Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Preferisco non esprimermi ma trovo la situazione al quanto ingarbugliata. Di fatto nel lavoro non si smette mai di imparare e ora “mi tocca” approfondire anche questo. Il silenzio inadempimento mi è al quanto nuovo (Pagliai vieni da me). Il problema è che se un notaio (che non è un tecnico), un notaio, un ufficio tecnico comunale la vedono in modo diverso, il povero cittadino a chi da retta?
Povera Italia e poveri noi (parlo da privato cittadino). Di fatto però si tende sempre a dare ragione al Notaio in quanto pubblico ufficiale, e di notai pignoli ne ho incontrati alcuni ma qui qualche dubbio sorge…
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Per uscire da questa situazione
(Certo il l'acquirente non vorrà cambiare notaio)
si potrebbe forzare l'ufficio tecnico a esprimersi sulla conclusione del procedimento in sanatoria anche se non gli compete.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Abbiamo dovuto rogitare inserendo una clausola di salvaguardia per l'acquirente.

Nel caso di silenzio inadempimento da parte del Comune, la parte venditrice si impegna a presentare al T.A.R. competente, impugnazione di tale silenzio inadempimento, sempre a proprie totali cure e spese, entro un anno successivo ai sessanta (60) giorni decorsi dalla presentazione della suddetta Sanatoria.
O e' zuppa o pan bagnato.

Questo Notaio particolarmente ansioso e sicuramente attento nell'interesse dell'acquirente
.
Decisamente scomodo ma in parte parzialmente scrupoloso, inserire tale clausola è come dire "sto facendo un atto per un immobile dove con molta/poca probabilità la situazione urbanistica e la sua idoneità non è chiara e potrebbe essere messa in discussione.

Paradossalmente per la regolarita di un atto Notarile il Notaio non dovrebbe entrare nel merito della parte urbanistica ma menzionarla e semmai chiedere eventuali integrazioni in caso di documentazione mancante,

in caso di situazioni a lui poco chiare dovrebbe o non rogitare e allegare ad un atto la famosissima RTN di conformità asseverata dal tecnico ... (ma rileggendo il thread ho visto ora che è stata comunque presentata).

Però analizzando tutto questo e la clausola a salvaguardia dell'acquirente, si legge tra le righe che anche il Notaio è consapevole che l'iter eseguito è corretto, è un eccesso di scrupolo del notaio che è sicuramente migliore, come spesso avviene, di un atto fatto con leggerezza dove il notaio si limita a raccogliere le dichiarazioni delle parti manlevandosi da responsabilità.

Diciamo che il Notaio è un pò rompibalxle.

Morale
E' assurdo vivere in un paese dove le norme sono apparentemente chiare e sempre interpretabili ... silenzio assenso / silenzio diniego ........ addirittura per l'inerzia della pubblica amministrazione e l'iterpretabilità delle norme bisogna arrivare, per avere la certezza di una regolarità urbanistica certificata dalla P.A. stessa si debba arrivare al punto di una pronuncia del Tar per accoglimento della pratica urbanistica per silenzio inadempimento.

La follia.

Con quella clausola se fossi l'acquirente mi inquiterei (l'incertezza di una sentenza che è sempre a discrezionalità) ....

Se fossi il venditore mi rifiuterei di mettere in atto dopo la vendita quest'altra attività dir poco noiosa e che lascerebbe anche lui in una situazione di incertezza.

o è zuppa o pan bagnato.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
O e' zuppa o pan bagnato.

Questo Notaio particolarmente ansioso e sicuramente attento nell'interesse dell'acquirente
.
Decisamente scomodo ma in parte parzialmente scrupoloso, inserire tale clausola è come dire "sto facendo un atto per un immobile dove con molta/poca probabilità la situazione urbanistica e la sua idoneità non è chiara e potrebbe essere messa in discussione.

Paradossalmente per la regolarita di un atto Notarile il Notaio non dovrebbe entrare nel merito della parte urbanistica ma menzionarla e semmai chiedere eventuali integrazioni in caso di documentazione mancante,

in caso di situazioni a lui poco chiare dovrebbe o non rogitare e allegare ad un atto la famosissima RTN di conformità asseverata dal tecnico ... (ma rileggendo il thread ho visto ora che è stata comunque presentata).

Però analizzando tutto questo e la clausola a salvaguardia dell'acquirente, si legge tra le righe che anche il Notaio è consapevole che l'iter eseguito è corretto, è un eccesso di scrupolo del notaio che è sicuramente migliore, come spesso avviene, di un atto fatto con leggerezza dove il notaio si limita a raccogliere le dichiarazioni delle parti manlevandosi da responsabilità.

Diciamo che il Notaio è un pò rompibalxle.

Morale
E' assurdo vivere in un paese dove le norme sono apparentemente chiare e sempre interpretabili ... silenzio assenso / silenzio diniego ........ addirittura per l'inerzia della pubblica amministrazione e l'iterpretabilità delle norme bisogna arrivare, per avere la certezza di una regolarità urbanistica certificata dalla P.A. stessa si debba arrivare al punto di una pronuncia del Tar per accoglimento della pratica urbanistica per silenzio inadempimento.

La follia.

Con quella clausola se fossi l'acquirente mi inquiterei (l'incertezza di una sentenza che è sempre a discrezionalità) ....

Se fossi il venditore mi rifiuterei di mettere in atto dopo la vendita quest'altra attività dir poco noiosa e che lascerebbe anche lui in una situazione di incertezza.

o è zuppa o pan bagnato.
Il Notaio può benissimo farsi gli affaracci suoi. Tra l'altro potrebbe anche non citare la SCIA perchè per la validità dell'atto è sufficiente (e necessario, direi) inserire il solo titolo principale, che ha legittimato la costruzione (licenza/concessione/permesso di costruire).

Altri titoli "minori" o anche "intermedi", che è comunque buona norma citare, potrebbe anche non indicarli, e in ogni caso è sottinteso che qualora vi fosse qualunque problema, il venditore ne sarebbe responsabile...

Ma il Notaio NO! Cioè, lui non sta piantando una zizzania per pararsi lui, ma per salvaguardare l'acquirente e va bene, tanto di cappello e per certi versi fossero tutti così... ma anche no: ripeto, anche senza scrivere nulla, qualora saltasse fuori un problema o se in caso di pratica successiva il comune dovesse dire che quella SCIA non fosse valida, il venditore ne sarebbe comunque responsabile, anche senza tutta sta zizzania piantata...

Quindi non si capisce il senso; per me è un eccesso di zelo.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Altri titoli "minori" o anche "intermedi", che è comunque buona norma citare, potrebbe anche non indicarli
Più che buona norma direi che è doveroso menzionare tutto l'iter urbanistico che ha seguito l'immobile anche perchè le variazioni successive al primo accatastamento si evincono anche nella visura storica dell'immobile
Ma il Notaio NO! Cioè, lui non sta piantando una zizzania per pararsi lui, ma per salvaguardare l'acquirente
Ovviamente la figura del Notaio seper partes deve agire nell'interesse di ambo le parti.
Ovvio che pagandolo l'acquirente e magari ipotizzando che abbia ricevuto l'incarico di verificare tutta la documentazione attentamente (usando tecnici del suo staff dato che il Notaio non è un tecnico) oltre che redigere l'atto, in questo modo pare evidente che ha assunto il suo ruolo mettendocii una pezza.
il venditore ne sarebbe comunque responsabile, anche senza tutta sta zizzania piantata...
Il problema sorgerebbe per l'acquirente nel caso che il venditore si fosse trasferito a Cuba :)
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Più che buona norma direi che è doveroso menzionare tutto l'iter urbanistico che ha seguito l'immobile anche perchè le variazioni successive al primo accatastamento si evincono anche nella visura storica dell'immobile
ma certamente non obbligatorio, voglio dire: già non è obbligatorio, in più ti metti a chiedere il pelo nell'uovo.
Ovviamente la figura del Notaio seper partes deve agire nell'interesse di ambo le parti.
Ovvio che pagandolo l'acquirente e magari ipotizzando che abbia ricevuto l'incarico di verificare tutta la documentazione attentamente (usando tecnici del suo staff dato che il Notaio non è un tecnico) oltre che redigere l'atto, in questo modo pare evidente che ha assunto il suo ruolo mettendocii una pezza.
Io non penso che sia questo il caso; qualora lo fosse (il venditore ha incaricato il Notaio di fare verifiche coi propri tecnici???), allora ci potrei anche stare.
Il problema sorgerebbe per l'acquirente nel caso che il venditore si fosse trasferito a Cuba :)
Sarebbe un problema qualunque dichiarazione venisse posta...
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Per uscire da questa situazione
(Certo il l'acquirente non vorrà cambiare notaio)
si potrebbe forzare l'ufficio tecnico a esprimersi sulla conclusione del procedimento in sanatoria anche se non gli compete.
Fortunatamente con la clausola modificata abbiamo rogitato rendendo entrambe le parti soddisfatte... forse un po' meno il venditore.

Ovvio che pagandolo l'acquirente e magari ipotizzando che abbia ricevuto l'incarico di verificare tutta la documentazione attentamente (usando tecnici del suo staff dato che il Notaio non è un tecnico) oltre che redigere l'atto, in questo modo pare evidente che ha assunto il suo ruolo mettendocii una pezza.

Purtroppo non è proprio così. Ricevuta la documentazione a inizio agosto e nonostante solleciti settimanali da parte del nostro ufficio affinchè ci facesse sapere se la pratica era completa, la clausola viene da lui "proposta" nel pomeriggio che precede la stipula (prevista per le 9 del mattino con atto di mutuo e cancellazione di ipoteca preesistente)... non mi sembra proprio tipico del notaio più scrupoloso.

Anche perché, come ho dovuto sottolineargli, le parti in causa negli atti stipulati in Emilia Romagna, non sono 2 ma 3. Il venditore, l'acquirente ed il tecnico che, attestando la regolarità urbanistica, con tutte le responsabilità che ciò comporta, sarebbe stato contraddetto dalle medesime altre due (visto che la clausola è inserita nelle dichiarazioni di parte), se non fossero stati accettati i correttivi richiesti dall'agenzia.

Per altro il notaio, come ho scritto, non è dell'Emilia Romagna... e, per questo, temo che dal punto di vista dell'urbanistica abbia tutta una serie di ovvi limiti... anche potendosi affidare al proprio staff tecnico...

Temo invece che si sia "tuffato" nell'analisi delle normative, ritenendo di raggiungere delle conclusioni che un'intera Regione d'Italia, con i suoi comuni, non condivide (sia ben chiaro, magari erroneamente... ).
Forse sarebbe bastata una telefonata all'ufficio tecnico di Morciano, comune da 7.000 abitanti, per chiedere lumi.

Comunque, la polemica durante la stipula è durata poco perchè, quando gli abbiamo fatto notare che un pomeriggio per dirimere un cavillo del genere non ci sembrava sufficiente e che la pratica "completa", con tanto di riferimenti telefonici del tecnico, gli era stata consegnata il 3 agosto... se l'è cavata con un dignitosissimo silenzio...
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Aggiungimi pure alla lista....
Resta il fatto che alcuni comuni, come Rimini, rilasciano a richiesta un' attestazione che i controlli ex art. 14, comma 5 della L.R. 15/2013 hanno avuto esito positivo col pagamento di una marca da bollo.
E' vero, ma la dichiarazione generalmente non indica concluso positivamente l'iter di approvazione ma che sono decorsi i termini del silenzio assenso senza che il comune richiedesse integrazioni.

Il problema, al di là del fatto che, 12 ore prima della stipula, non è un documento recuperabile, è che il notaio mette in discussione l'efficacia del silenzio assenso... perciò non gli sarebbe andata bene neanche questa dichiarazione...

("vedrete che i comuni si adegueranno" ci ha detto all'uscita... e "continuate a studiare!" con un tono leggermente sarcastico... in effetti siamo degli umili agenti immobiliari... :) )
 

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