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Salve a tutti. Vorrei sottoporre alla cortesia e competenza di voi tutti un problema che accompagna da anni la mia famiglia. Vorrei anche precisare da subito che qualora uno dei professionisti presenti sul sito (amministratore e/o avvocato) sia interessato all'incarico, sono determinato a risolvere la situazione in modo definitivo, contattatemi pure in privato per un'eventuale collaborazione.
La questione nasce da un'atto di compravendita di un lotto facente parte di un insieme di lotti con relativo immobile residenziale che hanno in comune una parte di terreno indivisa (circa 20% del totale) e gli impianti comuni di viabilità (cancello automatico,illuminazione, depuratore,etc). Anni fa il lotto è stato venduto ma, per svista del notaio (scelto dall'acquirente) nell'atto non è stato ricompreso la parte di terreno indiviso. Ci si ritrova quindi proprietari di questo fazzoletto sul quale vengono richieste cifre sproporzionate di manutenzioni ordinarie e straordinarie. Il condominio è sempre stato amministrato in modo poco chiaro, di fatto si tratta di un supercondominio, esiste una tabella millesimale che è stata approvata a maggioranza prima della vendita suddetta. In seguito alla vendita, riceviamo richieste per quel 20%,pari ad un quinto di tutte le spese del lotto, senza tener conto che sul 20% (peraltro indiviso) non è stato costruito nulla e permane una minima cubatura su una parte, irrealizzabile per via di altri vincoli.
L'approccio dei condomini sembra essere quella "io intanto te li chiedo poi vediamo..". Essendoci un amministratore, vorrei capire a quali responsabilità posso ricondurlo, in pratica lo vorrei diffidare dal richiedere cifre ingiustificate che capitalizzano interessi debitori.
Grazie per ogni contributo.
 

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