altit

Membro Attivo
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Ciao a tutti,
è da un po' che non scrivevo qui nel forum ma inevitabilmente torno da voi come fonte utilissima di informazioni nel settore immobiliare.
Ecco la situazione: viene avviata una nuova società immobiliare, tipo di società SRL, un solo socio (società unipersonale), l'unico socio ha conseguito positivamente l'abilitazione in CCIAA, la società operera' nel settore immobiliare e in particolare nella mediazione immobiliare.
Bene, ora il socio unico essendo amministratore della società come si dovra' regolare per il pagamento dei contributi INPS?
Nel primo anno di attività si pagano i contributi o no?
I pagamenti andranno fatti nelle solite 4 (comodissime) rate annue?
Grazie.
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
Bene, ora il socio unico essendo amministratore della società come si dovra' regolare per il pagamento dei contributi INPS?
Nel primo anno di attività si pagano i contributi o no?
I pagamenti andranno fatti nelle solite 4 (comodissime) rate annue?

Il socio unico paga l'INPS sezione commercianti. Quest'anno il contributo minimo è di 15 mila e rotti, quindi solo per avere la società, a bocce ferme, pagherai all'incirca 3000 euro.
Se percepirai, poi, emolumenti come amministratore, dovrai pagare l'INPS gestione separata (quasi il 27%!). In teoria 2/3 spettano alla società, ma se sei tu il socio unico, i soldi sono sempre i tuoi!

Se pensi di aver capito male.... :) ti sbagli. E' proprio così: paghi due volte l'INPS!
Questo è il bello di fare l'imprenditore in Italia :disappunto::disappunto:

PS: i contributi si pagano da subito, proporzionalmente al tempo in cui la società è attiva
 

altit

Membro Attivo
Professionista
Il socio unico paga l'INPS sezione commercianti. Quest'anno il contributo minimo è di 15 mila e rotti, quindi solo per avere la società, a bocce ferme, pagherai all'incirca 3000 euro.
Se percepirai, poi, emolumenti come amministratore, dovrai pagare l'INPS gestione separata (quasi il 27%!). In teoria 2/3 spettano alla società, ma se sei tu il socio unico, i soldi sono sempre i tuoi!

Se pensi di aver capito male.... :) ti sbagli. E' proprio così: paghi due volte l'INPS!
Questo è il bello di fare l'imprenditore in Italia :disappunto::disappunto:

PS: i contributi si pagano da subito, proporzionalmente al tempo in cui la società è attiva

Grazie mille per il tuo intervento. Molto utile. :applauso::applauso::applauso:
Ti stavo per scrivere "ma si paga l'inps 2 volte?" e mi hai gia' anticipato con la risposta. :D
Scusa per essere chiari: societa' srl nella situazione come descritta e socio unico, si pagano 3000 euro circa di INPS come commerciante piu' l'INPS della gestione separata (calcolata in percentuale a cosa?).
Un imprenditore al giorno d'oggi in Italia puo' essere considerato un eroe.
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
L'inps la paghi in base agli importi in busta, percentuale che segue scaglioni ben precisi, non li ricordo, forse Gcaval li conosce.
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
I 3000 fissi sono il minimo che paghi, almeno per quanto era stato fissato nel 2011. In particolare la percentuale sulla gestione commercianti è del quasi 21% sull'imponibile. Quindi, fin quando sei sotto i circa 15 mila euro, paghi i tuoi bravi 3.000 euro, altrimenti tutto è proporzionale.

Per la gestione separata, complessivamente (2/3 sono a carico della società) hai circa il 27% sull'imponibile.
Ovviamente non ho la presunzione di essere esaustivo con quanto detto, il tuo commercialista potrà farti un piano e darti indicazioni più precise; ma è solo per darti un'idea, e magari, farti passare la voglia di fare l'imprenditore :risata::risata:

Meglio riderci su, perché altrimenti...


Un imprenditore al giorno d'oggi in Italia puo' essere considerato un eroe.

Già, oppure un c... :sorrisone:
Ci sarà un motivo se nessuno viene più ad investire in Italia?

Basta leggere questo:

Fare affari in Marocco, meglio che in Italia - Corriere della Sera
 

altit

Membro Attivo
Professionista
Le informazioni date sono utili per avere almeno un quadro generale della situazione.
Sicuramente non incentivano a cominciare ma anzi a fermare qualsiasi idea imprenditoriale, sia nel settore immobiliare sia in altri settori.

Riguardo l'imposizione fiscale di chi apre una società, soprattutto srl, ti segnalo un libro (forse ne hai gia' sentito parlare):Tassati e Mazziati di Bortolussi. Sono stati raccolti dati e fatte statistiche sul carico fiscale effettivo in base al tipo di società o ditta che una persona puo' avere: in certe situazioni si arriva a quasi il 70%.

Buona giornata
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
in certe situazioni si arriva a quasi il 70%.

Se vuoi, posso dimostrarti, documenti alla mano, che può essere tranquillamente superiore.
L'ipocrisia del nostro sistema ci sta portando (o ci ha già definitivamente portato) al baratro. Il fisco dà per scontato che le aziende evadono, quindi tassa in maniera esagerata non solo il costo del lavoro, ma tutto quello che gravità attorno ad un'impresa. Se quindi tu sei un imprenditore onesto, nel giro di qualche anno sarai per forza costretto a chiudere, sia perché lasci tutto il profitto nel piatto, sia perché non puoi essere competitivo rispetto a chi fa il furbo (o è costretto a farlo; qui ci sarebbe da fare grandi discussioni).

Aggiungo solo un'ultima cosa. Un'impresa ha senso anche perché dovrebbe poter avere accesso al credito più di un privato, a seguito di garanzie e di un ben determinato business plan. In alcuni settori, se non tutti, ma certamente in quello immobiliare, i rubinetti sono chiusi da più di due anni, a prescindere, per le ragioni che tutti sappiamo. L'assurdità è che se io un anno conseguo un utile prima delle tasse pari a 100, e che quindi potrebbe essere per la mia società un'ottimo autofinanziamento per l'anno successivo, devo versare all'incirca un 40% tra IRES, IRAP e varie, e poi il fisco mi chiede l'anticipo per l'anno successivo. Adesso, sempre senza avere la presunzione di portare calcoli precisi, lo Stato mi chiede circa 80 dei miei 100, lasciandomi solo 20 liquidi da poter reinvestire. Questo senza voler intascare un centesimo, ma solo con l'intenzione di far crescere con le proprie forze un'azienda.

E' tanto assurdo quanto drammatico, e questo governo non prenderà nessun provvedimento a riguardo. Prima di protestare per i precari, per i dipendenti che perdono il lavoro, ecc, a cui va comunque tutta la mia solidarietà, dovremmo preoccuparci, come paese, di mettere gli imprenditori nella condizione di poter lavorare e creare opportunità di lavoro, con l'obbligo di pagare il dovuto (senza vessazioni). Se la pianta muore dalle radici, non si può pensare che le foglie siano sempre verdi!

Ci sarà un motivo se nessun azienda straniera viene più ad investire in Italia? Chi parla di pessimismo, evidentemente, non è dentro la situazione e non sa cosa vuol dire, non è a contatto con la realtà dei fatti. Sui giornali scrivono solo stupidaggini...
 

altit

Membro Attivo
Professionista
Da 100 arrivare a 20... paghi 80 e ti resta 20.

In Florida, Miami, da 100 paghi 20 e ti resta 80.

Tanto vale rinunciare a qualsiasi idea imprenditoriale nell'immobiliare.
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
Non sono aggiornatissimo sulla situazione USA, ma fino a qualche anno fa, se reinvestivi gli utili, questi non venivano tassati. Anche in questo siamo all'età della pietra, ma il problema è che questo sistema avvantaggia solo le mafie, la corruzione e questa classe dirigente (politici e mondo imprenditoriale dei soliti noti) che possono e sanno come rimanere sempre trasparenti al fisco. Le vessazioni sono sempre e solo per chi lavora o cerca di produrre qualcosa.
 

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