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Voltura nuda proprietà in presenza di diritto di abitazione
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Testo
<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 413862" data-attributes="member: 6214"><p>Non sono ovviamente esperto, ma questa volta ritengo che non abbia sbagliato nè il catasto, ne il notaio, e forse la disamina di Massimo non è esatta.</p><p></p><p>1) Se prendiamo in senso letterale l'esposizione del nostro, lui dice di aver acquistato la <strong>nuda</strong> propriatà dei 3/7, e questo è ciò che si riflette sulla visura.</p><p></p><p>La sostanza allora verte su come considerare il diritto di abitazione e l'usufrutto.</p><p></p><p>Sono due diritti distinti: il primo è personale, non cedibile, e condizionato all'uso effettivo di tale diritto. Quindi soggetto ad estinguersi in determinate situazioni</p><p>Il secondo è un diritto <em>maggiore , </em>alienabile, locabile, vitalizio, senza condizioni.</p><p></p><p>Per esperienza diretta, molti geometri (sono loro che spesso svolgono le pratiche catastali) so che convengono nel non indicare a catasto il diritto di abitazione, che comunque rimane in capo al titolare, proprio per non generare strascichi spiacevoli come quello qui descritto. Con il risultato non sempre positivo di trovare accidentalmente un acquirente che crede di aver acquistato la piena proprietà (a catasto il diritto non dichiarato non appariva) e trovarsi quindi in situazione imbarazzante. Io ho provveduto a presentare personalmente la voltura ed ho ritenuto di specificare il diritto di abitazione: come risultato c'è appunto una quota di piena proprietà 3/4 in capo a me, 1/4 di piena propriatà a mio figlio, e 1/1 di diritto di abitazione in capo a me.</p><p></p><p>Mi pare quindi corretto l'esito descritto da Thomas: ammettiamo che questo nella situazione attuale decida di trasferirsi in locali più ampi con la sua famiglia, e decida di mettere a reddito questa abitazione in questione.</p><p></p><p>Se dai cugini ha acquistato solo la nuda proprietà, questi potranno riprendere a vantare il diritto sui 3/7 di usufrutto: e non vedo nulla di strano.</p><p></p><p>Magari senza volerlo Thomas ha adottato un percorso che potrebbe essere interpretato come un espediente per raggiungere a minor prezzo il suo scopo. </p><p></p><p>Semmai a non essere propriamente corretto è chiamare "piena proprietà" una quota gravata da diritti altrui.</p><p></p><p>Non sparate al pianista dilettante ...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 413862, member: 6214"] Non sono ovviamente esperto, ma questa volta ritengo che non abbia sbagliato nè il catasto, ne il notaio, e forse la disamina di Massimo non è esatta. 1) Se prendiamo in senso letterale l'esposizione del nostro, lui dice di aver acquistato la [B]nuda[/B] propriatà dei 3/7, e questo è ciò che si riflette sulla visura. La sostanza allora verte su come considerare il diritto di abitazione e l'usufrutto. Sono due diritti distinti: il primo è personale, non cedibile, e condizionato all'uso effettivo di tale diritto. Quindi soggetto ad estinguersi in determinate situazioni Il secondo è un diritto [I]maggiore , [/I]alienabile, locabile, vitalizio, senza condizioni. Per esperienza diretta, molti geometri (sono loro che spesso svolgono le pratiche catastali) so che convengono nel non indicare a catasto il diritto di abitazione, che comunque rimane in capo al titolare, proprio per non generare strascichi spiacevoli come quello qui descritto. Con il risultato non sempre positivo di trovare accidentalmente un acquirente che crede di aver acquistato la piena proprietà (a catasto il diritto non dichiarato non appariva) e trovarsi quindi in situazione imbarazzante. Io ho provveduto a presentare personalmente la voltura ed ho ritenuto di specificare il diritto di abitazione: come risultato c'è appunto una quota di piena proprietà 3/4 in capo a me, 1/4 di piena propriatà a mio figlio, e 1/1 di diritto di abitazione in capo a me. Mi pare quindi corretto l'esito descritto da Thomas: ammettiamo che questo nella situazione attuale decida di trasferirsi in locali più ampi con la sua famiglia, e decida di mettere a reddito questa abitazione in questione. Se dai cugini ha acquistato solo la nuda proprietà, questi potranno riprendere a vantare il diritto sui 3/7 di usufrutto: e non vedo nulla di strano. Magari senza volerlo Thomas ha adottato un percorso che potrebbe essere interpretato come un espediente per raggiungere a minor prezzo il suo scopo. Semmai a non essere propriamente corretto è chiamare "piena proprietà" una quota gravata da diritti altrui. Non sparate al pianista dilettante ... [/QUOTE]
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