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Buongiorno,

Ho acquistato un immobile che è stato soggetto a frazionamento, una parte l'ho acquista io l'altra quello che è diventato il mio vicino. La parte venditrice non ha provveduto a rendere indipendenti le utenze di gas e luce (l'acqua è tutt'ora condivisa con il mio vicino).

Ovviamente non poteva essere abitabile senza e abbiamo provveduto noi, di tasca nostra.

Mi è venuto il dubbio che questa cosa non fosse regolare e, leggendo qua e là, pare che dovessero essere a carico della parte venditrice che è "tenuta a creare due abitazioni indipendenti a sue spese", e che rientra negli obblighi in fase di frazionamento a scopo vendita.
Anche i consulenti di AltroConsumo mi hanno detto di procedere all'invio della raccomandata alla parte venditrice per procedere al rimborso (nel caso del gas e luce) e alla regolarizzazione (rendendo indipendenti le abitazioni mia e del mio vicino) dell'impianto idrico.

ho controllato nell'atto di compravendita e non si fa nessun riferimento a dover sostenere questi oneri in autonomia, l'unico passaggio relativo a qualcosa di assimilabile lo riporto a seguire:

"La parte venditrice si assume tutte le responsabilità che
dovessero evidenziarsi in relazione alla normativa edilizia e
si impegna a tenere sollevata la parte acquirente da qualsiasi
onere e spesa derivanti da eventuali inosservanze della detta
normativa, anche se ad oggi sconosciute, purchè poste in essere
effettivamente entro la data odierna."

Qualcuno saprebbe consigliarmi sul da farsi? Se procedere con la raccomandata alla parte venditrice per chiedere rimborsi per gas e lucee l'immediata suddivisione dell'impianto idrico in due utenze indipendenti?

Ringrazio in anticipo per il vostro riscontro
Marco
 
Qualcuno saprebbe consigliarmi sul da farsi?
Io gli manderei una Raccomandata RR con la richiesta di rimborso della spesa sostenuta, riservandomi di adire vie legali.
Un "manufatto" adibito ad civile abitazione in definitiva una unità immobiliare, deve avere tutto, anche il contatore acqua per ogni singola unita abitativa.
Da moltissimi anni che le nuove unità abitative messe in vendita devono avere tutto già installato (Gas, Enel e contatore acqua) il proprietario dovrà solo attivare le relative utenze e secondo me questo vale anche per gli immobili che sono stati frazionati.
 
Buongiorno,

Ho acquistato un immobile che è stato soggetto a frazionamento, una parte l'ho acquista io l'altra quello che è diventato il mio vicino. La parte venditrice non ha provveduto a rendere indipendenti le utenze di gas e luce (l'acqua è tutt'ora condivisa con il mio vicino).

Ovviamente non poteva essere abitabile senza e abbiamo provveduto noi, di tasca nostra.

Mi è venuto il dubbio che questa cosa non fosse regolare e, leggendo qua e là, pare che dovessero essere a carico della parte venditrice che è "tenuta a creare due abitazioni indipendenti a sue spese", e che rientra negli obblighi in fase di frazionamento a scopo vendita.
Anche i consulenti di AltroConsumo mi hanno detto di procedere all'invio della raccomandata alla parte venditrice per procedere al rimborso (nel caso del gas e luce) e alla regolarizzazione (rendendo indipendenti le abitazioni mia e del mio vicino) dell'impianto idrico.

ho controllato nell'atto di compravendita e non si fa nessun riferimento a dover sostenere questi oneri in autonomia, l'unico passaggio relativo a qualcosa di assimilabile lo riporto a seguire:

"La parte venditrice si assume tutte le responsabilità che
dovessero evidenziarsi in relazione alla normativa edilizia e
si impegna a tenere sollevata la parte acquirente da qualsiasi
onere e spesa derivanti da eventuali inosservanze della detta
normativa, anche se ad oggi sconosciute, purchè poste in essere
effettivamente entro la data odierna."

Qualcuno saprebbe consigliarmi sul da farsi? Se procedere con la raccomandata alla parte venditrice per chiedere rimborsi per gas e lucee l'immediata suddivisione dell'impianto idrico in due utenze indipendenti?

Ringrazio in anticipo per il vostro riscontro
Marco

Direi che male hai fatto a non verificare prima che l'immobile avesse le utenze divise.
Direi che tale omissione non rientra nei "vizi occulti" poichè facilmente verificabile (quindi non occultato e non occultabile).
Diciamo quindi che il venditore non si è comportato da "signore" e non è stato chiaro ma furbetto, ma anche tu non hai scherzato!

Il venditore potrebbe benissimo farti presente che le forniture di luce, gas e acqua erano "comuni" con l'altra unità immobiliare e che per ovviare al problema si poteva ragionevolmente procedere in due modi;

1) effettuare le divisioni rendendo totalmente autonome le forniture (come avete poi fatto);

2) installare dei "sottocontatori" divisionali per poter conteggiare gli effettivi costi di una singola unità immobiliare, fermo restando un solo contratto con le aziende fornitrici, intestato ad un solo fruitore.


Io gli manderei una Raccomandata RR con la richiesta di rimborso della spesa sostenuta, riservandomi di adire vie legali.
Un "manufatto" adibito ad civile abitazione in definitiva una unità immobiliare, deve avere tutto, anche il contatore acqua per ogni singola unita abitativa.
Da moltissimi anni che le nuove unità abitative messe in vendita devono avere tutto già installato (Gas, Enel e contatore acqua) il proprietario dovrà solo attivare le relative utenze e secondo me questo vale anche per gli immobili che sono stati frazionati.

Non è esatto.
Le imprese costruttrice "in genere" consegnano con gli allacciamenti alla rete elettrica, gas e acqua già fatti, ma possono (e spesso avviene) pattuire un costo aggiuntivo per detti allacci.
Una cosa è prevedere impianti indipendenti, un'altra è fornire i contatori allacciati.
 

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