Oggi Sabina Ciuffini compie sessant’anni.
La valletta di Mike Buongiorno, presente al suo fianco a Rischiatutto dal 1970 al 1974, la prima valletta della televisione italiana dotata di parola, la studentessa di filosofia nipote di Guglielmo Giannini, scrittore, drammaturgo fondatore nel 1945 del partito politico dell’ Uomo Qualunque, la prima assistente di studio che aveva avuto il permesso di sfoggiare la minigonna, è oggi una splendida donna matura.
Chi la ricorda, come la ricordate?
Io, da piccolo, me ricordo come una fata, una donna bellissima ma dal fascino tranquillo, non esibito, un angioletto che tutti a avremmo potuto conoscere, che tutti avremmo potuto amare…
Era la femminilità senza patemi, la dolcezza naturale, una bambola cosparsa di borotalco.
La delicatezza dei tratti del suo viso la facevano sembrare uscita dalla matita di un disegnatore, pareva un personaggio fantastico di un cartone animato. Assomigliava ad una Cappuccetto Rosso che portava il cestino del pranzo alla nonna, ad una Mary Poppins mediterranea.
Che gentilezza, che garbo, la Sabina rispetto allo riprovazione e al biasimo che provocano le bambole gonfiate, sfigurate e siliconate, le donne ridotte a “carne da macello”, della tv di oggi.
Io Sabina Ciuffini la vedo, nella memoria, nel ricordo, come un potente antidoto al veleno della televisione matrigna ed implacabile di questi tempi.
Voi, agenti immobiliari di una certa età, cosa ne pensate?
La valletta di Mike Buongiorno, presente al suo fianco a Rischiatutto dal 1970 al 1974, la prima valletta della televisione italiana dotata di parola, la studentessa di filosofia nipote di Guglielmo Giannini, scrittore, drammaturgo fondatore nel 1945 del partito politico dell’ Uomo Qualunque, la prima assistente di studio che aveva avuto il permesso di sfoggiare la minigonna, è oggi una splendida donna matura.
Chi la ricorda, come la ricordate?
Io, da piccolo, me ricordo come una fata, una donna bellissima ma dal fascino tranquillo, non esibito, un angioletto che tutti a avremmo potuto conoscere, che tutti avremmo potuto amare…
Era la femminilità senza patemi, la dolcezza naturale, una bambola cosparsa di borotalco.
La delicatezza dei tratti del suo viso la facevano sembrare uscita dalla matita di un disegnatore, pareva un personaggio fantastico di un cartone animato. Assomigliava ad una Cappuccetto Rosso che portava il cestino del pranzo alla nonna, ad una Mary Poppins mediterranea.
Che gentilezza, che garbo, la Sabina rispetto allo riprovazione e al biasimo che provocano le bambole gonfiate, sfigurate e siliconate, le donne ridotte a “carne da macello”, della tv di oggi.
Io Sabina Ciuffini la vedo, nella memoria, nel ricordo, come un potente antidoto al veleno della televisione matrigna ed implacabile di questi tempi.
Voi, agenti immobiliari di una certa età, cosa ne pensate?