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Utente Cancellato 72152

Ospite
E nessuno obbliga, in caso di trasferimento in casa di riposo a prendervi anche la residenza, basta il domicilio (credo)

Non c'è alcun obbligo di prendere la residenza nella casa di riposo.
E nemmeno il domicilio, se ci sono familiari a casa che leggono la corrispondenza nella cassetta delle lettere.
Al massimo, s'è un medico di base convenzionato con la residenza protetta, si cambia il medico di base e si sceglie quello convenzionato con la casa di riposo, per avere più veloce accesso alle prescrizioni di farmaci, medicinali, visite ospedaliere convenzionate, e così via.
 

specialist

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Privato Cittadino
Al massimo, s'è un medico di base convenzionato con la residenza protetta, si cambia il medico di base e si sceglie quello convenzionato con la casa di riposo, per avere più veloce accesso alle prescrizioni di farmaci, medicinali, visite ospedaliere convenzionate, e così via
Si revoca il medico di base e sono gli stessi medici della RSA che si sostituiscono al medico di base per le prescrizioni, sempre che la RSA sia convenzionata con il SSN, altrimenti se privata il medico di base viene mantenuto e i parenti devono portare i mecinali prescritti e gli esami richiesti nella struttura.
Intendevo solo dire che se si trasferisce in una casa di riposo non può affittare l'appartamento ..... al fine di finanziare il costo della casa di riposo.
Se la mamma entra in RSA il problema si risolve con la vendita dell'appartamento tramite procura speciale o nel peggiore dei casi in seguito a nomina di un ads. Il ricavato serve per finanziare la retta e se non basta oppure il figlio si oppone alla vendita, questi dovrà comunque provvedere al pagamento della retta in quanto familiare superstite più stretto.
 

matusalemme

Membro Attivo
Privato Cittadino
oltre a tutto quanto è stato già scritto, preciserei meglio (anche se lo spunto era già contenuto in alcuni post precedenti), che il papà - per tutelare al massimo la moglie - può sempre concedere l'usufrutto dell'immobile (od almeno una sua porzione) a quest'ultima

quindi, la moglie potrà usufruire e godere dell'immobile finchè vive ed anche se e quando si dovesse trasferire in casa di riposo, concedendo in locazione a terzi l'immobile per pagarsi la retta

(segue)

e l'usufrutto alla moglie potrà essere concesso sia già fin d'ora (mediante contratto e a fronte di qualche euro: cosa magari complicata) sia - più semplicemente - per il tempo in cui avrà cessato di vivere, scrivendolo sul testamento privato (che, come sappiamo, non abbisogna del notaio)
 

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