nonna papera

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:rabbia:Buonasera a tutti,
vorrei sottoporvi una questione che mi si è presentata nell'ultimo mese.
Nell'anno 2006 ho comprato una porzione di fabbricato,sia al preliminare che al rogito la parte venditrice sotto la propria responsabilità ha dichiarato che l'immobile sia catastalmente che urbanisticamente era conforme ed era stato costruito antecedentemente al 1967 .Su tale immobile è stato anche acceso un contratto di mutuo.
Nel 2007 ho presentato tramite tecnico di fiducia al Comune un progetto per un ampliamento, suddivisione in due appartamenti e la realizzazione di un garage interrato; la concessione è arrivata a fine Ottobre 2009. Per tale concessione mi sono stati richiesti i relativi oneri che sono poi stati rateizzati dietro mia richiesta (con stipula a favore del Comune di relativa polizza fidejussoria). Ho pagato le prime due rate della polizza e poi per problemi personali ho fatto espressa rinuncia con lettera raccomandata della Concessione prima della scadenza della stessa senza svolgere i lavori richiedendo la restituzione degli oneri versati e lo svincolo della polizza. Dopo l'arrivo della mia richiesta di rinuncia, il Comune vede bene di inviarmi una raccomandata dove si richiede l'avvio del procedimento per l’annullamento del Permesso di costruire a causa di "presentazione di documentazione non veritiera" ed in autotutela del Comune stesso così come da art. 7 della Legge 241/90. Ho richiesto spiegazioni verbali riguardo alla questione e mi è stato detto che al Comune non risultano due stanze (bagno e camera) costruite nel 1959 come da permesso originale in loro possesso (e che ho visionato io stessa).
Ora è possibile che venga rilasciata una Concessione e il Comune non controlli la regolarità urbanistica (premetto catatstalmente le due stanze risultano) prima di concedere quest'ultima?di chi è la colpa? Del tecnico che ha redatto il progetto e che dichiarava che l'immobile era urbanisticamente conforme, come da Permesso di costruire del 1959 o del Responsabile del procedimento che non ha "osservato la buona norma nel controllare? nel caso di sanatoria devo essere io a pagarla o mi posso rivalere su chi mi ha venduto l'immobile? Posso nel caso di una sanatoria esosa poter annullare l'atto di compravendita per dichiarazioni mendaci?
Grazie per l'interessamento
 

Architetto

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La situazione esposta non è molto complessa nel suo genere...bisogna fare alcune precisazioni in merito...
A mio parere prima di presentare la richiesta del PdC il suo tecnico di fiducia avrebbe dovuto fare una richiesta agli atti (che in realtà è l'avente titolo a presentarla, ovvero Lei), dove si sarebbeverificata la situazione ultima presentata al comune nella situazione di fatto o ultime pratiche presentate (che per gli effetti edilizi-urbanistici) sono le situazioni che hanno validità assoluta...se questo è stato verificato, non capisco perché nessuno si sia accorto di tale difformità oppure non risultava nella documentazione....:confuso:
Per quanto riguarda la scheda catastale, questa non ha valore probatorio, perchè la documentazione presentata a suo tempo può risultare veritiera, ma nel tempo possono essere state effettuate modifiche interne e modificate catastalmente, ma non denunciate in comune..(può capitare)...:confuso: ...
La questione posta dal comune, dovrebbe rientrare nei casi previsti dall'art. 10 bis della L. 241/90 integrato dall'art. 6 della L. 15/05, e pertanto necessita dimostrare che dal 2006 (atto di acquisto) ad oggi nulla è cambiato all'interno degli ambienti...
A questo punto, necessita verificare se all'atto dell'acquisto è stato consegnato il certificato di agibilità dei locali e se realmente prima dell'acquisto sono stati effettuati lavori di modifica dalla data di costruzione...
Se queste sono dimostrabili e risulta una difformità tale da rendere nullo il certificato di abitabilità (ora agibilità) ai sensi dell'art. 24 del DPR 380/01 e smi, nonchè della Sentenza della Cassazione 7681/99, l'atto risulta nullo...e diventa chiaro che l'intervento di un legale di fiducia sia necessario...:occhi_al_cielo:
spero di essere stato d'aiuto...:)
 

nonna papera

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Buongiorno Architetto
inanzitutto grazie per la risposta; in fase di progetto il tecnico che ha redatto la pratica ha dichiarato che dal 1959 ad oggi non sono stati fatti altri lavori sull'immobile sennò quelli di ampliamento risultanti dal Permesso di costruire presententato nel 1959 e protocollato dal Comune e agli atti (e questa è la situazione veritiera!) e quindi presente nella pratica in mano al Comune; per quanto riguarda il Catasto, non sono state presentate modifiche interne e la situazione è quella di fatto sulla quale è stato redatto il progetto e rilasciata in seguito la Concessione (la informo che l'immobile in oggetto è sottoposto a svariati vincoli, paseaggistico, idrogeologico, sismico e che il Responsabile del Comune che ha redatto la pratica è venuto svariate volte a prendere visione e fare i dovuti rilievi).
Per quanto riguarda l'atto d'acquisto mi informerò perchè non ho i documenti che cita; solo sull'atto il notaio ha dichiarato l'agibilità dell'immobile.
Sono sicura al 100% che dal 1959 ad oggi non sono stati fatti altri lavori, tranne cambiare i pavimenti in una stanza fatti da mio marito!!!
comunque nel caso che si arrivasse alla richiesta di una sanatoria, mi posso rivalere sui vecchi proprietari che mi hanno venduto l'immobile???
Grazie
 

Architetto

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Sono sicura al 100% che dal 1959 ad oggi non sono stati fatti altri lavori, tranne cambiare i pavimenti in una stanza fatti da mio marito!!! comunque nel caso che si arrivasse alla richiesta di una sanatoria, mi posso rivalere sui vecchi proprietari che mi hanno venduto l'immobile???

Il fatto che è sicura che dal 1959 ad oggi non siano stati fatti lavori, se lo ha acquistato nel 2006, come fà ad essere così certa?...non è possibile che i vecchi proprietari o chi o sa...abbiano fatto le opere e mai dichiarate???...e se è vero che la scheda catastale risale alla data di costruzione e si trova come realmente sono i locali oggi, non le fa pensare che le modifiche possano risalire al 1959 dal costruttore che ha apportato varianti e non dichiarate nella chiusura dei lavori???ùSe vero quanto ipotizzo, allora sarà difficile richiedere danni all'ex proprietario, altrimenti se le opere sono state fatte da loro...beh, penso che dopo quasi 5 anni sia un po dura, ma può tentare....non sono certo...ma come si dice tentare non nuoce...:)
Una cosa da quanto ho capito mi sembra quasi certa che la mia ipotesi sia l'unica cosa credibile, da come me lo ha descritto... ovvero che le opere risalgono alla data di costruzione e non dichiarate in fase di chiusura lavori...ed allora la richiesta danni a chi??? al costruttore dopo 50 anni???:occhi_al_cielo:
spero essere stato d'aiuto...:)
 

nonna papera

Nuovo Iscritto
Professionista
Buonasera Architetto,
premetto che ancora non ho una motivazione valida e scritta da parte de Comune sull'annullamento del Permesso a costruire, da quello farfugliato al Comune non risulterebbero le due stanze (una camera ed il BAGNO) per i quali è stato richiesto il famoso permesso del 1959 ai loro atti; quando ho acquistato l'immobile (che era derivato da una successione), questo si trovava nello stato di fatto di come era stato accatastato e di come risultava al Comune da 50 anni a questa parte (sia io che la vecchia proprietaria abbiamo pagato l'ICI per 120 mq e 7 vani!!!!!), inoltre com'è possibile che per 50 anni nessuno si è accorto di questa situazione?????:shock:
 

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