bigtom

Membro Attivo
Privato Cittadino
La figlia risulta come venditrice . Il padre è menzionato nel preliminare perché si impegna ad effettuare l'atto di mutuo dissenso che sembra già essere stato effettuato. Il fatto che loro possano avere problemi con ADE sinceramente non mi interessa. Che il comune ha obbligato il venditore al riscatto è una cosa riferita a me dal mio consulente. Anche se personalmente un funzionario dell'ufficio tecnico mi ha detto che potrei acquistare anche così ed in seguito sarei io ad eliminare il diritto di superficie.
 

alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
La figlia risulta come venditrice . Il padre è menzionato nel preliminare perché si impegna ad effettuare l'atto di mutuo dissenso che sembra già essere stato effettuato. Il fatto che loro possano avere problemi con ADE sinceramente non mi interessa. Che il comune ha obbligato il venditore al riscatto è una cosa riferita a me dal mio consulente. Anche se personalmente un funzionario dell'ufficio tecnico mi ha detto che potrei acquistare anche così ed in seguito sarei io ad eliminare il diritto di superficie.
Comunque saranno pure professionisti rinomati...ma sono incompetenti...vendere prima e acquistare dopo...no?! Hanno scelto la via più complicata e rischiosa...tu, ma anche loro, siete fortunati che la banca non abbia creato problemi per la donazione (in queste situazioni non eroga quasi nessuno, mutuo dissenso o meno), in più...con il mutuo dissenso si sono bruciati il vantaggio fiscale di acquistare come prima casa, senza considerare il doppio atto....complimenti anche a chi li ha consigliati!
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Anche se personalmente un funzionario dell'ufficio tecnico mi ha detto che potrei acquistare anche così ed in seguito sarei io ad eliminare il diritto di superficie.
infatti non è un obbligo, se lo fa il venditore ok diversamente si vende con i termini della convenzione quindi requisiti e prezzo imposto.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
per quanto riguarda la convenzione , il prezzo imposto è decaduto allo scadere dei 30 anni e quindi può vendere al prezzo di mercato. questa è stata la prima cosa su cui mi sono informato e che comunque la convenzione spiega a dovere.

Rosa, la convenzione è già scaduta, per quanto riguarda l'obbligo del prezzo imposto.
 

bigtom

Membro Attivo
Privato Cittadino
La convenzione non è scaduta ,ha una durata di 99 anni scadrebbe nel 2082. Cio che è scaduto sono i vincoli ventennali e decennali che prevedono prezzo imposto dal comune. Anche se nella convenzione è specificato che,in caso di vendita dopo vent'anni dall'abitabilità, il venditore può si vendere al prezzo che vuole ma dovrà corrispondere al comune la differenza fra tale prezzo e prezzo imposto, pena la nullità dell'atto. Su questo punto ho avuto in principio molte tribolazioni,ma parlando con il notaio prima di firmare mi ha citato una legge ,che non ricordo adesso, in cui venivano abrogati tali vincoli.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
E' strano, perchè la durata dei 99 anni è tipica del diritto di superficie, mentre la clausola di cui parli tu (i 20 anni dall'abitabilità) fa parte del diritto di proprietà e sono due convenzioni totalmente diverse...

il venditore può si vendere al prezzo che vuole ma dovrà corrispondere al comune la differenza fra tale prezzo e prezzo imposto, pena la nullità dell'atto. Su questo punto ho avuto in principio molte tribolazioni,ma parlando con il notaio prima di firmare mi ha citato una legge ,che non ricordo adesso, in cui venivano abrogati tali vincoli.

In questo caso, effettivamente se il comune lo chiede, bisogna corrispondere questa differenza al comune.

La legge di cui ti ha parlato il Notaio dovrebbe essere la Ferrarini-Botta del 1992.
 

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