Da prima di Natale "siamo a dietro" a chiudere la trattativa per la compravendita di un attico di nuova costruzione (l'ultimo pezzo rimasto in quel contesto) tra una famiglia borghese, parte acquirente e un costruttore blasonato locale nelle vesti di parte venditrice.
La proposta di acquisto è stata formulata appunto prima di Natale.
Ci si è accordati sul corrispettivo/prezzo, lasciando tuttavia sospesa la chiusura della pratica, per via del fatto che il tre locali usato della famiglia, non aveva ancora trovato un acquirente.
In questo intervallo di tempo si è posto in vendita questo immobile.
Senza scomodare i fuochi d'artificio, questo "usato" ha riscontrato un discreto successo, se facciamo riferimento alle sole visite.
Tuttavia mai un interessamento concreto fino a due settimane orsono.
In questo lasso di tempo, "trovandoci coi numeri vicini" , ma non perfetti, ho tentato a più riprese di far "ritirare" l'usato dal costruttore, chiudendo così la pratica e (sopratutto) richiedere le mediazioni per l'agenzia.
Come pure frattanto ciascuna delle parti ha provato a "limare" le mediazioni spettanti all'agenzia, per andare a perfezionare quei numeri, di cui facevo riferimento prima, per poter convergere al preliminare.
In questi mesi le due parti non si trovavano in accordo per una differenza di poche migliaia di euro.
Premetto che, considerando il prezzo dell'immobile, nessuna delle parti avrebbe potuto rischiare di non arrivare a fine mese, per via di questa differenza.
Quindi non si comprendeva perchè avrebbe dovuto essere l'agenzia a "caricarsi" questa differenza..
Il lavoro è stato fatto egregiamente e diversi incontri appuntamenti e colloqui si sono resi necessari e per questa e per quella parte per la definizione del tutto.
Come anticipato sopra, un paio di settimane fà la svolta.
Quindi la famiglia borghese ritorna sabato ultimo scorso (per la 4°volta) a rivedere l'immobile.
In questa sede, il costruttore mio amico, mi sussurra all'orecchio di badare al bambino...
- uno spaccamaroni allucinante, figlio unico, vestito tutto griffato da capo a piedi, con un nome diciamo così.. aristocratico, di seguito userò un nome di fantasia per ragioni che si possono immaginare-
...mentre il costruttore coi genitori, svolge le ultime formalità relative alle finiture; L'appartamento è su due livelli, io annuisco e loro si avviano.
"Allora Carlo Alberto.....???
Andiamo a vedere la tua cameretta nuova...??" Lo imbecco accompagnandolo con sorriso cordiale.
Quando varca la soglia della cameretta, guarda gli spazi quasi schifato e deluso.
"Ma come è piccola questa camera" risponde.
Io accosto un'attimo la porta e ribatto:
" A Carlo Albè... e non ti ci mettere pure tu...
Da Natale è la quarta volta che la vedi stà cameretta e non hai mai detto niente del genere, adesso è piccola..??!!
..e poi guarda che ormai la mamma l'ha già comprata la casa...!!"
La proposta di acquisto è stata formulata appunto prima di Natale.
Ci si è accordati sul corrispettivo/prezzo, lasciando tuttavia sospesa la chiusura della pratica, per via del fatto che il tre locali usato della famiglia, non aveva ancora trovato un acquirente.
In questo intervallo di tempo si è posto in vendita questo immobile.
Senza scomodare i fuochi d'artificio, questo "usato" ha riscontrato un discreto successo, se facciamo riferimento alle sole visite.
Tuttavia mai un interessamento concreto fino a due settimane orsono.
In questo lasso di tempo, "trovandoci coi numeri vicini" , ma non perfetti, ho tentato a più riprese di far "ritirare" l'usato dal costruttore, chiudendo così la pratica e (sopratutto) richiedere le mediazioni per l'agenzia.
Come pure frattanto ciascuna delle parti ha provato a "limare" le mediazioni spettanti all'agenzia, per andare a perfezionare quei numeri, di cui facevo riferimento prima, per poter convergere al preliminare.
In questi mesi le due parti non si trovavano in accordo per una differenza di poche migliaia di euro.
Premetto che, considerando il prezzo dell'immobile, nessuna delle parti avrebbe potuto rischiare di non arrivare a fine mese, per via di questa differenza.
Quindi non si comprendeva perchè avrebbe dovuto essere l'agenzia a "caricarsi" questa differenza..
Il lavoro è stato fatto egregiamente e diversi incontri appuntamenti e colloqui si sono resi necessari e per questa e per quella parte per la definizione del tutto.
Come anticipato sopra, un paio di settimane fà la svolta.
Quindi la famiglia borghese ritorna sabato ultimo scorso (per la 4°volta) a rivedere l'immobile.
In questa sede, il costruttore mio amico, mi sussurra all'orecchio di badare al bambino...
- uno spaccamaroni allucinante, figlio unico, vestito tutto griffato da capo a piedi, con un nome diciamo così.. aristocratico, di seguito userò un nome di fantasia per ragioni che si possono immaginare-
...mentre il costruttore coi genitori, svolge le ultime formalità relative alle finiture; L'appartamento è su due livelli, io annuisco e loro si avviano.
"Allora Carlo Alberto.....???
Andiamo a vedere la tua cameretta nuova...??" Lo imbecco accompagnandolo con sorriso cordiale.
Quando varca la soglia della cameretta, guarda gli spazi quasi schifato e deluso.
"Ma come è piccola questa camera" risponde.
Io accosto un'attimo la porta e ribatto:
" A Carlo Albè... e non ti ci mettere pure tu...
Da Natale è la quarta volta che la vedi stà cameretta e non hai mai detto niente del genere, adesso è piccola..??!!
..e poi guarda che ormai la mamma l'ha già comprata la casa...!!"
