slucidi

Membro Ordinario
Secondo una ricerca in USA della Warwick University, essere proprietari di un immobile crea maggiori difficoltà nella ricerca di un lavoro. Infatti, chi è proprietario di un immobile tende a cercare un lavoro nelle vicinanze mentre, chi è in affitto si sposta più volentieri anche per grandi distanze. Inoltre, un'alto tasso di case di proprietà tende a scoraggiare le nuove imprese che, a volte, si trovano a fronteggiare l'opposizione dei proprietari ad una nuova iniziativa, per le più svariate ragioni (rumore, inquinamento o altro)...

http://www.nbcnews.com/business/high-unemployment-blame-high-home-ownership-study-says-8C11511682#!

Quali riflessioni sul mercato italiano ?
 

andrea boschini

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
opinione condivisibile...la casa . se di proprieta' da generazioni, produce radici e stanzialita' territoriale , e' sicuramente piu' semplice spostarsi se non fosse propria
 

Mil

Membro Senior
Caxxate. Come molte indagini USA. Che sia in atto una tendenza diffusa a non acquistare perchè un domani chissà dove si va a finire (specie tra i più giovani) è pacifico. Che questo venga dipinto addirittura come "virtuoso" e non si sottolinei piuttosto il perchè avviene, ma si vada a cercare l'aspetto negativo dell'atteggiamento contrario, cioè di chi invece compra o vorrebbe comprare..beh, si commenta da sè per l'insulsaggine intrinseca.
 

andrea boschini

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
beh se da noi oltre il 75% ha casa di proprieta' contro il 50% dei tedeschi e poco di piu' degli inglesi e con gli USA messi nella stessa situazione, direi che un motivo deve pur esserci.Il cambiare casa per lavoro non rientra sicuramente nei nostri standard, anzi ;)
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
Caxxate. Come molte indagini USA. Che sia in atto una tendenza diffusa a non acquistare perchè un domani chissà dove si va a finire (specie tra i più giovani) è pacifico. Che questo venga dipinto addirittura come "virtuoso" e non si sottolinei piuttosto il perchè avviene, ma si vada a cercare l'aspetto negativo dell'atteggiamento contrario, cioè di chi invece compra o vorrebbe comprare..beh, si commenta da sè per l'insulsaggine intrinseca.


a me sembra che tu abbia "invertito" il rapporto causa/effetto.

da come l'ho interpretato io l'analisi dice il contrario.
non "non compro casa perchè non ho lavoro", quanto piuttosto "non lavoro perchè il lavoro è LA' e io ho casa QUA".
oggettivamente non mi sembra tanto campata in aria, come analisi.


ps.
per quanti difetti possano avere le statistiche a stelle e strisce (come tutte...) rispetto alle porcate nostrane sono vangelo.
 

Mil

Membro Senior
a me sembra che tu abbia "invertito" il rapporto causa/effetto.

da come l'ho interpretato io l'analisi dice il contrario.
non "non compro casa perchè non ho lavoro", quanto piuttosto "non lavoro perchè il lavoro è LA' e io ho casa QUA".
oggettivamente non mi sembra tanto campata in aria, come analisi.

Io andavo più oltre. Letto in altra maniera significa in fondo "male che hai comprato casa qua, non la dovevi comprare perchè il lavoro è là"...
E' un'analisi che vuole demonizzare il sacrosanto diritto delle persone a non voler emigrare a tutti i costi. Il che è la solita stronxata usa, che nel tentativo di favorire la mescolanza di popoli attraverso le migrazioni anzichè risolvere come sarebbe giusto in loco i problemi occupazionali arriva a mettere negativamente in luce il possesso di una casa, che non è altro poi che sinonimo dell'appartenenza a un determinato territorio e popolo.
Per intenderci sarebbe come dire che avere una famiglia aumenta le problematiche occupazionali. Certo, può essere. Se non ce l'hai sei più disposto a fregartene di tutto e a partire che so io, per la Cina.....Ma non è questa la soluzione, io direi. Capisci che solo in Usa possono concepire caxxate del genere?


ps.
per quanti difetti possano avere le statistiche a stelle e strisce (come tutte...) rispetto alle porcate nostrane sono vangelo.
Beh, certo. Guarda i dati dell'immobiliare di tenocasa, gabetti, Toscano....su questo hai pefettamente ragione.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
a me sembra che tu vada oltre, ma lungo una strada che ti sei tracciato da solo.
tu la vedi alla stregua della deportazione; come molti connazionali, del resto.
fuori d'italia (e non solo negli stati uniti) il "muoversi" è vissuto in modo assai meno tragico; è una scelta (o perlomeno non è un sacrificio), non una imposizione.
probabilmente è una concezione diversa di "appartenza"; il sentirsi americani e non caronno-pertusellesi :)


Con riferimento alle statistiche, fanno schifo ben oltre i limiti del comparto immobiliare.
e davvero, dopo anni che mi trovo a leggerne - un po' per lavoro, un po' per diletto - ancora non riesco a capire se la causa sia la malafede o "solo" ignoranza da parte di chi le stila...
 

b.paola

Membro Junior
Agente Immobiliare
Io invece penso che sia un fatto puramente culturale ed ancestrale.Prima di tutto la cultura americana nasce da un miscuglio di popoli e non da una popolazione come la nostra stanziale da millenni,quindi vuoi mettere uno che parte come i ns emigranti ,nel fine '800 e primi del '900 cosa gliene fregava di lavorare un anno da una parte ed un altro da un'altra ? così per tutti gli altri che ci sono arrivati.E gli americani si sono evoluti così.Grandi città in continua evoluzione mix di popoli e di lavoro ,grandi distanze ,le persone lavorano fin che possono in una poi si spostano in un'altra ed il mercato immobiliare si muove sia con la compravendita ,perchè i dirigenti ,i professionisti che possono (o potevano)la casa la comprano anche lì,e con gli affitti per le categorie più basse.
La nostra cultura ambisce da sempre a stanziarsi a mettere su casa e famiglia ,ma anche per noi dove c'è il lavoro,fino ad oggi garantito per tutta la vita ( per molti settori) d'ora in poi ci dovremo adattare a seguire il lavoro dove ci sarà e anche per noi chi potrà comprerà e rivenderà e chi non può starà in affitto,con più difficoltà forse ma non dimentichiamoci che il ns istinto di sopravvivenza è diverso siamo molto più allenati degli americani o di altri popoli inquadrati in settori e con poca fantasia.In quanto alle statistiche un giorno dicono una cosa il giorno dopo altra agenzia altra statistica e non è retorica!!!!!
 

Mil

Membro Senior
Io invece penso che sia un fatto puramente culturale ed ancestrale.Prima di tutto la cultura americana nasce da un miscuglio di popoli e non da una popolazione come la nostra stanziale da millenni,quindi vuoi mettere uno che parte come i ns emigranti ,nel fine '800 e primi del '900 cosa gliene fregava di lavorare un anno da una parte ed un altro da un'altra ? così per tutti gli altri che ci sono arrivati.E gli americani si sono evoluti così.Grandi città in continua evoluzione mix di popoli e di lavoro ,grandi distanze ,le persone lavorano fin che possono in una poi si spostano in un'altra !!

:applauso:
 

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