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Locazione Comodato Nuda Proprietà e Usufrutto
Usufrutto e nuda proprieta pignorata
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Testo
<blockquote data-quote="Utente Cancellato 38532" data-source="post: 248131"><p>Assolutamente si per la prima parte (Se l'iscrizione del diritto reale di usufrutto è stato fatto posteriormente all'atto di acquisto, e per posteriormente voglio dire giorni ... mesi ... ) non condivido per la seconda. L'iscrizione di un usufrutto non ha nessun valore contro l'ipoteca iscritta anteriormente. Ma nessun valore non significa che è un atto nullo (e allora avresti ragione tu a dire che il notaio deve chiedere l'assenso alla banca) ma è <strong>giuridicamente inopponibile </strong>(infatti è valdio contro le ipoteche successive) a chi ha trascrizioni anteriori. Quindi non c'è bisogno di alcuna liberatoria. Ti posso tra l'altro dire che ho esperienza diretta di usufrutti accesi su immobili ipotecati senza dire nulla alla banca... (pensa per conferma logica di quanto ti ho scritto cosa accade nelle separazioni. Molto spesso su ordine del giudice si trascrivono diritti reali senza sicuramente dare avviso a chi ha trascrizioni anteriori. Solo per dirti che non esiste alcun obbligo di consenso proprio per questo principio della anteriorità delle trascrizioni. Non stai ledendo alcun diritto altrui ne alcuna garanzia della banca).</p><p>Il principio è unicamente solo quello della anteriorità delle trascrizioni. In effetti qui probabilmente vi è stata contemporaneità. Nel senso che sono stati fatti tutti gli atti di concesisone di ipoteca e di compravendita e costituzione di usufrutto (ovvero di compravendita separata di usufrutto e di nuda proprietà) dallo stesso notaio, ma alla fine bisogna vedere l'ordine delle trascrizioni. Per farla facile io credo che la banca abbia concesso il mutuo solo con garanzia del cespite in piena proprietà vuoi che abbia convenuto alla firma del mutuo usufruttuario e nudo proprietario vuoi che abbia iscritto l'ipoteca per l'intero contro il proprietario (pieno) e poi questo abbia ceduto l'usufrutto al cugino (fratello?)..... insomma al parente.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Utente Cancellato 38532, post: 248131"] Assolutamente si per la prima parte (Se l'iscrizione del diritto reale di usufrutto è stato fatto posteriormente all'atto di acquisto, e per posteriormente voglio dire giorni ... mesi ... ) non condivido per la seconda. L'iscrizione di un usufrutto non ha nessun valore contro l'ipoteca iscritta anteriormente. Ma nessun valore non significa che è un atto nullo (e allora avresti ragione tu a dire che il notaio deve chiedere l'assenso alla banca) ma è [B]giuridicamente inopponibile [/B](infatti è valdio contro le ipoteche successive) a chi ha trascrizioni anteriori. Quindi non c'è bisogno di alcuna liberatoria. Ti posso tra l'altro dire che ho esperienza diretta di usufrutti accesi su immobili ipotecati senza dire nulla alla banca... (pensa per conferma logica di quanto ti ho scritto cosa accade nelle separazioni. Molto spesso su ordine del giudice si trascrivono diritti reali senza sicuramente dare avviso a chi ha trascrizioni anteriori. Solo per dirti che non esiste alcun obbligo di consenso proprio per questo principio della anteriorità delle trascrizioni. Non stai ledendo alcun diritto altrui ne alcuna garanzia della banca). Il principio è unicamente solo quello della anteriorità delle trascrizioni. In effetti qui probabilmente vi è stata contemporaneità. Nel senso che sono stati fatti tutti gli atti di concesisone di ipoteca e di compravendita e costituzione di usufrutto (ovvero di compravendita separata di usufrutto e di nuda proprietà) dallo stesso notaio, ma alla fine bisogna vedere l'ordine delle trascrizioni. Per farla facile io credo che la banca abbia concesso il mutuo solo con garanzia del cespite in piena proprietà vuoi che abbia convenuto alla firma del mutuo usufruttuario e nudo proprietario vuoi che abbia iscritto l'ipoteca per l'intero contro il proprietario (pieno) e poi questo abbia ceduto l'usufrutto al cugino (fratello?)..... insomma al parente. [/QUOTE]
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