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Utente Cancellato 82599

Ospite
Ugo e Pio (nomi di fantasia) vivono nello stesso immobile in comunione.
Non sono più in così buoni rapporti e non riescono a trovare un accordo di compravendita.
Pio infatti vorrebbe andarsene ad ogni costo da quella casa e non trovando soluzione pacifica con Ugo ha pensato alla divisione del bene. Ovviamente giudiziale.
Le domande sono le seguenti: la divisione giudiziale trattasi sempre e cmq di divisione fisica dell'immobile?
E' solo ed esclusivamente il giudice a decidere in merito? Ovvero, potrebbe il giudice "forzare" Ugo a liquidare Pio venuto a conoscenza che Ugo è interessato a rimanere nell'immobile mentre Pio no?
A eventuale divisione giudiziale avvenuta, può Pio vendere la propria parte a chiunque? Anche donarla allo stato? Può farla ipotecare per non pagarvi spese, manutenzioni?
Nei casi di cui sopra, ovvero vendita a chicchessia o donazione o anche dopo eventuale asta decisa dal giudice può fare apporre clausole tipo che ad Ugo sia in modo perpetuo vietato di acquisire/usufruire/godere, insomma mettere piede nella parte venduta da Pio a terzi? (stato, altro privato, ecc ecc).
Grazie.
 
Sono almeno due appartamenti?
No, villino.
Teoricamente anche divisibile in maniera pacifica, ma appunto non è questo il caso, e Pio non vuole proprio più vedere Ugo. Nel senso che anche fosse divisibile lo avrebbe sempre come vicino e la cosa non lo soddisfa per niente.
 
la divisione giudiziale trattasi sempre e cmq di divisione fisica dell'immobile?

Al contrario, statisticamente non avviene quasi mai, se parliamo di singole abitazioni.

E' solo ed esclusivamente il giudice a decidere in merito?
Il giudice per il tramite del CTU (Consulente Tecnico di Ufficio). Ovvero un tecnico scelto dal tribunale (ing. arch. geom.) farà una relazione tecnica e dirà se se secondo lui l'immobile è o non è comodamente divisibile. Come dicevo sopra spesso non lo è. A parte gli impianti da separare, difficilmente tirando una riga si ottengono 2 unità immobiliari senza troppi lavori. Poi dipende dall'immobile.

Ovvero, potrebbe il giudice "forzare" Ugo a liquidare Pio venuto a conoscenza che Ugo è interessato a rimanere nell'immobile mentre Pio no?
No. Iniziata la causa di divisione, post perizia del CTU, convoca le parti per capire se qualcuno è interessato a rilevare la quota dell'altro ma non può obbligare.

A eventuale divisione giudiziale avvenuta, può Pio vendere la propria parte a chiunque?
Se l'esito finale della divisione sono 2 appartamenti separati e a ognuno il suo, ognuno ne fa ciò che vuole del suo immobile.

Se l'esito finale della divisione è la vendita all'asta, ognuno ne fa ciò che vuole del denaro che incassa.


Può farla ipotecare per non pagarvi spese, manutenzioni?
Scusa ma non capisco, cosa c'entrano le ipoteche con spese e manutenzioni?

Nei casi di cui sopra, ovvero vendita a chicchessia o donazione o anche dopo eventuale asta decisa dal giudice può fare apporre clausole tipo che ad Ugo sia in modo perpetuo vietato di acquisire/usufruire/godere, insomma mettere piede nella parte venduta da Pio a terzi? (stato, altro privato, ecc ecc).

Anche qui non capisco. Se l'intero immobile va all'asta vi sarà un nuovo proprietario terzo che ne farà, ovviamente, ciò che vuole in quanto, appunto, pieno proprietario del 100% dell'immobile.
 
Anche qui non capisco. Se l'intero immobile va all'asta vi sarà un nuovo proprietario terzo che ne farà, ovviamente, ciò che vuole in quanto, appunto, pieno proprietario del 100% dell'immobile.
E questo terzo che diverrebbe eventualmente proprietario tramite asta potrebbe a sua volta rivendere/affittare/far godere a titolo gratuito Ugo?
 

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