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se le compravendite in calo hanno messo un freno agli investimenti e i nuovi cantieri stentano a decollare, è nel patrimonio esistente che si concentrano le speranze del settore edilizio. il bonus sulla ristrutturazione edilizia, quello sulla riqualificazione energetica e il recente disegno di legge sullo stop alla cementificazione dei terreni appuntano tutti verso un restyling delle vecchie costruzioni
il ministero delle politiche agricole, mario catania, ha firmato un dl che mette un freno al consumo selvaggio di suolo agricolo. una misura, che accanto a quelle approvate di recente, spinge ad utilizzare il patrimonio edilizio esistente. sebbene sia un 25% più economico costruire un edificio nuovo che risponda alle norme di efficienza energetica che ristrutturarne uno già esistente, il 70% del patrimonio immobiliare italiano è stato costruito prima del 1976, anno della prima normativa sul tema, ed è quindi qui che si concentrano gli sforzi di riqualificazione
città come genova, torino e milano stanno puntando su progetti per trasformare le aree urbane in eco- quartieri, vecchi quartieri in loft, cascine in gated communities. in mancanza di trasferimenti pubblici, a attirare sono i bandi europei e nazionali sulle smart cities. a firenze il comune ha avviato un piano per il recupero dell'ex gasometro, a trento sono stati investiti 450 milioni per quartiere green dall'ex polo industriale michelin. secondo i dati emersi nel corso di rebuild, la prima edizione della manifestazione sulla riqualificazione edilizia, ci sono oltre 2 miliardi di m2 di edifici in italia che aspettano di essere riqualificati. un'occasione importante per il rilancio del settore, considerando che le norme approvate in sede europea puntano tutte verso la sostenibilità


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