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Buongiorno a tutti voi,
inizio il mio messaggio premettendo che sto acquistando un piccolo immobile a Roma e di conseguenza ho richiesto l'intervento di un istituto di credito per l'erogazione di un mutuo. Fin qui tutto ok, ma al momento della ricerca della documentazione anagrafica ( certificato di residenza e stato civile) mi sono reso conto che la mia posizione angrafica risulta ancora in bilico tra due Comuni. Sono in possesso del "tagliandino" che mi è stato rilasciato al momento della richiesta presso il Municipio ma non credo che basterà alla banca quale titolo equipollente. Tra l'altro, i vigili urbani, qualche mese fa, hanno accertato la cosa asserendo la veridicità del cambiamento. Insomma allo stato attuale mi trovo non ancora residente dove effettivamente vivo ed ancora residente presso un Comune della provincia dove non vivo più. Ora la banca mi chiede il certificato di residenza e quello di stato civile ma se lo facessi dove vivo non mi verrebbe rilasciato in quanto la mia posizione è ancora in bilico mentre se lo richiedessi dove risulto ancora residente produrrei un falso ( o almeno è quello che mi ha detto quello del Comune dove sono in bilico) in quanto una volta accertata la residenza, tale status farà data dal momento della prima richiesta. Non so cosa fare e non saprei come ovviare a tale problema nei confornti della banca erogatrice del mutuo.
Esiste un modo per uscire dal caos burocratico e non rischiare di farmi rigettare il mutuo?
Grazie in anticipo per le risposte.
 
TU devi segnalare e fornire la tua attuale residenza...quindi se all'anagrafe risulti ancora in capo al vecchio comune devi fornire quella, visto che non puoi risiedere in due comuni contemporaneamente...eventualmente nella domanda segnala l'attuale ma come domicilio;)
 
In effetti sarebbe la cosa più semplice, ma il funzionario del Comune (di ROMA) dove ancora non risulto residente mi ha consigliato di non farmi rilasciare alcuna documentazione da parte di altro Comune in quanto al momento della trascrizione della residenza risulterò residente presso il Comune di Roma a far data dalla richiesta del cambio anagrafico che risale a diversi mesi fa. Quindi dichiarare di risiedere in altro Comune, sempre secondo il funzionario dal Comune equivale ad un falso commettendo un reato...
 
palle...tu ora risiedi al vecchio comune ...infatti se vai all'anagrafe di quello nuovo non sanno che sei...viceversa in quello vecchio si.
Se per assurdo dovessi rogitare oggi..alla domanda residenza da partedel notaio, lui scriverebbe l'attuale residenza e non quella dove hai fatto domanda.
 
Quoto Andrea, inoltre nulla mi vita di cambiare la redinza domani; quindi ad oggi produrrai la documentazione attestante la residenza e poi la aggiornerai una volta cambiata.
 
Grazie per il consiglio, in effetti il discorso non fa una piega, l'unica cosa che potrebbe farmi inciampare è che sul compromesso ( che dovrò presentare alla banca ) risulta che sono residente a Roma pur non essendolo ancora. Forse mi faccio troppi problemi però mi scoccierebbe farmi rigettare un mutuo per queste lungaggini burocratiche non dipendenti da me.
 
Purtoppo ho fatto la cavolata di dare la "futura" residenza al momento del compromesso in quanto convinto dell'avvenuto passaggio anagrafico...La banca non ha ancora nessun documento e non so se andrà a spulciare nel compromesso la mia residenza a fronte di un certificato di residenza in originale. :?
 

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