Graf

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E’ morto Sergio Marchionne, il grande manager abruzzese (quasi mio compaesano) che ha dovuto profondamente cambiare le relazioni industriali in Italia per adattarle ai mutati presupposti economici internazionali imposti dalla globalizzazione. Non ha salvato l’auto italiana - dopo la grave crisi del 2008, l’ Italia è l’unico paese del G7 a perdere l’industria dell’auto – ma ha salvato migliaia di posti di lavoro italiani (oltre che quelli statunitensi della Chrysler). Ha saputo pensare in modo differente e a guardare oltre la punta del suo naso. Credo che la formazione culturale filosofica l’abbia aiutato in questo senso. Non chiare, fino adesso, la tragica dinamica delle cause che hanno portato l’amministratore delegato di FCA alla morte; ma una domanda mi sorge spontanea: ma la malasanità esiste anche in Svizzera? Ora, con il top manager FCA quasi tutto in mano straniera, se fossi un dipendente italiano FCA comincerei a preoccupare….
Sergio, riposa in pace. Una prece.
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
@Graf
Nel suo caso non credo a malasanità, in quanto lui a differenza di tanti poveracci, aveva la possibilità di accedere alle cure migliori del mondo.
Ma invece che la malattia (tumore al polmone?) non abbia ancora terapie efficaci che la tengano sotto controllo.
 

Marco88

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Che dire, un manager straordinario che ha fatto un lavoro incredibile. Ha preso un'azienda in fallimento e l'ha portata ad essere uno dei più importanti gruppi di costruttori. Piccola nota personale, da appassionato di Alfa Romeo, ci ha restituito l'Alfa Romeo, quella vera, e per questo lo ringrazierò per sempre
 

Marco88

Membro Attivo
Agente Immobiliare
No, quello è ciò che sostengono gli "alfisti" talebani :risata:
Poi certamente prima Giulia e Stelvio, la 75 è stata l'ultima Alfa pura al 100%. Ma adesso finalmente si può pensare al presente e ai futuri modelli che arriveranno e che utilizzeranno l'architettura di Giulia/Stelvio
 

Marco88

Membro Attivo
Agente Immobiliare
non direi proprio, Giulia e Stelvio niente hanno a che fare con le tedesche, per fortuna. A livello meccanico siamo su un altro pianeta(trazione posteriore, albero di trasmissione in fibra di carbonio, sospensioni anteriori a quadrilatero, versione Quadrifoglio con 510cv che ha infranto ogni record ecc..). A livello di guida c'è la stessa differenza che esiste tra il giorno e la notte. E per fortuna le vendite danno ragione, lo Stelvio vende a livelli impressionanti, in alcuni mercati viaggia addirittura al doppio rispetto alle concorrenti. Le nuove Alfa sono un concentrato di tutto il meglio della tecnologia italiana, prodotte in Italia, con motori tutti in alluminio e interamente Italiani.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
La tecnologia ce l'hanno anche le auto tedesche e consolidata da molto più tempo. Le italiane che hai nominato tu paradossalmente costano più delle tedesche e infatti non è che se ne vedano tante in giro. Allora se proprio fossi costretto "pistola alla tempia" a comprarmi una berlina o un suv da ultrasessantenne, piuttosto prenderei un BMW serie 3/5, un'Audi A4/A6 o un suv X3 o Q5.
 

Marco88

Membro Attivo
Agente Immobiliare
In realtà costano quanto o meno Delle rivali tedesche. Nessuna concorrente tedesca vanta la meccanica della Giulia/Stelvio, nessuna ha albero di trasmissione in fibra di carbonio, motore interamente in alluminio, sospensioni a quadrilatero, sistema frenante IBS, sterzo diretto sul mercato ecc.. per non parlare del peso contenuto grazie all'utilizzo di alluminio e fibra di carbonio (Stelvio pesa addirittura meno di molte berline), come prestazioni poi non ne parliamo. Stelvio Quadrifoglio ha disintegrato le rivali al nurburgring facendo un tempo clamoroso, Giulia Quadrifoglio non ne parliamo nemmeno. A livello di vendite, piaccia o non piaccia, i numeri parlano chiaro. Stelvio è il suv premium più venduto, addirittura qui da noi vende il doppio delle varie q5 ecc.. Giulia, nonostante è proposta solo in versione berlina, fa ottimi numeri.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Non basta fare i tempi buoni in pista con le versioni di nicchia, ciò che conta è la qualità media. Il trend positivo delle vendite è un fuoco di paglia, tutto da stabilire che regga nel tempo. Poi sono auto in gran parte destinate a flotte aziendali, auto ministeriali o di rappresentanza, polizia/carabinieri o acquistate dalle concessionarie. Inoltre i dati di vendita sono riferiti al mercato italiano, all'estero è tutta un'altra storia e prevalgono nettamente le auto tedesche o giapponesi.
 

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