fatti, nudi e crudi. C’è da aggiungere che la portiera del mio palazzo è un tipo riservato e non le passa certamente per la testa di mettersi a fare la mediatrice abusiva, né di fare la “segnalatrice” per nessuna agenzia. L’amministratore, poi, abita, addirittura, 40 km fuori Roma. Riepilogando: dal 1997 al 2010, nel mio condominio di 30 unità abitative, sono passati di mano 6 appartamenti, tra i quali il mio, ma, solo in 2 casi, è intervenuto il mediatore professionista. La percentuale è del 33%. Un microcosmo, un caso tra un milione, una semplice testimonianza che non fa statistica. Certamente un semplice caso non fa statistica, ma qui emerge, in modo chiaro, comunque, una tendenza italiana molto forte e specifica: la propensione di fare tutto in famiglia, di affidarsi alla solida rete di relazione dei parenti, dei consanguinei ,degli amici e di tenere fuori dai propri affari gli “altri”, considerati alla stregua di impiccioni, fossero pure i mediatori immobiliari di professione. La grande, solida e positiva tradizione familliare italiana, un ulteriore ostacolo al lavoro degli agenti immobiliari? Cosa ne pensate? [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Mondo Immobiliare
Mercato Immobiliare
The real life of the property market
Alto