Loris105

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Salve a tutti, sono in procinto di presentare un'offerta per un immobile all'asta. Dalla perizia del CTU (risalente al 2018), si evince chiaramente che l'appartamento di per sè corrisponde pienamente ai valori e alla planimetria catastale, ma per quanto riguarda il fabbricato nel quale è situato l'appartamento sono risultate modifiche sostanziali, rispetto al progetto iniziale, alla sagoma, ai volumi e alle superfici.

Dunque per questi motivi (credo) per il fabbricato di cui è parte l'immobile che mi interessa non risulta essere stata rilasciata certificazione di agibilità.

Tali abusi, leggo sempre nella perizia, possono essere sanati in quanto si tratta di una costruzione precedente al 2003. E dice anche che i costi da sostenere per l'aggiudicatario possono essere quantificati in 12.000€ circa.

Ora le mie domande sono:
1) E' vero che la condizione di "non agibilità", soprattutto in alcune zone di Italia (sono in Campania), è molto diffusa? Non vorrei lasciarmi sfuggire questo appartamento per poi scoprire che anche tutti gli altri che sto considerando, ma per i quali non sono arrivato a questo livello di verifica documentale, hanno lo stesso difetto.
2) Se non volessi o non riuscissi a portare a buon fine la sanatoria, cosa rischio dal punto amministrativo ad abitare un immobile senza certificato di agibilità?
3) Dovrò effettuare lavori di ristrutturazione, in che modo la mancanza del certificato può essere un problema? Ad esempio per accedere a bonus ristrutturazione...

Insomma, come devo considerare questa mancanza nel quadro complessivo?
Grazie a chiunque potrà e vorrà intervenire!
 
Direi che molto complesso rispondere, e se non riuscissi a sanare tutto ? te lo scordi di ristrutturare. Fai visionare il tutto a tecnico competente che magari si interfaccia anche con il redattore della perizia del tribunale.

Salve a tutti, sono in procinto di presentare un'offerta per un immobile all'asta. Dalla perizia del CTU (risalente al 2018), si evince chiaramente che l'appartamento di per sè corrisponde pienamente ai valori e alla planimetria catastale, ma per quanto riguarda il fabbricato nel quale è situato l'appartamento sono risultate modifiche sostanziali, rispetto al progetto iniziale, alla sagoma, ai volumi e alle superfici.

Dunque per questi motivi (credo) per il fabbricato di cui è parte l'immobile che mi interessa non risulta essere stata rilasciata certificazione di agibilità.

Tali abusi, leggo sempre nella perizia, possono essere sanati in quanto si tratta di una costruzione precedente al 2003. E dice anche che i costi da sostenere per l'aggiudicatario possono essere quantificati in 12.000€ circa.

Ora le mie domande sono:
1) E' vero che la condizione di "non agibilità", soprattutto in alcune zone di Italia (sono in Campania), è molto diffusa? Non vorrei lasciarmi sfuggire questo appartamento per poi scoprire che anche tutti gli altri che sto considerando, ma per i quali non sono arrivato a questo livello di verifica documentale, hanno lo stesso difetto.
2) Se non volessi o non riuscissi a portare a buon fine la sanatoria, cosa rischio dal punto amministrativo ad abitare un immobile senza certificato di agibilità?
3) Dovrò effettuare lavori di ristrutturazione, in che modo la mancanza del certificato può essere un problema? Ad esempio per accedere a bonus ristrutturazione...

Insomma, come devo considerare questa mancanza nel quadro complessivo?
Grazie a ch
Direi che in un contesto tanto articolati sia opportuno farsi assistere da un professionista tecnico

unque potrà e vorrà interven
 
Ringrazio entrambi del parere. Diciamo che la questione sì è risolta da sola in quanto è stata la banca stessa che, seppur in via ufficiosa, mi ha fatto capire che con questo profilo l'immobile non mi sarebbe stato mutuato. Devo dire mi ha un po' sorpreso questa posizione. L'avvocato che segue l'asta mi aveva dipinto la problematica della non-agibilità quasi come una formalità a cui nessuno avrebbe dato peso, essendo una condizione in cui si trova il 90% delle case nella nostra zona...
 
Ringrazio entrambi del parere. Diciamo che la questione sì è risolta da sola in quanto è stata la banca stessa che, seppur in via ufficiosa, mi ha fatto capire che con questo profilo l'immobile non mi sarebbe stato mutuato. Devo dire mi ha un po' sorpreso questa posizione. L'avvocato che segue l'asta mi aveva dipinto la problematica della non-agibilità quasi come una formalità a cui nessuno avrebbe dato peso, essendo una condizione in cui si trova il 90% delle case nella nostra zona...
Infatti il problema non è la mancanza di agibilità, ma tutte le difformità presenti, probabilmente non sanabili, o comunque di difficile risoluzione.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Indietro
Top