Sandro 7942

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Agente Immobiliare
Cari eporediesi (sperando che ce ne siano) ma anche cari torinesi e piemontesi in generale; giovedì 14 maggio si è svolto a Ivrea, presso il centro La Serra, un incontro con una rappresentanza di CasaClima.
Immagino che tutti voi sappiate almeno a grandilinee di cosa si occupa questa società, ma per chi ne fosse totalmente all'oscuro, questo è il loro sito internet su cui troverete ogni informazione: http://www.casaclima.info/index.php?id=3&L=1

Sono intervenuti il direttore Norbert Lantschner e tre rappresentanti della società Archinnova, organizzatrice dell'evento: gli arch. Elena Scaratti e Daniela Demartini e l'arch. eporediese Dario Vineis in qualità di moderatore.

Dopo un'ampia introduzione tremendamente realistica riguardante i consumi delle fonti non rinnovabili, Lantschner ha evidenziato come sia fondamentale rivedere drasticamente il modo attuale di progettare gli edifici. Fino ad oggi le coibentazioni sono state calcolate sulla base del principio "tanto al riscaldamento ci penserà la caldaia", idem dicasi per gli orientamenti delle facciate; soprattutto bisogna puntare su altri materiali costruttivi, pensando già in fase progettuale al futuro smaltimento dell'immobile una volta demolito (lasceremo in eredità ai nostri nipoti un bel cumulo di macerie).
Lantschner invita quindi a puntare su materiali ecocompatibili come legno, sughero, cellulosa sfusa, fibra di vetro e simili per quanto riguarda costruzione e isolamento.

L'arch. Scaratti ha avuto il compito di introdurre con un discorso terra/terra il tema delle coibentazioni, l'importanza del minor consumo energetico che dev'essere predominante rispetto all'utilizzo di altre forme di energia per far fronte al riscaldamento.
In definitiva, meglio concentrarsi prima sulle coibentazioni e poi sulle integrazioni energetiche.

L'arch. Demartini è invece entrata più nel dettaglio, illustrando con esempi pratici cantieri da loro seguiti, mostrando fino a che livello di "pignoleria" si sono spinti per ottenere la totale assenza di ponti termici e il massimo rendimento energetico derivante.
Si sono potute osservare numerose fotografie illustranti nuovi materiali coibentanti applicati sia sul campo delle ristrutturazioni, sia sul campo di nuove costruzioni.

Come conclusione sono stati mostrati in dettaglio le prime tre targhe CasaClima esistenti in Piemonte, nella fattispecie:
1) Spinetta Marengo - 1° targa Cl. A piemontese, palazzina di 12 alloggi
2) Busca - altra targa Cl. A, probabilmente in competizione come miglior Cl.A anno 2009
3) Calamandrana - targa Cl. B, ottenuta solo applicando un involucro coibentante

Da un'analisi dei costi costruttivi a questi illustri signori risulta un +8% rispetto al normale per ottenere una classe A, ed un + 2% per ottenere una classe B :shock: ....

...Così poco??? :?

Non c'è dubbio che questa sia la strada da seguire, non c'è dubbio che CasaClima sia un ente al di sopra delle parti per effettuare la certificazione energetica (hanno un bel vantarsi i costruttori nel dire che vendono una classe A se a certificargliela è il LORO architetto :occhi_al_cielo:)...
... Ma come sapete io sono sempre un maledetto rompiscatole...

L'unica cosa che mi permetto di criticare è il fatto che CasaClima abbia già certificato immobili piemontesi in classi, quando il Piemonte non ha ancora varato la suddivisione definitiva delle classi stesse!
Così facendo contribuiscono ad alimentare la notevole confusione che già abbonda nelle menti dei comuni cittadini, e a spingere i costruttori a fare carte false per illudere i loro acquirenti...

Per cui, ancora una volta, con tutto il rispetto per gli ottimi propositi di CasaClima:

[center:wwurnx9g]IN PIEMONTE NON ESISTONO ANCORA CLASSI ENERGETICHE![/center:wwurnx9g]

Mi aiutate a fare un punto della situazione su quanti immobili vi sono già stati proposti come CLASSE A?
 

pepedomenico

Nuovo Iscritto
Gentile Sandro,

hai ragione: non esiste la suddivisione energetica in classi nè in Piemonte nè nella maggior parte d'Italia.

Lo stato dell'arte in Italia e in Europa
Solo alcune regioni o provincie autonome hanno creato una suddivisione energetica e a dirla tutta ognuna ha un sistema differente rispetto alle altre.
L'Agenzia CasaClima certifica obbligatoriamente gli edifici nella provincia autonoma di Bolzano. http://www.agenziacasaclima.it
La provincia di Trento sta attuando il protocollo americano di certificazione ambientale degli edifici chiamato
LEED.http://www.oecd.org/document/2/0,3343,e ... _1,00.html
Sacert certifica obbligatoriamento gli edifici della regione Lombardia. http://www.sacert.eu/
In Liguria si stà facendo ultimamente qualcosa .
La provincia di Vicenza utilizza il sistema di certificazione Ecodomus.Vi http://www.vienergia.it/
L'Emilia Romagna anche si sta muovendo per conto suo.
Le Marche stanno adottando il protocollo di certificazione ambientale ITACA.
In Piemonte una recente disposizione regionale serviva per la promozione di fonti alternative e dell'efficienza energetica.
Tutti questi particolarismi sono il frutto di una modifica alla Costituzione italiana che istituisce l'energia come materia concorrente tra stato e regioni.

Ma anche in Europa c'è questa differenza di classificazione:
In germania esistono tanti tipi di certificazione (la principale è quella del Dott. Feinst che si chiama Passive House) http://www.passiv.de/
Il sistema Passive House si sta diffondendo in tutta Europa e anche in America.
In svizzera e in Francia stà prendendo piede il sistema di certificazione minergie http://www.minergie.ch/.

Alcuni consigli
Ogni sistema di certificazione ha una sua classificazione. Quello che deve interessare di più al committente o acquirente è quanto pagherà ogni anno per il riscaldamento di quella abitazione.
Il consiglio che mi sento di dare a voi agenti immobiliari è quello di farvi firmare un documento che attesti i massimi consumi (anche orientativi) che quell'edificio dovrà avere; lasciando da parte, in questo momento di caos normativo, il dover capire la differenza tra le differenti classi energetiche dei differenti tipi di certificazione. A questo documento, facoltativo e ceduto a buon cuore del costruttore, si deve aggiungere - OBBLIGATORIAMENTE - l'Attestato di Certificazione Energetica come recita il D.Lgs 192/2005 coordinato con il D.Lgs 311/2006 art.6 comma 1.

In buona sostanza tutti possono definire di classe A i propri immobili ma saranno tali solo se per riscaldarli ci vorranno al massimo 100-200€/anno; per gli edifici di Classe B ci vorranno al massimo 300-400 €/anno.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario conoscere alcuni principi fisici (e come controllarli) che determinano le perdite termiche dell'edificio. E' necessario un progettista qualificato che possa risolvere i problemi termici e garantire i consumi massimi dell'edificio. Solo successivamente entra in gioco la certificazione che deve essere indipendente. Se un edificio è stato edificato male a causa di un progetto sbagliato qualsiasi sistema di certificazione non potrà far altro che prendere atto di quella sconfitta.

Inoltre posso dire che in tutti gli interventi che ho potuto realizzare o sui quali ho fatto consulenza energetica come Consulente Esperto CasaClima e MSc Bauphysik (titoli ottenuti solo dopo il Master CasaClima della durata di 2 anni a Bolzano) gli extracosti - per raggiungere l'alta efficienza energetica - si sono attestati sempre intorno al 2% massimo 5% partendo dai minimi imposti dalla legge.

Al contempo una progettazione sbagliata può far incrementare di circa il 30% i consumi da sostenere per raggiungere la temperatura invernale interna di legge (20°C secondo DM 5 luglio 1975) a fronte della stessa spesa iniziale dovuta alla realizzazione dell'intervento.

Conclusioni
Gli edifici sono e diventeranno sempre più "macchine complesse" che solo una progettazione attenata (ai consumi, ai costi di costruzione, al dettaglio tecnico di cantiere) può garantire a fronte di un costo di progettazione/consulenza di mercato.

Sono a disposizione per eventuali chiarimenti anche per imprese edili di vostra fiducia.
 

Sandro 7942

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Domenico, che dire, grazie per l'intervento! :stretta_di_mano:
Sono solo ancora un po'scettico sull'incremento di costi di costruzione... I materiali descritti nel convegno di Ivrea (validissimi, ecocompatibili ecc...) non mi sembravano proprio a buon mercato... In ogni caso ho sottoposto la questione a imprese di nostra fiducia (restando però nell'ambito "chiacchere da bar"), e devo confermare che hanno più o meno la mia stessa idea.
Il brutto è che questo momento di mercato non consente di vendere la QUALITA', per cui temo che ci vorrà ancora un po' prima che queste costruzioni diventino "la norma"...
Spiego meglio: gli acquirenti vorrebbero sicuramente una casa passiva o che garantisca consumi decimati rispetto alla media... Ma non sono disposti (trad: non possono) affrontare gli oneri maggiori, anche se sicuramente verranno straripagati nel giro di pochi anni! :occhi_al_cielo:
 

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