liliaco

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Circa cinque anni addietro ho ricevuto un accertamento di valore da parte dell'Agenzia delle entrate con il quale mi si contestava che il mio solo reddito era sproporzionato al mutuo che stavo pagando per l'acquisto di un immobile per cui avrei dovuto spiegare con quali altri proventi (non dichiarati) riuscivo a pagare il mio debito. In sede di istanza di adesione dichiarai che per accendere detto mutuo mi ero avvalsa pure del reddito di mio marito in quanto in comunione di beni. L'agenzia respinse la mia istanza ed io fui costretta a proporre ricorso davanti alla Commissione Tributaria. Immediatamente dopo mi venne ordinato di versare subito nelle casse del fisco il 50% (circa 4.000.00 euro) di quanto contestatomi ed in attesa di parere da parte della Commissione Tributaria. A cinque anni dalla presentazione di detto ricorso ancora la Commissione tributaria non si è riunita (?!). Ho chiesto di dirimere la controversia, così come proposto dallo stesso ufficio, con il pagamento del 30% ma mi è stato risposto che avendo già pagato il 50% la transazione della controversia sarebbe potuta avvenire solo per quella somma. Cosa posso fare per fare sentire le mie buone ragioni. Grazie a tutti. Liliaco
 

Uncovered

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ciao!
Sinceramente mi viene in mente un solo consiglio da darti, rivolgiti ad AltroConsumo. Quasi sicuramente troveranno loro il modo per dare "voce alle tue ragioni"!
In bocca al Lupo!
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto