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mlabriola

Ospite
La residenza è un diritto fondamentale di libertà: nessun sindaco può rifiutare la residenza a nessuno, nemmeno a chi ha un alloggio improprio, come una baracca, una tenda, una roulotte, una grotta, i piloni di un ponte od altro ancora, quindi figuriamoci un sottotetto/deposito; anche i senza tetto hanno diritto alla residenza ;)

E' stato molto chiaro il Ministero dell'Interno con la sua circolare 29 maggio 1995, n. 8 secondo cui "Nel rammentare che il concetto di residenza, come affermato da costante giurisprudenza e da ultimo dal tribunale amministrativo regionale del Piemonte con sentenza depositata il 24 giugno 1991, è fondato sulla dimora abituale del soggetto sul territorio comunale, cioè dall’elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e soggettivo dell’intenzione di avervi stabile dimora, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali, occorre sottolineare che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell’alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes."

Non credo ci sia altro da dire, saluti

Aggiunto dopo 2 minuti...

Salve, ufficialmente non " potrebbe " trasferire la residenza nella mansarda

secondo quale norma??? non è assolutamente vero ;)

Aggiunto dopo 1...

come al solito, dipende da comune a comune. Ci sono comuni che senza l'abitabilità non ti danno la residenza e altri che te la riconoscono anche in una roulotte.

nemmeno questo è vero ;)
 

andresilver

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Se al momento del passaggio si trova a casa dell'affittuario tanto meglio, se abitano all'interno della stessa palazzina poi è un attimo farsi chiamare, uscire da casa sua e andare a casa dell'affittuario, in alternativa, se non lo trovassero in casa (cosa che molto frequente per chi lavora) può lasciare detto a chi è in casa di dare conferma che lui vive con loro in quella casa, in quel caso il vigile o ne prende atto e poi rilascia la residenza, o al massimo può convocarlo al comando e chiedere a lui conferma della residenza facendo qualche domanda. Ah, per l'affittaurio non cambia niente, in quanto l'ospite, non essendo un familiare, non va ad inficiare il loro stato di famiglia.

Sì ma consideri che c'è il suo nome sul campanello e sulla posta distinto da tutti gli altri, il chè potrebbe indurre a pensare che abita da solo; considerato ciò la mia domanda è: come farebbe a fare una "furbata" di quel tipo? Non penso che i vigili siano così ingenui...

La residenza è un diritto fondamentale di libertà: nessun sindaco può rifiutare la residenza a nessuno, nemmeno a chi ha un alloggio improprio, come una baracca, una tenda, una roulotte, una grotta, i piloni di un ponte od altro ancora, quindi figuriamoci un sottotetto/deposito; anche i senza tetto hanno diritto alla residenza

E' stato molto chiaro il Ministero dell'Interno con la sua circolare 29 maggio 1995, n. 8 secondo cui "Nel rammentare che il concetto di residenza, come affermato da costante giurisprudenza e da ultimo dal tribunale amministrativo regionale del Piemonte con sentenza depositata il 24 giugno 1991, è fondato sulla dimora abituale del soggetto sul territorio comunale, cioè dall’elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e soggettivo dell’intenzione di avervi stabile dimora, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali, occorre sottolineare che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell’alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes."

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Poichè mi sembra molto documentato le chiedo: quindi lei quale consiglio pratico gli darebbe, nel momento in cui i vigili suoneranno al suo campanello?
 

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Quanto detto da mlabriola e' tecnicamente vero, sui moduli di residenza sono previste anche opzioni tipo grotte, roulotte e altre sistemazioni di fortuna. Ma ripeto, andare a chiedere la residenza in un deposito equivale ad autodenunciare una situazione di fatto, quindi sarebbe un darsi la zappa sui piedi da soli, innescando una verifica che potrebbe portare grane. Sul fatto dei cognomi sui campanelli, non ci vuole molto a staccare le etichette per il periodo successivo alla richiesta di residenza, e attaccarle sul campanello e sulla cassetta della posta dell'affittuario. Una volta ottenuta la residenza le potra' rimettere a posto.
 

andresilver

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Quanto detto da mlabriola e' tecnicamente vero, sui moduli di residenza sono previste anche opzioni tipo grotte, roulotte e altre sistemazioni di fortuna. Ma ripeto, andare a chiedere la residenza in un deposito equivale ad autodenunciare una situazione di fatto, quindi sarebbe un darsi la zappa sui piedi da soli, innescando una verifica che potrebbe portare grane. Sul fatto dei cognomi sui campanelli, non ci vuole molto a staccare le etichette per il periodo successivo alla richiesta di residenza, e attaccarle sul campanello e sulla cassetta della posta dell'affittuario. Una volta ottenuta la residenza le potra' rimettere a posto.

Mi pare di capire che ci vorrebbe una forte collaborazione da parte dell'affittuario che, pur concedendola, dovrebbe andare a chiamare (se è presente in casa) il mio amico nel momento in cui i vigili verranno a controllare e farlo entrare in casa. Giusto? Altra domanda: è vero che passati sei mesi dalla dichiarazione di residenza, la residenza diventa "ufficiale" anche senza controllo dei vigili? O questi ultimi possono passare anche dopo i sei mesi per la verifica?
 

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Se l'affittuario chiamasse il tuo amico, sempre ammesso che lui non sia al lavoro, la pratica si velocizzerebbe. Sulle tempistiche, solitamente passano entro un mese dalla richiesta.
 

andresilver

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Se l'affittuario chiamasse il tuo amico, sempre ammesso che lui non sia al lavoro, la pratica si velocizzerebbe. Sulle tempistiche, solitamente passano entro un mese dalla richiesta.

Io la vedo come un'operazione molto difficile. Come fa l'affittuario a sapere se il mio amico è in casa e di conseguenza comunicarlo al citofono ai vigili? Dovrebbe controllare, ma si presume che se uno abita in casa con te, lo sai se è in casa o meno. E poi dovrebbe fare due rampe di scale ed andare a chiamarlo, tempo in cui i vigili avrebbero già raggiunto il piano dell'affittuario. Un bel casino insomma :triste:
 

enrikon

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L'abilità non c'entra nulla, il problema è la destinazione d'uso: la maggior parte delle case italiane sono sprovviste di certificato di abitabilità/agibilità, ma, in quanto accatastate come abitazioni, è possibile stabilirvi la residenza.
Much More, ti garantisco che c'entra. E' capitato a me. Immobile accatastato come civile abitazione, ma ancora sprovvisto di certificato di abitabilità in quanto nuova costruzione. Il comune non mi concesse la residenza.
 

Much More

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Enrikon, ti credo ma sara' un caso unico verificatosi a causa di un addetto zelante, o piu' che altro incompetente, normalmente ti assicuro che la residenza viene concessa senza problema in abitazioni anche semi fatiscenti, l'importante, a prescindere dal loro degrado, e' che siano ancora accatastate come abitazioni e non siano state accatastate come unita' collabenti. Risottolineo peraltro che le abitazioni provviste del certificato di agibilita' sono davvero poche in %, a Roma ne sono sprovviste non solo le case del centro storico e delle zone semicentrali anni 50-60, ma addirittura molte case nuove, e per le residenze non ci sono problemi.

Aggiunto dopo 3 minuti...

Io la vedo come un'operazione molto difficile. Come fa l'affittuario a sapere se il mio amico è in casa e di conseguenza comunicarlo al citofono ai vigili? Dovrebbe controllare, ma si presume che se uno abita in casa con te, lo sai se è in casa o meno. E poi dovrebbe fare due rampe di scale ed andare a chiamarlo, tempo in cui i vigili avrebbero già raggiunto il piano dell'affittuario. Un bel casino insomma :triste:
Puo' sempre rispondere sempre quello che normalmente avrebbero risposto i nostri familiari, ovvero che conferma che mister x abita con loro, ma in quel momento e' al lavoro o fuori, indicando quando possono trovarlo. In quel caso o ripassano, o convocano moster x per conferma della residenza, come successo recentemente a mio cugino, che non veniva mai trovato in casa.
 

andresilver

Membro Attivo
Privato Cittadino
Puo' sempre rispondere sempre quello che normalmente avrebbero risposto i nostri familiari, ovvero che conferma che mister x abita con loro, ma in quel momento e' al lavoro o fuori, indicando quando possono trovarlo. In quel caso o ripassano, o convocano moster x per conferma della residenza, come successo recentemente a mio cugino, che non veniva mai trovato in casa.

Mi sembra di capire che quindi dovrebbe farsi trovare il tal giorno (dichiarato dall'affittuario in accordo con lui, mettiamo il sabato) in casa dell'affittuario. Mi pare poco ragionevole trascorrere una giornata in casa di persone semi-sconosciute, se non altro per una questione di educazione. Ergo, come pensavo prima, ci vuole una forte collaborazione o una forte dose di fortuna nei controlli.
 

studiopci

Membro Storico
All'articolo 1 della legge 24 dicembre 1954, n . 1228, dopo il primo comma è aggiunto il seguente: « 1-bis. L'iscrizione anagrafica è subordinata alla verifica, da parte dei competenti uffici comunali, delle condizioni igienico-sanitarie dell'immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza, ai sensi delle vigenti norme sanitarie.».

Il discorso verte non sul fatto di agibilità o abitabilità ma sul rispetto o meno delle norme Igienico - sanitarie , ufficialmente nelle unità immobiliari accatastate con categoria es. deposito, sottotetto,cantina, garage, ecc.ecc. non dovrebbe essere possibile avere un contratto di luce, telefono, acqua, gas, ( attenzione io parlo di contratti autonomi non di impianti dipendenti da una abitazione ) pertanto non sussistendo le condizioni igienico- sanitarie , per logica conseguenza non sarebbe possibile portare residenza... altrimenti in un garage ci si potrebbe abitare e risiedere, parlo sempre ufficialmente perchè poi nella realtà è tutto da vedere , non dimentichiamoci di essere in Italia, dove il controsenso è madre di ogni pensiero. Fabrizio
 

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