Hai di fatto ridotto la segmentazione della u.i. e ciò nella logica del classamento catastale (e della conseguente ricaduta tributaria) comporta in genere anche una riduzione della consistenza in termini di vani. E spiego: per ogni categoria di abitazioni (A1-A2, ecc) il software dell'Agenzia del territorio (cd.DOCFA) nell'effettuare il "classamento automatico" del cespite in esame (operazione che determina il numero di vani e la rendita) prende in considerazione la superficie netta della u.i. ed il numero di vani che sono stati definiti dalle compartimentazioni che i proprietari (nella loro infinita fantasia) hanno realizzato. Confronta questo dato con un indice di superficie vano standard (che é diversa per le varie categorie: più alto per A1, scende per A2,A3 ecc). Risolto l'algoritmo se il rapporto tra la superficie netta totale dell'appartamento ed il numero di vani nel quale é stato effettivamente diviso non supera il valore impostato dal programma, OK; altrimenti il risultato sarà un numero di vani ed una rendita superiore a quella definita. Nel tuo caso hai operato una modifica che se introdotta in una pratica catastale potrebbe avere come risultato solo una riduzione di rendita; quindi non crearti problemi, sul versante fiscale e tributario non stai fregando nessuno.