Susanna Albertini

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Buongiorno a tutti
Stiamo mettendo in vendita una casa nella quale, nel 1998 sono stati iniziati e conclusi alcuni lavori di ristrutturazione (inclusi spostamenti di muri e un nuovo bagno). All'epoca presentammo regolarmente la DIA, ma oggi l'agenzia ci chiede il documento di fine lavori.
Noi non l'abbiamo mai presentato, all'epoca il progettista non mi disse che si doveva richiederlo...
Navigando sul web mi sembra di capire che il documento di fine lavori sia stato introdotto successivamente, oppure ho capito male?

Per quanto riguarda l'accatestamento con la "nuova" disposizione, come posso fare adesso per richiederla, al fine di avere corrispondenza tra lo stato di fatto e le mappe catastali?
Non posso sperare che sia stato fatto in automatico :fico:?

Grazie 1000
Susanna
 

cafelab

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Ciao nell'88 la chiusura lavori nn era obbligatoria; pero' dovevi fare cmq la variazione al catasto. Farla adesso e' possibile paghjerai una piccola multa x il ritardo e sei a posto! Se ti serve il tecnico puoi contattarci in privato. Arch. Fabio Cipriano
 

karpozio

Nuovo Iscritto
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Scusa cafelab, ma di che multa stai parlando???
Solitamente dovrebbe bastare un semplice docfa con causale: variazione disposizione interna.
Nel 1998 già esisteva la chiusura dei lavori, o sbaglio???
 

cafelab

Moderatore
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Che tu sappia le variazioni catastali non si possono fare così a caso?
Dovrebbe essere qualcosa del tipo: "diversa distribuzione degli spazi interni in seguito a comunicazione di inizio lavori #numerodiprotocollo"
No, l'obbligatorietà del fine lavori non c'era prima della Dia.

A pensarci bene, essendo passati 5 anni, la multa per ritardata presentazione del docfa è decaduta, per cui c'è da pagare solo la normale reversale.
 

SALVES

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La comunicazione di fine lavori sia che nel 88 o nel 98 esisteva, o forse si sta confondendo con la conformità a fine lavori?
Mi sembra strano che ad oggi l'Agenti Immobiliari chieda un documento che all'epoca consisteva in una semplice comunicazione del D.L. e proprietario di aver terminato i lavori, in ogni caso si potrebbe chedere al comune copia di tale comunicazione dell'epoca.
Perchè chiedere una documentazione all'epoca inesistente se l'immobile nel 1998 è stato oggetto di ristrutturazione edilizia regolarmente autorizzata o concessa, la stessa pratica è stata regolarmente conclusa con la comunicazione di fine lavori, la variazione catastale presentata a suo tempo?
Per quanto riguarda l'acquisizione della planimetria esistente in catasto basta cheil proprietario si rechi allo stesso ufficio e ne faccia richiesta, poi se la planimetria che viene rilasciata non è conforme allo stato di fatto attuale si deve incaricare un tecnico per la redazione dlla docfa per variazione degli spazi interni.
 

Susanna Albertini

Nuovo Iscritto
grazie per le risposte...
All'epoca fu presentata la Dia (di cui ho copia protocollata), ma non la chiusura dei lavori e nemmeno la variazione al catasto.
Quindi non penso che il catasto possa avere la situazione aggiornata se noi non l'abbiamo comunicata (e non penso che il comune abbia trasmesso le piantine del nuovo stato di fatto al catasto). Però, a quanto ho capito, con la nuova normativa, l'atto di ventita è nullo se non c'è conformità tra lo stato di fatto e la planimetria depositata all'agenzia del territorio.

Ora il problema nasce dal fatto che presentando oggi una fine lavori dichiarando che si sono effettivamente conclusi nel 1998 (ho scaritato il modulo dal comune di roma), bisogna dichiarare protocollo e data di avvenuta variazione al catasto. Qui potrebbero farmi una multa di 516 euro, se ho capito bene.

Ma mi dite che la variazione di disposizione interna fatta con DOCFA non si può fare se non si allega il fine lavori, corretto? Oppure basta solo la Dia protocollata?

Ultima cosa e poi non vi rompo più ;)
I tempi tra fine lavori e variazione al catasto quanto ci dovremmo mettere?
Le planimetrie esatte le ho già (quelle allegate alla DIA) e i lavori sono conformi. A quanto ho capito dal DOCFA, bisogna solo aggiungere l'orientamento (nord/ovest) e la scala (1:100) nella piantina da inviare al catasto.

grazie ancora!
Susanna
 

ssimone75

Membro Attivo
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quoto Salves...

secondo me la fine lavori doveva essere presentata, all'epoca non si presentava la scheda tecnica con allegata la variazione catastale.
Quindi, oggi: fine lavori + aggiornamento catastale
Il tutto sempre che i lavori effettuati all'epoca corrispondano a quelli previsti dalla Dia (stato attuale=stato legittimato)...
altrimenti bisogna mettere a posto (pratica edilizia):shock:
 

Susanna Albertini

Nuovo Iscritto
no no, è tutto conforme al centimetro...

petr quanto posso aver capito io, si doveva presentare la fine lavori , ma non sembra ci fosse un termine (che poi è stato introdotto successivamente).

grazie 1000!
susanna
 

karpozio

Nuovo Iscritto
Professionista
ALLa variazione docfa degli spazi interni non deve essere allegata nessuna chiusura dei lavori. nella compilazione sarà richiesta la data di fine lavori e basta, e si può tranquillamente datarla 1998 senza alcun problema.
il docfa prevede una planimetria 1 a 200, con l'orientamento e i confini.
Cmq è possibile scaricare i file DXF dal sito dell'agenzia del territorio all'interno del quale troverai un riquadro dove disegnare la planimetria.
 

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