Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Le Camere di Commercio sono enti autonomi di diritto pubblico aventi sede nel capoluogo di ciascuna provincia.
Sono dotate di autarchia, ovvero della capacità di porre in essere atti amministrativi aventi gli stessi caratteri e la stessa efficacia di quelli dello Stato.
L'autonomia riconosciuta dalla legge di riordino n. 580 del 1993 è di carattere normativo, gestionale, finanziario e contabile.
La Camera di Commercio esercita funzioni: amministrative, di promozione e supporto delle imprese del territorio di competenza, di regolamentazione e controllo del mercato, di analisi statistica e di studio e ricerca in campo economico.
Le funzioni amministrative consistono nella tenuta di registri, albi, ruoli ed elenchi, sia anagrafici che abilitanti all’esercizio di determinate attività.
I più importanti, sul versante anagrafico, sono il Registro delle imprese e l’Albo delle imprese artigiane, mentre fra quelli abilitanti rientrano, ad esempio, Ruolo degli agenti di affari in mediazione.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 59/2010 (artt. 73,74, 75 e 76) dall’ 8 maggio 2010, sono stati soppressi i ruoli degli agenti d'affari in mediazione, agenti e rappresentanti di commercio, mediatori marittimi e l'elenco degli spedizionieri, nonostante rimangano invariate le singole legislazioni di riferimento.
La nuova disciplina troverà concreta applicazione, secondo quanto previsto dall’art. 80 del citato Decreto, nel momento in cui il Ministero dello Sviluppo Economico emanerà, entro sei mesi dall’8 maggio 2010, il decreto di attuazione, con il quale saranno disciplinate le modalità di iscrizione nel Registro delle Imprese e nel REA dei soggetti già iscritti nei ruoli ed elenchi camerali, nonché le nuove procedure di iscrizione.
Sempre in fase transitoria, la Legge n. 122/2010 ha introdotto, a partire dal 31 luglio 2010, la Segnalazione Certificata Inizio Attività o S.C.I.A. - in sostituzione della Dichiarazione Inizio Attività o D.I.A. - per tutte le attività economiche soggette a verifica dei requisiti.
Chi è in possesso dei requisiti di iscrizione al Ruolo mediatori e vuole contestualmente iniziare l’attività, deve utilizzare tale strumento.
Con la SCIA il mediatore dichiara ai sensi degli art. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000:
- I requisiti morali.
- I requisiti professionali.
- La non sussistenza di cause di incompatibilità alla professione.
- Che le attività di mediazione per conto dell’impresa verranno svolte anche dalle persone in elenco ((legali rappresentanti, preposti, procuratori, lavoratori dipendenti...etc...), tutte iscritte nell’ex ruolo degli agenti di affari in mediazione o comunque in possesso dei requisiti professionali e morali previsti dalla legge.
- Di aver stipulato polizza di assicurazione R.C.
- Inoltre, facoltativo, la designazione del preposto.
Per il rapporto di immedesimazione deve indicare: il rapporto di lavoro dipendente o di procuratore o di legale rappresentante della società. La procura va preventivamente iscritta nel registro delle imprese (procura institoria o verbale di consiglio). Il preposto deve possedere i requisiti morali e professionali.
La nomina del preposto non esonera il legale rappresentante dal possesso dei requisiti.
La nomina del preposto all'attività di mediazione è possibile limitatamente alle società di capitali (s.p.a., s.r.l., s.a.p.a.) e solo nel caso in cui anche il/i legale/i rappresentante/i devono essere iscritti al Ruolo.
Per le società di persone (s.n.c., s.a.s.), tutti i soci amministratori devono essere iscritti individualmente al Ruolo e pertanto non è possibile la nomina di un preposto.
Se l'Attività è svolta in forma societaria il requisito professionale è dato dal numero di iscrizione individuale del legale rappresentante.
La Società sarà comunque iscritta nel Ruolo con un proprio numero di iscrizione, distinto da quello del legale rappresentante.
La domanda d'iscrizione deve essere presentata alla CCIAA della provincia nel cui territorio la Società ha la sede legale.
La Società deve comunicare le eventuali variazioni del o dei legali rappresentanti o dell'eventuale preposto ed i nominativi di tutti coloro che concludano affari per suo conto.
Tutto questo si legge nelle istruzioni della SCIA e fa chiaramente capire che le Camere di Commercio non sono un rifugio abusivi o illegali anzi verificheranno i requisiti.
Fanno capire che effettueranno (e già lo dovevano fare con le singole legislazioni di riferimento, tuttora vigenti) tutti i controlli possibili ed immaginabili per “scovare”, per esempio, i “procacciatori di affari per conto di agenzie immobiliari” o per “ricerca di clientela e di immobili”, ecc.

Mi domando:
ma perché ci vogliono prendere in giro?

Hanno fatto e tutt’ora fanno orecchie da mercante alle nostre reiterate lamentele, messaggi di posta elettronica, lettere, diffide, note ministeriali e sentenze di cassazione con le quali gli abbiamo evidenziato il numero impressionante di procacciatori di affari immobiliari iscritti nei Registri delle Imprese.
Sanno che questi abusivi ed illegali vengono “arruolati” dai più grandi marchi o brand del franchising e sanno con scienza e coscienza che queste “truppe” andranno a svolgere, con estrema superficialità, l’attività di mediazione pura e semplice.
Sanno, ma fanno finta di non sapere, che questi opereranno da perfetti illegali nella assoluta legalità grazie alla loro faciloneria nell’accogliere le loro domanda di iscrizione.

Mi domando ancora:

ma i controlli e le verifiche dei requisiti richiesti dalla legge le fanno solo a noi mediatori o anche ai signori abusivi da loro stessi legalizzati?

Anche le capre sanno di questo fenomeno sfuggito di mano alle Camere di Commercio, ma ancora oggi le stesse insistono che sono regolari e che devono attendere istruzioni dall’alto.

Fanno orecchie da mercante.​

Dicono di rivolgerci alle varie associazioni di categoria.
Ma le associazioni di categoria hanno anche loro le mani legate, non sono enti di controllo.
Gli unici che possono effettuare controlli sono solo ed esclusivamente le Camere di Commercio.
Queste, deputate per legge a fare, non fanno i sacrosanti controlli ed allora sorge spontanea un’altra domanda:

sono a questo punto credibili detti Enti Autonomi di diritto pubblico?​

ed ancora:
se devi fare e non lo fai, perché non lo fai?​
Che interesse hai a non fare il tuo obbligato dovere di controllo?​

Ed ancora:

chi controlla il controllore?​
 

el gondolier

Membro Attivo
Agente Immobiliare
La burocrazia italiana supera ogni limite, basta andare a vedere in Francia o in Germania come tutto è più semplice, e veloce, dalle dichiarazioni dei redditi all'apertura di nuove attività.
Perchè abbiamo nel solo Lazio più avvocati di tutta la Francia?
Forse perchè abbiamo più gradi di giudizio degli altri paesi europei?
I risultati sono visibili, i processi lunghi, questo era il paese del diritto, ora del rovescio.
Siamo sicuri che alle CCIAA e alle associazioni di categoria interessa sapere se chi apre una attività è abilitato, o no?
Sanno che questi abusivi ed illegali vengono “arruolati” dai più grandi marchi o brand del franchising e sanno con scienza e coscienza che queste “truppe” andranno a svolgere, con estrema superficialità, l’attività di mediazione pura e semplice.
E' questo il punto.
Le CCIAA sanno che sono gli stessi mediatori che "abilitano" i collaboratori, fornendo a loro i mezzi, i moduli prestampati, le tecniche di persuasione e spesso il "brand", ovvero il marchio che fa il miracolo di trasformare un mediocre in un vincente.
Chi deve controllare questo mercato che spesso assomiglia al "marketing piramidale" dove le royalties di affiliazione generano un volume di affari aggiunto?
Ai burocrati non interessa niente di tutto questo.
Dal film "non ci resta che piangere" Benigni e Troisi alle prese con i doganieri: "chi siete? cosa portate? un forino!"
Il metodo è lo stesso.
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
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Le Camere di Commercio sono enti autonomi di diritto pubblico aventi sede nel capoluogo di ciascuna provincia.
Sono dotate di autarchia, ovvero della capacità di porre in essere atti amministrativi aventi gli stessi caratteri e la stessa efficacia di quelli dello Stato.
L'autonomia riconosciuta dalla legge di riordino n. 580 del 1993 è di carattere normativo, gestionale, finanziario e contabile.
La Camera di Commercio esercita funzioni: amministrative, di promozione e supporto delle imprese del territorio di competenza, di regolamentazione e controllo del mercato, di analisi statistica e di studio e ricerca in campo economico.
Le funzioni amministrative consistono nella tenuta di registri, albi, ruoli ed elenchi, sia anagrafici che abilitanti all’esercizio di determinate attività.
I più importanti, sul versante anagrafico, sono il Registro delle imprese e l’Albo delle imprese artigiane, mentre fra quelli abilitanti rientrano, ad esempio, Ruolo degli agenti di affari in mediazione.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 59/2010 (artt. 73,74, 75 e 76) dall’ 8 maggio 2010, sono stati soppressi i ruoli degli agenti d'affari in mediazione, agenti e rappresentanti di commercio, mediatori marittimi e l'elenco degli spedizionieri, nonostante rimangano invariate le singole legislazioni di riferimento.
La nuova disciplina troverà concreta applicazione, secondo quanto previsto dall’art. 80 del citato Decreto, nel momento in cui il Ministero dello Sviluppo Economico emanerà, entro sei mesi dall’8 maggio 2010, il decreto di attuazione, con il quale saranno disciplinate le modalità di iscrizione nel Registro delle Imprese e nel REA dei soggetti già iscritti nei ruoli ed elenchi camerali, nonché le nuove procedure di iscrizione.
Sempre in fase transitoria, la Legge n. 122/2010 ha introdotto, a partire dal 31 luglio 2010, la Segnalazione Certificata Inizio Attività o S.C.I.A. - in sostituzione della Dichiarazione Inizio Attività o D.I.A. - per tutte le attività economiche soggette a verifica dei requisiti.
Chi è in possesso dei requisiti di iscrizione al Ruolo mediatori e vuole contestualmente iniziare l’attività, deve utilizzare tale strumento.
Con la SCIA il mediatore dichiara ai sensi degli art. 46 e 47 del D.P.R. 445/2000:
- I requisiti morali.
- I requisiti professionali.
- La non sussistenza di cause di incompatibilità alla professione.
- Che le attività di mediazione per conto dell’impresa verranno svolte anche dalle persone in elenco ((legali rappresentanti, preposti, procuratori, lavoratori dipendenti...etc...), tutte iscritte nell’ex ruolo degli agenti di affari in mediazione o comunque in possesso dei requisiti professionali e morali previsti dalla legge.
- Di aver stipulato polizza di assicurazione R.C.
- Inoltre, facoltativo, la designazione del preposto.
Per il rapporto di immedesimazione deve indicare: il rapporto di lavoro dipendente o di procuratore o di legale rappresentante della società. La procura va preventivamente iscritta nel registro delle imprese (procura institoria o verbale di consiglio). Il preposto deve possedere i requisiti morali e professionali.
La nomina del preposto non esonera il legale rappresentante dal possesso dei requisiti.
La nomina del preposto all'attività di mediazione è possibile limitatamente alle società di capitali (s.p.a., s.r.l., s.a.p.a.) e solo nel caso in cui anche il/i legale/i rappresentante/i devono essere iscritti al Ruolo.
Per le società di persone (s.n.c., s.a.s.), tutti i soci amministratori devono essere iscritti individualmente al Ruolo e pertanto non è possibile la nomina di un preposto.
Se l'Attività è svolta in forma societaria il requisito professionale è dato dal numero di iscrizione individuale del legale rappresentante.
La Società sarà comunque iscritta nel Ruolo con un proprio numero di iscrizione, distinto da quello del legale rappresentante.
La domanda d'iscrizione deve essere presentata alla CCIAA della provincia nel cui territorio la Società ha la sede legale.
La Società deve comunicare le eventuali variazioni del o dei legali rappresentanti o dell'eventuale preposto ed i nominativi di tutti coloro che concludano affari per suo conto.
Tutto questo si legge nelle istruzioni della SCIA e fa chiaramente capire che le Camere di Commercio non sono un rifugio abusivi o illegali anzi verificheranno i requisiti.
Fanno capire che effettueranno (e già lo dovevano fare con le singole legislazioni di riferimento, tuttora vigenti) tutti i controlli possibili ed immaginabili per “scovare”, per esempio, i “procacciatori di affari per conto di agenzie immobiliari” o per “ricerca di clientela e di immobili”, ecc.

Mi domando:
ma perché ci vogliono prendere in giro?

Hanno fatto e tutt’ora fanno orecchie da mercante alle nostre reiterate lamentele, messaggi di posta elettronica, lettere, diffide, note ministeriali e sentenze di cassazione con le quali gli abbiamo evidenziato il numero impressionante di procacciatori di affari immobiliari iscritti nei Registri delle Imprese.
Sanno che questi abusivi ed illegali vengono “arruolati” dai più grandi marchi o brand del franchising e sanno con scienza e coscienza che queste “truppe” andranno a svolgere, con estrema superficialità, l’attività di mediazione pura e semplice.
Sanno, ma fanno finta di non sapere, che questi opereranno da perfetti illegali nella assoluta legalità grazie alla loro faciloneria nell’accogliere le loro domanda di iscrizione.

Mi domando ancora:

ma i controlli e le verifiche dei requisiti richiesti dalla legge le fanno solo a noi mediatori o anche ai signori abusivi da loro stessi legalizzati?

Anche le capre sanno di questo fenomeno sfuggito di mano alle Camere di Commercio, ma ancora oggi le stesse insistono che sono regolari e che devono attendere istruzioni dall’alto.

Fanno orecchie da mercante.​

Dicono di rivolgerci alle varie associazioni di categoria.
Ma le associazioni di categoria hanno anche loro le mani legate, non sono enti di controllo.
Gli unici che possono effettuare controlli sono solo ed esclusivamente le Camere di Commercio.
Queste, deputate per legge a fare, non fanno i sacrosanti controlli ed allora sorge spontanea un’altra domanda:

sono a questo punto credibili detti Enti Autonomi di diritto pubblico?​

ed ancora:
se devi fare e non lo fai, perché non lo fai?​
Che interesse hai a non fare il tuo obbligato dovere di controllo?​

Ed ancora:

chi controlla il controllore?​

Caro Antoneello,
alle tua chiara domanda CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE, il collegio Fiaip Emilia Romagna, risponde !
N O I !!!!!!!!! :applauso:
Proprio in questi giorni stiamo costituendo una commissione regionale di controllo delle attiita' degli enti camerali nella nostra Regione. per:
- verificare il corretto passaggio dal Ruolo al RI-REA
- controllare che i requisti autocertificati siano tutti verificati dalle CCIAA
- verificare che il R.I. non iscriva figure ambigue, vedi procacciatori d'affari nel ramo immobiliare.
- incentivare la lotta all'abusivismo con campagne di comunicazione ai cittadini, anche tramite la collaborazione e il contributo economico delle CCIAA e, in particolare, con la raccolta di documentazione per una successiva segnalazione alle Giunte Camerale delle attivita' esercitate abusivamente.
- chiarire con i rappresentanti degli Albi Professionali l'istituto della mediazione, vietata ai loro iscritti, nell'ambiito delle norme della L. 39/89.
- individuare i limiti operativi del consulente immobiliare
-studiare la bozza della proposta di riforma delle legge professionale approvata dal C.N. - Fiaip
Queste sono solo alcune iniziative che la commissione si propone di fare.
Questo vuol dire fare SINDACATO !

Aggiunto dopo 7 minuti :

La burocrazia italiana supera ogni limite, basta andare a vedere in Francia o in Germania come tutto è più semplice, e veloce, dalle dichiarazioni dei redditi all'apertura di nuove attività.
Perchè abbiamo nel solo Lazio più avvocati di tutta la Francia?
Forse perchè abbiamo più gradi di giudizio degli altri paesi europei?
I risultati sono visibili, i processi lunghi, questo era il paese del diritto, ora del rovescio.
Siamo sicuri che alle CCIAA e alle associazioni di categoria interessa sapere se chi apre una attività è abilitato, o no?

E' questo il punto.
Le CCIAA sanno che sono gli stessi mediatori che "abilitano" i collaboratori, fornendo a loro i mezzi, i moduli prestampati, le tecniche di persuasione e spesso il "brand", ovvero il marchio che fa il miracolo di trasformare un mediocre in un vincente.
Chi deve controllare questo mercato che spesso assomiglia al "marketing piramidale" dove le royalties di affiliazione generano un volume di affari aggiunto?
Ai burocrati non interessa niente di tutto questo.
Dal film "non ci resta che piangere" Benigni e Troisi alle prese con i doganieri: "chi siete? cosa portate? un forino!"
Il metodo è lo stesso.

A noi Fiaip interessa la trasparenza, nell'ambito di una SANA concorrenza !
Le CCIAA non so !
Conosciamo i limiti del franchising, ed e' per questo che nella nostra bozza di riforma della legge professionale, che il C.N. ha appena approvato, un articolo pone dei limiti proprio per superare cio' che tu segnali
 

Antonello

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Agente Immobiliare
Proprio in questi giorni stiamo costituendo una commissione regionale di controllo delle attiita' degli enti camerali nella nostra Regione.

Caro Luciano, questo non è più uno Stato di diritto.
Se anche voi come Federazione non vi fidate dell'operato delle Camere di Commercio, siamo alla frutta.
Il vostro compito, credo, non è, anche, quello di controllare il controllore.
Le Camere di Commercio "dovevano" e lo ripeto "dovevano" garantire trasparenza amministrativa.
Quì occorre un Pooll di seri Magistrati come per mani pulite che controlli l'insano operato di questo Ente.
Non voi come federazione.
Un tempo le Camere di Commercio erano il faro dei Commercianti e degli ausiliari del Commercio.
Si fanno abbindolare da questi grossi gruppi di "macellai" dell'immobiliare e, come diceva il gobbetto, a pensare male qualche volta si azzecca.
Perchè questo Ente difende a spada tratta i procacciatori ed i loro mandanti.
Te lo sei mai chiesto?
Forse per avere un numero elevato di iscritti e far comunque cassa?
Perchè non rispondono seriamente alle domande poste dai loro stessi "clienti"?
Clienti, ricordiamocelo, che li fanno campare alla grande.
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Caro Luciano, questo non è più uno Stato di diritto.
Se anche voi come Federazione non vi fidate dell'operato delle Camere di Commercio, siamo alla frutta.
Il vostro compito, credo, non è, anche, quello di controllare il controllore.
Le Camere di Commercio "dovevano" e lo ripeto "dovevano" garantire trasparenza amministrativa.
Quì occorre un Pooll di seri Magistrati come per mani pulite che controlli l'insano operato di questo Ente.
Non voi come federazione.
Un tempo le Camere di Commercio erano il faro dei Commercianti e degli ausiliari del Commercio.
Si fanno abbindolare da questi grossi gruppi di "macellai" dell'immobiliare e, come diceva il gobbetto, a pensare male qualche volta si azzecca.
Perchè questo Ente difende a spada tratta i procacciatori ed i loro mandanti.
Te lo sei mai chiesto?
Forse per avere un numero elevato di iscritti e far comunque cassa?
Perchè non rispondono seriamente alle domande poste dai loro stessi "clienti"?
Clienti, ricordiamocelo, che li fanno campare alla grande.

Caro Antonello, hai ragione non dovremmo essere noi a verificare se le CCIAA fanno i controlli e denuciano gli abusivi, ma non abbiamo alternativa !
O lo facciamo o non lo fa nessuno.
 

Antonello

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Agente Immobiliare
ma non abbiamo alternativa !O lo facciamo o non lo fa nessuno.

Non ci resta che piangere o ribellarci e chiedere a gran voce che venga istituita una commissione di inchiesta per accertare eventuali manchevolezze gratuite o meno.
Sembra impossibile che in questi anni di informatizzazione non sappiano controllare e sapere chi lavora nel rispetto delle legge e chi no.
Me ne frego delle querele, ma ti posso dire con grande franchezza che anche quì il "gelatinoso" comincia ad affiorare.
E dire che le CCIAA "dovevano" dico "dovevano e non "devono" in quanto non sono affatto di supporto alle imprese del territorio di competenza, tutt'altro.
E lo constatiamo di persona giornalmente.
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Non ci resta che piangere o ribellarci e chiedere a gran voce che venga istituita una commissione di inchiesta per accertare eventuali manchevolezze gratuite o meno.
Sembra impossibile che in questi anni di informatizzazione non sappiano controllare e sapere chi lavora nel rispetto delle legge e chi no.
Me ne frego delle querele, ma ti posso dire con grande franchezza che anche quì il "gelatinoso" comincia ad affiorare.
E dire che le CCIAA "dovevano" dico "dovevano e non "devono" in quanto non sono affatto di supporto alle imprese del territorio di competenza, tutt'altro.
E lo constatiamo di persona giornalmente.

Non credo che una generica denuncia della CCIAA alla Autoritta' Giudiziaria possa portare a dei risultati.
Solo di fronte a delle segnalazioni ufficiali ( vedi sui controlli previsti dalla legge !!) e ad un mancato controllo, si puo' pensare a delle denuncie.
Per ora per me l'unica strada sono segnalazioni da parte nostra , inviti ad adempiere e ricerca di collaborazione.
Per la lotta all'abusivismo si puo' gia' procedere. ma per la verifica dei requisiti sugli iscritti occorre attendere l'uscita dei regolamenti attuativi del decreto 59/2010.
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Luciano perdonami, ma le C.C.I.A.A. non hanno fatto nulla prima, che avevamo il ruolo, figurati adesso...

e poi parliamoci chiaro, anche questa favola della lotta all'abusivismo: mi piacerebbe avere il dato reale delle sanzioni erogate e degli importi veramente pagati dagli abusivi.

Forse meglio non conoscerlo questo dato per non scadere nello sconforto.
 

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