Caro mio, i giovani ci sono eccome! Forse a modo loro hanno in cuore le stesse cose che avevamo noi. Ma è molto diverso il contesto.
Io ricordo bene come fosse facile trovare da lavorare volendo impegnarsi. Non ho mai fatto un giorno senza lavorare dal 1° luglio 1961 fino alla pensione nel giugno 2010 (49 anni di lavoro). Mai un giorno da disoccupato. Oggi i giovani non hanno prospettive. O meglio: non hanno quelle che vorrebbero. Questo li rende fatalisti, demoralizzati, disillusi.
Io ho messo su l'agenzia per mio figlio (lui si diplomato) e un suo amico col patentino, perché altrimenti non sapeva cosa fare ed era demoralizzato. Ho una figlia che ha finito gli esami della specialistica con pieni voti, ma il suo prof le ha detto che col suo curriculum potrebbe pensare all'insegnamento all'estero.
Io ho una gran paura per il futuro dei giovani. Anche quello che sta succedendo a Londra ha a che vedere con la crisi. Fortuna che da noi per ora (ma fino a quando?) non ci sono quelle manifestazioni...