sole2007

Membro Attivo
Agente Immobiliare
E' vero che l'agenzia delle entrate comunque chiederà i soldi al venditore ma per tutelare il suo credito iscriverà ipoteca sul bene. Se l'acquirente volesse rivendere dovrà per forza pagare , con diritto a tutte le azioni di rivalsa e risarcimento che volete , ma rimane sempre "fregato"!!!!!!
E' ingiusto che si debba essere "responsabili" per le imposte di un terzo .
 

muretto

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Metti caso che la vendita è di 100000€ e il notaio ti chiede di versare 10000€ cautelativi come si comporta il venditore?

Secondo me non ti vende più la casa o la fa vendere a un'altra agenzia che non gliene frega niente di quello che uno fa dopo coi suoi soldi...

Fai te causa di rivalsa al venditore, mi sembra che non comporti la condizione sospensiva in agenzia delle entrate oltretutto questa vicenda... quindi paghi e poi "cerchi" di farti rivalsa...

Ribadisco che non è giusto pagare per altri... Prima o poi questo lavorerà o acquisterà altri beni comunque... E allora è giusto che paghi anche per quello che non ha pagato prima!
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Non concordo scusate, proprio in qeusto periodo di forte crisi, avete idea di quanta gente vende per salvarsi dai debiti?

Un notaio che stipula 200 atti al mese pari a poco piu di 2000 atti l'anno secondo voi non incappa in un venditore che non riacquisterà un bel nulla dopo aver venduto?

Perchè per le banche siamo numeri e anche per i notaio siamo tutti uguali?

Provate a immdesimervi nelle banche e nei notai, non ditemi che non avete mai parlato con BRoker finanziari o notai che non vi abbiano raccontato situazioni assurde e intricate!

Forse perchè a voi non è mai successo, ma quando ti succede poi cerchi di tutelarti alla fonte non aspettare l'evento nefasto che poi ti fa correre e magari non c'entri nulla ma ti trovi lettere di avvocati che ti minacciano di corresponsabilità con il notaio.

Ribadisco pure io non c'è una legge ma nessuna vieta di tutelarsi alla base.

Vedete è sintomatico osservare come ognuno di noi lavora e affronta le varie situazioni in base all'esperineza fatta, io mi sono sempre adoperato per evitare i problemi e non affrontarli quando arrivano meno scocciature e piu salute, ovvio che se il venditore non ha riacquistato nulla lo avviso subito e non al momento del rogito.
 

sole2007

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Roby, sono perfettamente daccordo. Meglio prevenire che curare.
Il mio problema è che avendoci comunque pensato e cercato di evitare problemi chiedendo garanzie, il venditore che deve pure pagare la plusvalenza non ne vuole sentir parlare di somme a deposito!!!!!! A maggior ragione perchè non è obbligato.
Certo è vero che come mi ha detto un altro notaio , si tratta di evento futuro ed incerto, ma non esiste mica nessuna legge che obbliga il venditore a riacquistare!!!!
Ed è anche vero che potrebbe andare tutto bene e il problema non sussistere...........
Ma per evitare problemi dovrebbe essere prevista una norma che obblighi i venditori a tale deposito e non prevedere privilegi speciali dello stato nel caso che non paghino.....


:disappunto:
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Che ci vuoi fare se non vuole lasciare nulla in deposito non è obbligato.........indi non puoi far nulla.

Sappiamo che son tante le cose ingiuste, se poi sono a favore delle vaire amministrazioni figuriamoci.

Benedetta Italia!!!!! :disappunto: :disappunto: :disappunto:
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Ragazzi, ma siamo SICURI SICURI? :?
Mi sembra che al corso per AI me l'abbiano raccontata diversamente e ciò che, a meno di esplicita rinuncia dell'acquirente, il notaio sia OBBLIGATO a richiedere al venditore il deposito relativo alle agevolazioni fiscali che potrebbero decadere, ed il venditore sia OBBLIGATO ad adempiere.
.. del resto mi sembra strano che il nostro amato socio al 51% (lo Stato) corra il rischio di perdersi qualcosa per strada! :triste:

;)
 

sole2007

Membro Attivo
Agente Immobiliare
I notai da me interpellati sono stati tutti concordi nel dire che non c'è obbligo per il venditore.
Poi hanno avuto risposte diverse sulla procedura da seguire......
 

muretto

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Cioè sole? Che si può dire di più su questa tematica? Che procedure seguono?

Se puoi rispondere grazie...

E' bello confrontarsi con chi magari ha piu esperienza...
 

sole2007

Membro Attivo
Agente Immobiliare
size=85]Siamo andati dalle più assurde ad invece soluzioni più sensate:soluzione assurda : denaro depositato in cassetta di sicurezza con la chiave consegnata ad entarambe le parti . Dico io, che razza di garanzia è questa!!!!!!!oppure denaro depositato con assegno bancario - il cui conto nell'arco di 12 mesi potrebbe essere chiuso - per cui passato un anno senza aver consegnato al notaio un nuovo atto di compravendita il notaio con che cosa paga l'agenzia delle entrate?oppure denaro depositato con assegno oppure libretto al portatore da consegnare all'acquirente trascorsi i dodici mesi per pagare l'agenzia delle entrate!!! Per la cronaca un terzo non si può sostituire nel pagamento di imposte di un altro soggetto....
Soluzioni più sensate : denaro in deposito dal notaio sotto forma di libretto con il quale trascorsi i 12 mesi il notaio va e paga l'agenzia delle entrate, oppure una parte del prezzo convenuto viene trattenuta dall'acquirente che consegna al notaio un proprio assegno o un libretto di deposito con il quale il pubblico ufficiale va e paga nel caso che non si verifichi il riacquisto oppure se si verifica consegna la somma al venditore. Rimane in sospeso solo se la somma matura interessi oppure no . Anche se credo che le parti consezienti nel lasciare il deposito possano autoregolarsi .Spero di essere stata esauriente
.
 

sole2007

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Di seguito riporta la risposta ricevuta da un funzionario della agenzia delle Entrate della mia zona, interpellato in merito alla questione. Spero possa essere utile


In particolare le segnalo l’orientamento dell’Amministrazione Finanziaria, rappresentato nella Ris. Min. n. 251475 del 31/03/1977 secondo cui l’esercizio del privilegio dello Stato in pregiudizio del diritto acquistato dal terzo possessore è consentito.
In sostanza l’acquirente dell’immobile agevolato ben sa di “correre il rischio”, avendo luogo una alienazione che potrebbe provocare la decadenza dall’agevolazione prima casa e dunque dare motivo al Fisco di opporre il privilegio.
Altro è poi stabilire se quest’ultimo acquirente possa invocare la preventiva escussione del debitore principale; tema che non ho approfondito ma che posso risolvere, prima facie, nel senso affermativo.
Altro ancora è poi stabilire se convenga o meno far versare, da chi vende l’immobile agevolato, nelle mani del notaio rogante una somma che serva al pagamento di quanto il Fisco potrebbe pretendere in vista di una futura decadenza dall’agevolazione come oramai prassi diffusa: qui, in mancanza di norma che imponga di adottare un siffatto rimedio, è decisiva la volontà e la forza contrattuale delle parti, che potranno riportare, ad esempio, ogni patto in maniera più o meno approfondita (sulla produttività di interessi ad esempio) in scrittura che accompagni il rogito.
 

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