Valesimo

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Salve a tutti
Sono in possesso di un testamento olografo, che non è stato ancora pubblicato(il notaio a cui lo avevo fatto vedere mi disse che non era valido, invece poi... mi è stato detto di si, che è valido!) il mio ex con suo fratello sono gli eredi diretti di questo appartamento. Lo hanno affittato per un anno circa, poi è stato venduto.
Vorrei sapere se: nel momento della vendita il mio ex non era a conoscenza di questo testamento olografo in mio posesso, ma avrebbe dovuto corrispondere la parte di eredità anche ai due figli?
Nel testamento è volontà di lasciare la proprietà ai due miei figli(vedi il nickname), mentre poi ho saputo che di testamento ne aveva fatto un'altro dove lasciava esclusivamente la proprietà a mio figlio, ma non ho avuto occasione di poterlo visionare quel testamento quindi suppongo lo abbiano fatto sparire, il mio ex con suo fratello e la dolce cognatina.
Girando in rete ho reperito alcuni informazoni, ma quello che più mi interessa sapere è: Ora che ho questo testamento olografo, e la proprietà è stata venduta, cosa devo fare per ottenere la restituzione della quota spettante dell'eredità?
 

gaspol1960

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno. Provo a chiarire i tuoi dubbi - compatibilmente con la presenza di alcuni punti poco chiari nel tuo racconto.
Innanzitutto: l'art. 547 c.c. stabilisce che si fa luogo alla successione legittima soltanto nel caso in cui il defunto non abbia disposto - in tutto o in parte - dei propri beni per testamento. Quindi, l'esistenza di un testamento olografo esclude - fatta salva la possibilità che ne venga dichiarata la nullità - la devoluzione dell'eredità agli eredi legittimi. Una risalente sentenza della Corte d'Appello di Napoli (08/05/1981) ha sancito il principio secondo cui "la devoluzione della eredità ab intestato è automaticamente sostituita, con effetto dalla data dell'apertura della successione, dalla successione testamentaria, nel caso in cui si scopra un testamento del quale non si aveva notizia al tempo dell'accettazione.". In altri termini, ammesso che il testamento ritrovato sia valido - e comunque non spetta al Notaio sindacare la validità del testamento olografo di cui si chiede la pubblicazione, salvo il caso in cui non si tratti di un documento in alcun modo qualificabile come testamento - sin dal momento della morte si deve ritenere che l'eredità spetti ai soggetti nominati eredi nel testamento stesso. Di conseguenza, la somma ricevuta dagli eredi legittimi a seguito della vendita andrebbe restituita agli eredi testamentari. Tuttavia: se gli eredi legittimi sono anche discendenti del defunto (cioé se il tuo ex e il fratello sono i figli della persona che ha disposto per testamento a favore dei tuoi figli) scatta la riserva della quota di legittima in loro favore. In altre parole, se un soggetto ha dei figli non può disporre per testamento a favore di altri soggetti per una quota pari a due terzi del patrimonio. E le disposizioni testamentarie eccedenti la quota libera di un terzo possono essere "impugnate" dai legittimari - ossia dai soggetti a cui la legge riserva una quota d'eredità anche contro la volontà del testatore. Se la situazione è quella che ho ipotizzato, dunque, ai tuoi figli spetterebbe un terzo del valore dell'immobile, a conclusione di una serie di giudizi incrociati: da un lato, l'azione dei tuoi figli per ottenere la propria quota di eredità, dall'altro l'azione dei presunti eredi legittimi per far dichiarare invalido il testamento, o per far valere la propria quota di legittima (pari a due terzi). Ovviamente, ipotizzo che esista un solo bene ereditario: se dovessero esistere altri cespiti - immobili, quote azionarie, aziende, saldi attivi di rapporti bancari - tutto andrebbe valutato con riferimento all'intero asse ereditario. Il mio consiglio è quello di far verificare preventivamente la validità formale del testamento olografo (secondo i criteri fissati dall'art. 602 c.c.) prima di imbarcarsi in un ontenzioso che si preannuncia lungo e complesso - oltre che costoso. Un'ultima considerazione: se i presunti eredi legittimi non hanno trascritto la propria accettazione, l'acquisto da parte del terzo non è opponibile ai tuoi figli eredi testamentari (fatto salvo quanto ho scritto prima a proposito della quota di legittima comunque spettante ai discendenti del defunto). La semplice trascrizione della vendita non ha rilievo al riguardo, a meno che non si sia dichiarato che la vendita valeva come accettazione tacita, e sia stata effettuata la relativa trascrizione.
Spero di essere stato chiaro. Ovviamente, in caso contrario sono pronto a spiegarmi meglio. In bocca al lupo.
 
S

smoker

Ospite
Prima cosa da fare è far pubblicare il testamento olografo, poichè la legge impone a chiunque fosse in possesso di tale atto di consegnarlo a notaio per la pubblicazione.
Il notaio non è l' organo idoneo a giudicare dell' invalidità dell' atto essendo l' autorità giudiziria incaricata per decidere, salvo art. 590 cc..
Il testamento olografo, se non pubblicato, ha valore di carta straccia e se smarrito non potrà mai più essere fatta valere la volontà del testatore in esso contenuta, quindi conservalo con cura.
Il fatto che il notaio abbia espresso suo giudizio sulla validità del testamento, però fa nascere fondati dubbi, quindi potrebbe benissimo essere, il testamento pubblicato, in futuro impugnato.
Ulteriore e successiva considerazione riguarda l' accettazione dell' eredità e poichè presumo i tuoi figli siano minori, sarà necessario essere autorizzati dal giudice tutelare, previo ricorso dei genitori esercenti la patria potestà.
Per quanto riguarda il recupero in concreto dei beni ereditari Gaspol ti ha già fatto bella disamina, però vista la complessità della materia, ti lascio per valutare questi primi interventi.

Smoker
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
La frase sul parere del notaio fa sorridere e difficilmente è credibile che il parere sia stato così ondivago.
Certamente va verificata la validità del testamento di cui parla secondo i requisiti di legge per poi agire nei confronti di chi detiene i beni caduti in successione.
Non risolve i suoi dubbi "girando in rete" affidandosi a coloro che scrivono opinioni senza aver alcun titolo o formazione, deve rivolgersi senza altri indugi ad un legale esperto di successioni del luogo ove si trovano i beni caduti in successione o dove viveva il de cuius.
Avv. Luigi De Valeri:stretta_di_mano:
 

gaspol1960

Membro Attivo
Privato Cittadino
La frase sul parere del notaio fa sorridere e difficilmente è credibile che il parere sia stato così ondivago.
Certamente va verificata la validità del testamento di cui parla secondo i requisiti di legge per poi agire nei confronti di chi detiene i beni caduti in successione.
Non risolve i suoi dubbi "girando in rete" affidandosi a coloro che scrivono opinioni senza aver alcun titolo o formazione, deve rivolgersi senza altri indugi ad un legale esperto di successioni del luogo ove si trovano i beni caduti in successione o dove viveva il de cuius.
Avv. Luigi De Valeri:stretta_di_mano:


Vorrei soltanto rassicurare il Collega De Valeri (e chi ha avviato questa discussione): per quanto mi riguarda, ritengo di avere i titoli e la formazione necessari per fornire dei semplici (e forse banali) consigli a chi ha dei dubbi e li espone nel forum, senza scrivere corbellerie. Nessun dubbio sul fatto che la soluzione migliore (e anche più ovvia) sia quella di rivolgersi a un esperto Legale - che, tra l'altro, avrebbe la possibilità (a noi tutti negata) di visionare i documenti e avere una visione chiara e dettagliata della vicenda. Ma questo vale - credo - nella stragrande maggioranza dei casi proposti nel forum; e allora: o si nega ogni validità a questa forma di comunicazione, o ci si approccia alla stessa con cautela (da parte di chi propone l'argomento) e con rispetto e con coscienza delle proprie competenze e dei propri limiti (da parte di chi risponde). Io, da parte mia, preferisco questa seconda opzione, sempre pronto a fare un passo (o due) indietro quando l'argomento mi è estraneo, o quando l'interlocutore s'illude che un post possa essere sostituire efficacemente un serio parere professionale.
Ovviamente, sono sempre pronto a fare mea culpa se ho scritto qualcosa di errato, o di poco chiaro.
 

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