Manlio

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Circa quattrocento sono gli sfratti che potrebbero essere eseguiti entro pochissimo
tempo in città. Secondo un’indagine della Cgil e del sindacato inquilini Sunia vi saranno, in campo
nazionale, qualcosa come 150mila sfratti. Una situazione pesantissima che rischia, coi
quattrocento previsti a Cagliari, di diventare una vera e propria emergenza sociale, se non si
riuscirà a trovare un rimedio. Il governo centrale, intanto, prevede la possibilità di aumento delle
cubature delle abitazioni esistenti. «Una scelta - spiega Enzo Costa, segretario regionale della
Cgil - che non fornisce certo una risposta alle politiche abitative. Allarga la possibilità di costruire,
ma questa è un’altra cosa. Mentre in Sardegna e nel capoluogo dell’isola occorrono interventi
diversi. Da parte nostra chiediamo al nuovo presidente della Regione, Ugo Capellacci, politiche
specifiche per la casa come sostegno alla persona e alle famiglie: un piano di edilizia popolare.
Non dimentichiamo che l’alloggio non è solo un bene economico, ma è anche e soprattutto un
bene sociale».
Intanto sulla città pesano i quattrocento sfratti esecutivi, che interesano i morosi, già finiti dal
giudice. «In questo caso - spiega Antonello Puddu, responsabile regionale del sindacato inquilini
dell’Uniat - non vi sono possibilità di uscita, a meno che il gudice no stabilisca una dilazione del
pagamento». Tra i problemi che hanno ulteriormente aggravato la situazione, precisa Puddu, c’è
«il fatto che non è stata ancora rifinanziata la legge 431 per i contributi all’affitto casa delle
persone meno abbienti. In questa situazione non escludo che molte persone non siano riuscire a
pagare la locazione proprio perchè aspettavano il contributo. Nello stesso tempo, però, la 431permette di intervenire se si è in regola coi pagamenti».
Non va poi dimenticato che «gli affitti - prosegue Puddu - nel 2008 sono aumentati in città,
secondo i dati dell’Istat, del 16 per cento. Però vi sono cinquemila e ottocento appartamenti sfitti.
Una situazione che crea un mercato drogato in cui le locazioni continuano ad aumentare e lo
stesso capita per i costi delle abitazioni». In città, ormai, è difficile riuscire a trovare un bivano a
meno di seicento euro al mese, soprattutto nelle zone residenziali.
 

Manlio

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Misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali.

È in vigore dal 20 ottobre 2008 il decreto che proroga al 30 giugno 2009 la sospensione degli sfratti

E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 158 del 20 ottobre 2008, recante misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali.

In base a quanto previsto dal decreto legge, l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio per finita locazione degli immobili adibiti ad uso abitativo, gia' sospesa fino al 15 ottobre 2008 ai sensi dell'articolo 22-ter del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, e' ulteriormente differita al 30 giugno 2009.

Per l'espresso rinvio all'art. 1 decreto-legge 27 maggio 2005, n. 86, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 luglio 2005, n. 148, la proroga è limitata ai comuni capoluogo delle aree metropolitane di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste, nonchè nei comuni ad alta tensione abitativa con essi confinanti.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di ulteriormente garantire il contenimento del disagio abitativo relativamente a particolari categorie sociali di conduttori assoggettati a procedure esecutive di rilascio nei comuni capoluogo delle aree metropolitane, nonche' nei comuni ad alta tensione abitativa con essi confinanti; 
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 17 ottobre 2008; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri della giustizia e dell'economia e delle finanze;
Emana
il seguente decreto-legge:

Art. 1.
1. Al fine di ridurre il disagio abitativo e di favorire il passaggio da casa a casa per le particolari categorie sociali individuate dall'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9, in attesa della realizzazione delle misure e degli interventi previsti dal Piano nazionale di edilizia abitativa di cui all'articolo 11 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio per finita locazione degli immobili adibiti ad uso abitativo, gia' sospesa fino al 15 ottobre 2008 ai sensi dell'articolo 22-ter del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, e' ulteriormente differita al 30 giugno 2009, limitatamente ai comuni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 27 maggio 2005, n. 86, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 luglio 2005, n. 148.

2. Fino alla scadenza del termine di cui al comma 1 trovano applicazione le disposizioni dell'articolo 1, commi 2, 4, 5 e 6, della legge 8 febbraio 2007, n. 9, nonche' i benefici fiscali di cui all'articolo 2 della medesima legge n. 9 del 2007.

3. Alle minori entrate derivanti dall'attuazione del presente articolo, valutate in 2,29 milioni di euro per l'anno 2009 e in 4,54 milioni di euro per l'anno 2010, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica.

4. Il Ministro dell'economia e delle finanze provvede al monitoraggio degli oneri di cui al presente articolo, anche ai fini dell'adozione dei provvedimenti correttivi di cui all'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 2.
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
 

Manlio

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Situazione abitativa a Cagliari e provincia.

La Provincia di Cagliari vive un momento di grande crisi dell’abitare, attenuata
solamente in parte da alcuni dei pur positivi interventi e misure atti a arginare questo
problema. In particolare.
Per quanto riguarda l’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) lo stato di crisi
dovuto alla carenza di alloggi è evidenziato da alcuni semplici ma significativi dati.
Basti pensare che nel 2004 a Cagliari le domande per alloggi privi degli standard
abitativi (case parcheggio) erano circa 1050. Nel 2003 le domande per l’assegnazione
di un alloggio di ERP erano circa 2000 e nell’ultimo bando del 2006 (relativo agli
alloggi in costruzione grazie agli stanziamenti previsti dalla legge 21/2000
denominata “20.000 alloggi in affitto”) le domande sono state circa 1230 per soli 59
alloggi disponibili. In provincia le cose non migliorano poi tanto: a Selargius le
domande per 10 alloggi sono ben 100.
Note positive sembrano giungere dalla nuova finanziaria regionale che prevede
diversi stanziamenti destinati alla riqualificazione urbana ed alla costruzione di
alloggi di ERP. Nel dettaglio:
· Stanziamento di 65 milioni per l’ERP (per il triennio 2006/08).
· Stanziamento di 23 milioni per la riqualificazione di aree urbane relativa ai
Contratti di Quartiere II per Cagliari (Sant’Elia e Mulinu Becciu) e Selargius.
· Stanziamento di 33 milioni per la riqualificazione del quartiere Sant’Elia, più
13 milioni per la manutenzione degli alloggi e 3 milioni per la recinzione dei
palazzi Bodano, Gariazzo e gli “anelli”. Ulteriori 7 milioni dal Comune per la
costruzione del porticciolo turistico.
La nuova stesura di una legge Regionale sull’ERP (prevista per la metà di aprile di
quest’anno), inoltre, ci darà la possibilità di collaborare con l’amministrazione
regionale attraverso la costituzione di una commissione tra Assessorato ai LL. PP. e
sindacati inquilini per completarla con le nostre osservazioni.
Per quanto riguarda l’edilizia privata, il dato sugli sfratti che parla di circa 300
sfratti che ogni anno riguardano la sola Provincia, di cui il 70% avviene per morosità
dell’inquilino, testimonia quali siano le difficoltà delle famiglie nel riuscire a pagare
gli esorbitanti affitti derivati dalla liberalizzazione del mercato, nonostante soltanto
nella città di Cagliari vi siano circa 5.000 immobili sfitti. Le uniche misure attuate per
alleggerire la tensione abitativa in questo settore riguardano il Fondo Sostegno Affitti
(FSA) che negli ultimi due anni (in controtendenza con i precedenti esercizi i quali
non prevedevano stanziamenti regionali) hanno visto stanziamenti per 6 milioni di
euro (2 nel 2005, 4 nel 2006) da parte della Regione. In particolare nel 2006 lo
stanziamento regionale ha permesso l’attivazione di premialità nazionali che hanno
portato ad un totale di fondi disponibili di oltre 9 milioni di euro che ha permesso il
soddisfacimento di circa l’86% delle oltre 2500 domande della sola Provincia
cagliaritana (relative a 59 comuni, tra cui si evidenziano le 573 di Cagliari, le 428 di
Quartu e le 242 di Assemini), contro il 37% di appena 5 anni fa. A Cagliari la
percentuale sale fino al 95% delle domande. Tuttavia il dato evidenzia si un
intervento positivo da parte della Regione Sardegna, ma che risponde ad un
accrescimento della domanda assistenziale sintomo evidente di forte disagio abitativo
e sociale.
In questo campo le iniziative dei privati cercano di dare un po’ di respiro. Il
riferimento è all’iniziativa “Progetto a canoni concordati” promossa
dall’Associazione Piccoli Proprietari Case (APPC) per favorire l’adozione dei
contratti a canone concordato previsti dalla legge 431/98, mettendo sul mercato circa
200 alloggi a canoni sostenibili compresi tra i 160 e i 360 euro per i cittadini con un
reddito non superiore ai 27 mila euro
. Tale iniziativa prevede alcune misure che
richiedono l’intervento pubblico quali l’azzeramento dell’ICI sugli appartamenti in
questione, la copertura di eventuali morosità (fino a tre mesi) e assicurazioni sui
danni da stipulare da parte del Comune. Visto il parere positivo espresso sulla stampa
da parte dell’Assessore al Patrimonio e Alloggi Chessa, si attendono sviluppi positivi.
 

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